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1×07 The Ringer
In una soleggiata mattina, protagonisti della routine più canonica, Alice e Ben si godono, ancora per qualche minuto, il loro idillio sentimentale incompatibile con la realtà. Mentre sono occupati tra docce e colazioni, Alice si rende conto che un futuro con Ben sarà possibile soltanto se lui collaborerà per incriminare i suoi soci. Questo è il diktat di Alice. Dall’altra parte, Ben oppone a questo ultimatum l’impossibilità di tradire quelle persone che reputa la sua famiglia. Il conflitto è nitido : quale direzione prendere? Continuare sulla scia di un passato controverso o cambiare scenario per un futuro più limpido? Inizia così il settimo episodio di The Catch con Ben indotto, in modo categorico, a scegliere da che parte stare.
Intanto, la giornata inizia. Mentre Alice è impegnata con la scomparsa di un bambino, la cornice pragmatica in cui si muovono Ben, Rhys e Margot è una partita di poker, che diventerà leitmotiv dell’intero episodio. Margot crea lo scenario perfetto, l’atmosfera ideale per realizzare una vincente truffa al gioco. È lei ad essere al comando di un’operazione che, solo in un primo momento, appare vincente. Rhys, infatti, si rivela il vero regista dell’azione, manipola i suoi complici, affinché tutto avvenga secondo il suo piano. Un piano che si basa sulla scoperta del feeling tra Ben e Alice, di cui informa Margot. Margot perde il potere e l’America: non per colpa di un fratello, avvertito sempre in modo ostile, bensì a causa del suo socio.
La sua prossima mossa non tarda a venire. In un colpo di scena, non il primo di questo episodio, Margot diviene, sotto mentite spoglie, la psicologa di Alice, così da poter scoprire ogni minimo dettaglio e divenire padrona del futuro di Ben. È trascorsa solo una giornata, eppure siamo così lontani da quella calda mattinata in cui Alice e Ben, alla stregua di Romeo e Giulietta post-moderni, vivevano nella torre d’avorio del loro amore. Ora la realtà è irrotta nel loro idillio, disintegrandolo e ponendoli in una situazione di pericolosa incertezza.
Un episodio elaborato in maniera egregia, in cui alla tensione di una partita a poker (ricordiamo ancora il duello di Victoria ed Emily in Revenge) si oppone il dramma di una maternità mutilata, all’amore incondizionato lo sguardo calcolatore del male e alla fragilità psichica un rancore tutto al femminile. Questi gli ingredienti di The Ringer che appare, fino ad ora, l’episodio migliore di The Catch, in quanto ogni personaggio è stato esplorato in modo globale ed originale, offrendo allo spettatore sfumature diverse di ogni profilo.
Rhys non appare solo un dandy viziato ed efferato, per la poca considerazione che ha della vita. Appare, in The Ringer, perspicace ed abilmente intuitivo. Margot si presenta come donna, ferita dalla propria famiglia e ora anche da Ben, alle prese con una vendetta ben organizzata. Alice ha preso una decisione, ha individuato la propria bussola morale e l’ha seguita. La domanda ora è: e Ben? Lo farà ?
L’episodio merita 4,5 porcamiseria per aver avuto una cornice pragmatica suadente e affascinante, in cui ogni dinamica interpersonale è diventata sorprendente.
1×08 The Package
L’ottavo episodio di The Catch prende avvio dalla prima seduta psicologica di Alice. La nostra Allie, ignara del nemico con cui si confida, dà avvio ad un sincero e cristallino flusso di coscienza, in cui tutti i suoi pensieri, anche quelli più reconditi, anche quelli che non riesce ad accettare, prendono forma. In questo dialogo prolungato, che scandisce le sequenze di The Package, ogni parola di Alice diviene un punto in più di vantaggio per Margot, la quale, attraverso questo escamotage, riuscirà a conoscere ogni dettaglio direttamente dalla fonte più attendibile. Che dire: un piano perfetto.
Un’incantevole Mireille Enos, intanto, appare determinata a sconfiggere i Kensington, ancora di più, quando un Ben premuroso e spaventato cerca di distoglierla da questo obiettivo così nefasto. Ma Alice, a differenza di lui, è uscita da quel limbo in cui ogni scelta non era definita e ogni evento godeva di più interpretazioni. La sua prospettiva è ora nitida e lucida e, passo dopo passo, riesce ad indentificare Rhys.
Mentre Ben ipoteca la propria vita per Alice, istituendo una trama di alleanze volta ad allontanare sia Margot che Rhys, Alice collabora con l’agente Dao ed individua ogni dettaglio su questa potente famiglia britannica. Nonostante sia stato svelato il tradimento di Ben, Rhys collabora con lui per il suo nuovo progetto: Leah Wells. La migliore falsaria della West Coast diviene il focal point di una gara tra fratelli. Infatti, il progetto di Rhys fallisce miseramente, vedendo Margot trionfante: Leah farà affari con lei. Ma questa disputa familiare non sembra finire. Rhys, in seguito a questa parziale sconfitta, preannuncia alla sua sorellina l’arrivo della Mamma. Agendo in modo così subdolo, Margot ha ostacolato non i piani di suo fratello, ma in un quadro più generale, quelli di sua madre che, già in modo indiretto, appare dispotica ed anaffettiva.
A questo punto, Rhys, nel suo caratteristico atteggiamento impulsivo e irrazionale, accusa Ben di slealtà, minacciando l’incolumità di Alice. Queste parole appaiono chiarificatrici per Ben e ci dirigono verso la scelta finale. In sottofondo, la delicata e melodica voce di Sophie scandisce gli ultimi minuti di The Package. Alice ritorna a casa, con il desiderio di voltare pagina, in modo definitivo. Ma la musica dell’ukulele da il là all’inizio dell’idillio: Ben sceglie lei, collabora con l’agente Dao. Hic et nunc. Qui ed ora, per la prima volta insieme, dalla stessa parte, sulla stessa lunghezza d’onda.
L’episodio merita 4 porcamiseria, per aver presentato un intreccio narrativo molto complesso, in cui ogni personaggio ha trovato la propria dimensione definitiva e le parti in gioco si sono schierate, in modo romantico, ma anche irreversibile.
1×09 The Happy Couple
Una cena di famiglia. Una mamma che torna in città. Sembra una situazione perfettamente normale , eppure non è così, perché il potere e la vendetta diventano protagonisti assoluti di questo scontro mamma-figlia. La matriarca della famiglia Kensington arriva a L.A., in abito rosso fiammante, con una voce cantilenante e quel giusto brio che la rende, in modo istantaneo, inquietante. Sybil, infatti, incarna quel tipo di cattiveria che valica ogni confine etico, ogni ombra di rimorso, in modo efferato ed incondizionato. Incondizionato sì, dato che anche nei confronti della figlia si comporta in modo gratuitamente sadico. Ad una Margot in cerca di approvazione, Sybil si rivolge, con elegante distacco, deridendola e sminuendola. Ma Margot non lascia il tavolo della resa dei conti senza lottare, affermando se stessa e lanciando una sfida a chi mamma non lo è mai stata. Uno scontro tutto al femminile, in cui le voci di Rhys e Ben stentano a farsi sentire, dà il là alle azioni future.
Intanto, un piccolo dettaglio fa sì che Alice si renda conto dell’inganno di cui è vittima. Margot viene scoperta e, così, si ritrova coinvolta in un altro conflitto, non solo con la madre ma anche con Alice. Margot viene ferita nell’orgoglio, umiliata nel suo essere donna. Alice ha saputo dove colpire: le conseguenze pdi ogni sua parola erano visibili nel volto provato di Margot, in quelle lacrime trattenute, in quel self-control così faticosamente mantenuto. Per ora, Alice 1 – Margot 0.
Ad allentare la tensione di questa guerra rosa, c’è il siparietto comico di Ben e Rhys che, per volere della Mamma, devono riuscire ad ottenere un invito ad un prestigioso matrimonio. Morgan e Stephanie, i due promessi sposi, si presentano in modo adorabile sin da subito come estroversi, vivaci… leggeri. Questa storyline, così, dà il giusto tocco leggiadro ad un episodio la cui macrostruttura si regge su una suspense perenne. Ancora più divertente e tragicomico è il passo falso di Rhys che, con un discorso accorato su quanto il matrimonio sia una mera proposta d’affari, immemore del suo scopo, induce i promessi sposi ad annullare il fidanzamento. Impossibile dare notizia della propria disfatta a Sybil, la quale dà prova della sua crudeltà, attraverso un omicidio del tutto gratuito. A questo punto, la strana coppia Rhys-Ben finge una crisi, per ricordare a Morgan e Stephanie quanto, invece, il matrimonio sia un atto di fede verso qualcosa di più grande delle singole individualità. Una scena sapientemente costruita, attraverso lo sdoppiamento delle due coppie, che diventa un topic all’interno dell’episodio.
Intanto, sul fronte opposto, Alice ha la meglio su Margot, anticipandola e intuendo il suo modus agendi. Tuttavia, anche se Alice è risultata vincente in vari rounds, la battaglia finale la chiude Margot, con preoccupanti conseguenze. Nonostante sia stata arrestata, viene liberata da Sybil che si rivela non solo una matriarca efferata, ma anche incredibilmente potente. Margot è libera, la copertura di Ben è svanita ed Alice diviene ostaggio di Rhys.
Tutto appare sovvertito, non si intravedono vie di fuga, in un gioco di potere, in cui la passione e l’amicizia avranno un ruolo determinante. L’episodio merita 4,5 porcamiseria, per aver rappresentato i meccanismi della vendetta accanto alle contraddizioni dell’amicizia, per aver messo in scena, in modo originale, quel complesso e fondamentale rapporto che si instaura tra una madre ed una figlia, per aver illustrato l’amore e allo stesso tempo il tradimento, in un gioco poliedrico in cui ogni personaggio assume un punto di vista nuovo.
1×10 The Wedding
Il season finale di The Catch presenta un mix vincente di fascino ed eleganza, potere e suspense, in un’ambientazione incantata in cui ogni dinamica interpersonale scopre il proprio idillio. L’incipit consiste nello stravagante rapimento di Alice per mano di Rhys, il quale appare, più che un criminale, un fashion designer, conferendo così alla scena un carattere innovativo e frivolo. Rhys, in modo del tutto inatteso, si scopre un alleato di Ben, sul quale grava una pesante condanna a morte. Che Rhys si comporti così per amicizia è evidente, ma il desiderio di affrancarsi dalla madre è un altro movente chiarificatore della sua condotta. Infatti, entra subito in empatia con Morgan, vittima, anche lui, di una madre narcisista: Virginia Foster. Virginia, infatti, appare l’alter ego americano di Sybil, la quale ha come scopo principale quello di surclassarla. Questo è lo scopo per cui devono partecipare al matrimonio, che diviene una cornice glamour in cui è inserito tutto il season finale di The Catch.
Nonostante il tentativo di Ben di depistare Alice, per proteggerla, l’Anderson/Vaughan è presente alla cerimonia. Ben si accorge del loro arrivo, ascoltando una voce familiare: Sophie, in abito da sera, canta al centro della scena e, sulle note di questa melodia, la camera si sposta in modo cadenzato e suadente su ogni coppia, offrendo una panoramica di sentimenti e suggestioni. L’occhio prospettivo si sofferma, in primis, su Alice e Ben: in abito blu lei, in smoking lui, alieni da una realtà troppo cinica, prospettano il proprio futuro, contemplando la loro prossima unione matrimoniale. Una proposta che, a differenza di quanto avevamo visto nel pilot, ora è concreta, ogni maschera è caduta e nonostante tutte le bugie e gli ostacoli, resta ancora valida. Mireille Enos e Peter Krause costruiscono le loro scene, sempre in modo carismatico, attraverso l’unico linguaggio dell’amore: gli occhi. I loro sguardi diventano, infatti, correlativi oggettivi della loro empatia ed affinità.
Ci spostiamo in un altro angolo di questa sala favolosamente arredata e ci soffermiamo su una coppia, ancora in potenza, ma già ben esplorata: Val e Dao. Reticente lei, corteggiatore lui, protagonisti del gioco più antico: la fin’amors. Un’altra coppia suggella la propria unione: Sophie e Daniel, impegnati in un bacio a lungo atteso, sono sempre leggiadri nei loro dialoghi e con quel pizzico di ironia che non guasta mai. Una cornice idilliaca vede, quindi, tutti i personaggi partecipare all’atmosfera nuziale di Morgan e Stephanie, perdere se stessi in un turbinio di emozioni.
Eppure, la realtà, in modo prepotente, irrompe e fa terminare l’incantesimo. Sybil viene presa, ma il vero successore della famiglia Kensington, Margot, anticipa ogni mossa e rende vano il piano dei nostri personaggi. Una tempistica perfetta distrugge anche la fuga d’amore di Alice e Ben. Margot, non immemore del conto aperto che ha con Alice, serve la sua vendetta nel momento meno atteso e quindi più adatto.
Con un colpo di scena eclatante, Alice viene arrestata per il possesso del dipinto di Maria Keyrn, quel dipinto che tanto era stato il leitmotiv dei primi episodi di The Catch. Attraverso una struttura ad anello, in cui l’incipit e la conclusione viaggiano su rette parallele, il mondo di Alice sta per frantumarsi di nuovo.
Ma qualcosa è cambiato dall’inizio di questa storia: Ben. Sì, Ben, non più Christopher, non più delinquente, diviene la chiave di volta della scena. Si prende le sue responsabilità e mentre pronuncia la confessione del suo resto, ogni sua sillaba, ogni suo movimento, ogni sua pausa diventano un omaggio al suo amore per Alice. Se a parole pronuncia una confessione giudiziaria, i suoi occhi ridono con quelli di Alice, in un gioco di specchi, in cui l’uno diviene il riflesso dell’altra.
Salutiamo così la prima stagione di The Catch, una serie che all’inizio non ci aveva colpito, per schemi ed intrecci già visti, ma che dopo ha rappresentato una sceneggiatura vincente, che si basa su una forte alchimia tra gli attori.
Se la prima stagione, per un inizio non del tutto entusiasmante, merita 3 porcamiseria, a questo finale non possiamo che darne ben cinque.
Arrivederci, Alice Vaughan! A presto, The Catch
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Ho appena scoperto #MariaKreyn grazie al pilot della serie #TheCatch e me ne sono già innamorata pic.twitter.com/AhVp5n7ikM
— Mirtilla Meraviglia (@MirtillaMering1) June 29, 2016
Shonda Rhimes adora i finali di stagione a tema matrimonio.
In fondo anche lei sogna il lieto fine, anche se non ce lo darà MAI. #TheCatch— Mara Bardone (@MaraBardone) June 27, 2016
Ma è legale iniziare la S2 di #TheCatch a gennaio? Io sono già in astinenza.
— auro|baci stellari (@crowenfeels_) June 29, 2016
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