The Catch

Negli ultimi episodi di The Catch, nuovi personaggi e una nuova trama orizzontale, con l’archiviazione del caso Tommy, danno nuova linfa vitale allo show, pur presentando qualche mancanza.

The Hard Drive

The Hard Drive ci riporta all’anno 2009, a quando Alice era una donna sui generis, assidua frequentatrice di club, alla dipendenza del tipico maschio alfa. Eccentrica, con vari vizi distruttivi, viveva la sua vita come un eterno party. Ad affiancarla l’affascinante imprenditore Ethan Ward, disposto a tutto (o quasi) pur di impossessarsi di ogni appalto a LA. Mentre Alice era una cocainomane che aggrediva agenti di polizia, Val non era molto diversa da quella che è oggi: assennata, astuta e sempre super professionale. Il primo incontro tra le due avviene a causa di Ethan, arrestato a casa di Alice, perché sospettato di omicidio colposo. Ethan aveva comprato tutte le proprietà sulla riva del fiume e non era riuscito a completare l’acquisizione dell’intero territorio, a causa del veto dell’ultimo possidente terriero, il cui capanno viene bruciato e in cui perde la vita il detective Steven Mason. Alice, dopo essere stata spiata da Denny, allora alle dipendenze di Ethan, cambia la propria deposizione, invalidando l’unico alibi del fidanzato. Il sospetto e il tradimento distruggono la loro relazione di cinque anni e tutto ciò che avevano costruito insieme.

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In questi anni Alice ha sempre pensato di aver archiviato, insieme a Ethan, un capitolo della sua vita deleterio, in nome di un miglioramento tanto professionale quanto sentimentale. Ma quando scopre che Ethan è stato sempre innocente e minimamente coinvolto in quello che si è poi rivelato un suicidio, la situazione cambia sensibilmente e ne abbiamo sentore nell’ultima scena dell’episodio.

Quando Allie, per trasparenza, decide di raccontare a Ben tutto il suo trascorso con Ethan, scopre, con ingenua sorpresa, che il suo fidanzato non solo già sa tutto, ma che aveva creato il profilo di Christopher Hall proprio su Ethan. Niente di nuovo, voi direte. Ma ora la prospettiva è cambiata: Alice ha lasciato il suo aitante ex-fidanzato per stare con un truffatore di cui era un facile target. La valutazione delle sue scelte non costituisce più una scala graduale di miglioramento, ma registra una tendenza inversa. Ben è un criminale, ha una pena federale da scontare e un quadro familiare sempre più complesso, a differenza di Ethan Ward che, pur con qualche difetto, si presenta come il miglior candidato. La notizia dell’innocenza di Ethan genera subito una crisi in lei, seppur sottile, seppur appena accennata. Notiamo ciò mentre guarda Ethan, quando resta delusa dal suo silenzio, quando, poi, è emozionata dalla sua visita e nelle poche battute che scambia con Val, che subito scorge in lei un sentimento misto di rimorso e nostalgia.

Val: Ethan Ward non era una brava persona.
Allie: Immagino di sì… ma neanche io lo ero.

Per quanto riguarda le altre storyline, il confronto tra Sybil, Margot e Tessa è divertente e sapientemente costruito. Presenta quella giusta dose di ironia, in grado di conferire alla storia della Famiglia Kensington una patina più originale e leggera, per quanto pittoresca possa rimanere. Sybil non cambia mai il suo gioco, e anche se la sintonia con la nipote è sincera, non è disposta a dipendere da Margot. Sorprendentemente, Tessa si allea con Margot, inaugurando una complicità madre-figlia, leitmotiv già da ora di questa storyline.
In un episodio quasi monocentrico e volto a rappresentare il passato dei protagonisti, dedicare gran parte del minutaggio all’ennesima missione schematica e ripetitiva di Ben e Rhys non è una scelta vincente. Se non fosse stata per la curiosità destata dal confronto intergenerazionale e per l’originalità di personaggi come Tessa e Sybil, lo stesso discorso varrebbe anche per la loro storyline.

Il background dei protagonisti non è emerso sulla scena, non ha rappresentato il fulcro dell’episodio, restando uno sfondo fievole e non coinvolgente. Un’occasione mancata per The Catch, con un episodio che poteva rompere la struttura canonica della narrazione, dando allo spettatore il contesto referenziale adatto al tipo di contenuto espresso.

The Birthday Party

Come avevamo già intuito nell’episodio precedente, Ethan Ward non è un personaggio che scomparirà facilmente. La sintonia, il feeling e la tensione tra Ethan e Alice è forte ed evidente in ogni loro comportamento. L’azienda di Ethan è stata hackerata e per questo necessita dell’aiuto dell’Anderson/Vaughan. Un caso che coinvolge tragicamente anche Sophie in prima persona e risulta funzionale per esplorare, ancora meglio, il legame tra Allie e Ethan.

Collaborano insieme, ricostruiscono le reti interpersonali attorno all’azienda, di cui prima Alice faceva parte, vanno insieme ad un party under cover. Si ritrovano, insomma, nella stessa dimensione del passato e si nota, subito, una grande sintonia. Ad ostacolare quello che sembra un prevedibile riavvicinamento sono i futuri matrimoni di entrambi. Considerando che Ben, però, è impegnato in questa nuova paternità, la posizione di Alice appare sempre più sensibile ad un cambiamento verso quella che sarebbe una relazione normale, senza ombre né assassini.

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Tuttavia, pur destando grande interesse la storia tra Ethan e Allie, il vero punto focale di The Birthday Party è la storyline di Tessa, Margot e Ben. La neofamiglia si ritrova subito in una situazione paradossale, rappresentata da una stucchevole festa di compleanno, in cui si delineano i ruoli di questa unione: Tessa in completa imitazione della madre e adorazione del padre e Ben e Margot in un’ironica guerra di ruoli. Se Ben vuole dare a Tessa una normale adolescenza, Margot si considera la sua mentore, con grande orgoglio e approvazione verso una figlia che la rispecchia totalmente. Per Margot, Tessa è la complice che non ha mai avuto, l’erede del suo lavoro e l’unica persona in grado di restituirle quel rapporto sincronico e unico che si instaura tra una madre e una figlia.

Il quadretto familiare, la festa di compleanno con le ragazzine tutte fiocchi e merletti e l’intraprendenza di Tessa è stato divertente e godibile, ma tutto ciò pone The Catch ad un livello qualitativo piuttosto basso. The Catch resta, nonostante le speranze dell’inizio, una serie da guardare senza pretese. La gestione di tutta la storia di Tessa resta caricaturale e pittoresca, non dando ai personaggi nessun tipo di spessore e privando lo show di qualsiasi profondità o serietà. Dispiace dirlo, perché il potenziale c’è, ma viene rappresentato in modo non realistico e superficiale. Una figlia ritrovata, un amore sospeso e una criminalità passata sono stati rielaborati senza nessun tipo di introspezione o emotività. Il colpo di scena finale, la resurrezione di Felicity, in perfetto stile Beautiful, avvalora questa tesi.

Tutto sommato l’episodio rimane godibile, con un minutaggio ben equilibrato e con una molteplicità di scenari interessanti, ma The Catch sta perdendo più di un’occasione per diventare un prodotto memorabile, ostinandosi a rimanere sulla superficie delle cose.