The Affair3×02 Episode #3.02 – 3×03 Episode #3.03

In questi due episodi capiamo cosa è successo nelle vite di Helen e Alison dopo il processo a Noah e viene introdotto anche un nuovo POV che rompe la perfetta geometria di The Affair. Nuovi inquietanti dettagli sull'aggressione a Noah ci vengono poi forniti, mantenendo così altissima la curiosità.

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Tanta era la curiosità dopo l’inaspettato colpo di scena finale alla fine della premiere di questa terza stagione di The Affair e tantissimi gli interrogativi che ne conseguivano, sulla sorte di Noah, sull’identità del suo aggressore e ovviamente su come fossero andate avanti le vite degli altri tre protagonisti dopo la sua condanna.

The Affair 3x02 Episode #3.02 - 3x03 Episode #3.03 recensione

Episodio 2: Helen / Alison

Un secondo episodio tutto al femminile questo, che si sofferma sulle vite delle due protagoniste di The Affair. Non due POV nel senso stretto del termine, quanto più un episodio diviso in due parti distinte, che narrano due storie molto diverse tra loro.

La figura di Helen è senz’altro quella più complessa, intrappolata dai sentimenti verso Noah, sempre vivi e rafforzati da quegli attimi di vicinanza precedenti l’incidente in cui perse la vita Scotty, nonché dal profondo senso di gratitudine per l’ex marito. Helen è in una situazione di stasi, la sua relazione con Vik è puramente fisica e per sua stessa volontà non riesce ad uscire dal seminterrato di casa, teatro dei loro amplessi che appaiono più come una necessità o formalità da espletare che complemento di un rapporto amoroso. Vuoi per i sentimenti verso Noah, vuoi per la sfiducia generale nei confronti degli uomini, la donna appare come bloccata.

L’introduzione del punto di vista di Juliette è una disparità che non solo rompe una geometria finora quasi perfetta nella narrazione degli eventi ma che appare francamente anche inutile.

Analogamente in stallo anche il rapporto con i figli, ormai con una loro vita e incapaci di perdonare il padre per l’omicidio di Scotty e ovviamente per tutto il dolore provocato dalla storia con Alison. Helen vorrebbe cercare di farli riavvicinare al padre ma questa volontà appare quasi folle e inspiegabile ai figli, ignari chiaramente del sacrificio di Noah, e non fa altro che sminuirla agli occhi di questi. Ci vorrà solo l’ennesimo schiaffo morale da parte di Noah a farle aprire gli occhi e cercare di sbloccare almeno la situazione con Vik. Maura Tierney è sempre una grande interprete, eppure la storia di Helen sembra non riuscire a fare breccia, poco articolata considerando quanto profondo debba essere stato invece l’impatto del sacrificio di Noah sull’emotività di Helen, così lontana dalla donna che era nella prima stagione. E anche il focalizzarsi su una storia – quella con Vik – già così debole la scorsa stagione, risulta mortificante, se non forse anche sessista a tratti.

Altrettanto debole è la storia di Alison, ancora una volta dipinta come fragile vittima dei fantasmi del suo passato, del suo costante mal di vivere. Della metà a lei dedicata rimane solo la curiosità di capire perchè la piccola Joanie fosse stata affidata a Cole, del perché lui e Paula le stiano vietando adesso di rivederla. Una ventina di minuti consumati a comprendere le motivazioni e le ragioni dietro questo inedito scenario, ma più per mera necessità di seguire gli eventi di questa terza stagione che per una qualsiasi empatia nei confronti di Alison. Empatia che invece è vividissima nel breve minutaggio concesso a Cole. Per quanto il magnetismo sia una caratteristica comune agli ex-coniugi Lockhart, la scrittura del personaggio di Alison rimane piatta e sempre uguale a se stessa, e anche le motivazioni che scopriamo dietro l’abbandono della piccola Joanie ci sembrano frutto di una certa povertà creativa quando si tratta di scrivere una storia che la riguardi.

The Affair 3x02 Episode #3.02 - 3x03 Episode #3.03 recensione

Un secondo episodio da dimenticare, necessario più a conoscere gli eventi dietro le future dinamiche relative a Alison e Cole che ad altro. Nessun elemento poi che colleghi in qualche modo Helen e Alison agli eventi connessi all’aggressione di Noah, se non una apparente paura delle guardie da parte di quest’ultimo nella metà dedicata ad Helen. Per quanto riguarda Alison, sappiamo solo che nel periodo della sua assenza, Noah le aveva scritto delle lettere. Come si era già intuito, i sentimenti dell’uomo non sono poi così sopiti.

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Episodio 3: Juliette / Noah

L’introduzione del punto di vista di Juliette è disorientante e al tempo stesso disturbante, all’interno di una serie che ha fatto del dualismo la sua cifra distintiva. Una disparità che non solo rompe una geometria finora quasi perfetta nella narrazione degli eventi ma che appare francamente anche inutile, togliendo peraltro un doveroso e atteso minutaggio a Cole, sacrificato anche in questo episodio. E, ironicamente, è proprio sua una battuta che riassume se vogliamo l’anima della serie:

I think we all live in our own version of the truth, and thus we are prone to terrible miscommunications. Perhaps she was trying to communicate one thing, and he read something else.

Venti minuti che necessariamente devono essere spesi ad offrire il background della new entry di The Affair, ma che scadono in un’inutile narrazione sessocentrica che nulla aggiunge alle storie da raccontare: l’autoerotismo sulle pagine di The Descent o l’amplesso col giovane studente, per non parlare dei continui dialoghi sul sesso e i desideri proibiti. Dialoghi che fanno da contraltare alla cena della premiere, in una struttura a POV alternativo come nella tradizione più classica di The Affair. Certo l’introduzione di questo personaggio avrà una sua importanza a noi per ora oscura, ma per il momento ci troviamo di fronte ad un’altra donna di una debolezza disarmante, a dispetto di quel carattere indipendente e libertino con cui era stata caratterizzata nella premiere.

The Affair 3x02 Episode #3.02 - 3x03 Episode #3.03 recensione

Decisamente più interessante e generoso di informazioni è il punto di vista di Noah, che si snoda su due binari paralleli, tra le ore successive all’aggressione e i tempi bui della prigione: la metà dell’episodio a lui dedicata è intensa e pregevole, grazie anche ad una regia molto attenta ai particolari.

Il trauma del suo ingresso in cella, dei controlli preliminari, contrapposti al trauma dell’aggressione e dei momenti immediatamente successivi: una narrazione a doppio binario, culminata dal parallelismo tra l’ispezione anale e il dolore della profonda ferita al collo. Lo shock sembra essere il filo conduttore di questo iniziale dualismo narrativo, che cede poi il passo all’inquietudine, anch’essa raccontata in un doppio binario temporale. All’inquietudine e il nervosismo causati dagli interrogativi circa il suo aggressore, dalla petulanza di Helen – nuovamente rifiutata – e da un ignoto segreto sepolto nel passato di Noah e Nina, si contrappongono le urla delle risse in prigione e l’inquietante ossessione della guardia carceraria nei confronti dello scrittore, nonché il suo inaspettato e disturbante lato oscuro che emerge sul finale di puntata e che ne fa il primo indiziato nell’aggressione a Noah. Memori però della seconda stagione, sappiamo bene che la verità, in The Affair, non è come sembra o, almeno, ha sempre più di un volto.

3.5

 

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