The Affair2×02 Episode #2.2

Secondo episodio di The Affair e, com’era prevedibile, protagonisti sono Alison e Cole con i rispettivi punti di vista. Quel “Part 3” che fa da preludio alla storia di Alison, evidenzia una particolarità: i loro punti di vista continueranno a raccontare la stessa giornata vissuta attraverso gli occhi di Noah e Helen nella première di stagione. […]

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Secondo episodio di The Affair e, com’era prevedibile, protagonisti sono Alison e Cole con i rispettivi punti di vista. Quel “Part 3” che fa da preludio alla storia di Alison, evidenzia una particolarità: i loro punti di vista continueranno a raccontare la stessa giornata vissuta attraverso gli occhi di Noah e Helen nella première di stagione. Teatro delle vicende stavolta, non più le atmosfere cittadine di New York, ma quelle malinconiche di Cold Spring e Montauk.

Alison

La prima metà del racconto attraverso gli occhi di Alison ci riporta a quei ritmi e a quelle atmosfere tanto cari a certi film d’essai francesi o scandinavi dominati da lunghi silenzi, paesaggi rurali e una malinconia opprimente di fondo. Nel tentativo di adattarsi alla nuova vita e nella nuova cittadina, la parte senza dubbio più riuscita di questa prima parte è la scena in cui i fantasmi di Alison tornano a farle visita quando si sofferma vicino a dei bambini che giocano. L’impossibilità di distogliere lo sguardo e il tentativo vano di non soccombere allo sconforto ci regalano un bel momento commovente.

Nelle fasi successive le cose si fanno più intense: dal confronto con Cole (giunto a Cold Spring a riportare la roba di Alison) a piccole schermaglie con un nervoso e frustrato Noah, fino all’offerta di un lavoro come assistente personale.

In tutto questo, quello che emerge è il senso di colpa che Alison prova nei confronti di Cole ora che lei può dirsi felice. Nella visione di Alison, Cole è profondamente arrabbiato, incostante, aggressivo e i loro rapporti sono tesi; al tempo stesso però, l’offerta di Cole di riparare il bagno è emblematica di come sia rimasto in fin dei conti una persona buona ai suoi occhi. L’astio dell’ex marito è quindi evidentemente causato dalle colpe di Alison. Diametralmente opposto sarà invece il confronto nella verità di Cole.

Cole

Il punto di vista di Cole, divenuto possessore di un taxi privato, ci mostra un uomo senza dubbio affranto e distrutto dall’abbandono e dal tradimento. Ai ferri corti con la famiglia, in particolare con Scotty, incapace di rimettere insieme i pezzi, incapace forse di darsi una nuova possibilità con una donna, Cole si reca proprio da Alison in cerca di una chiusura.

Il confronto con Alison non è teso o aggressivo, un grande affetto e un grande rispetto sembra legare i due. Nonostante tutto, Alison continua a rimanere ai suoi occhi una persona gentile, premurosa, ancora affezionata alla famiglia Lockhart.

Cole: You look happy.
Alison: The change is nice. […] Cole: Are you ever coming home?
Alison: I don’t think so.

L’agognata chiusura che andava anelando arriva dalle parole di Alison: da notare però come lei non dica di amare Noah, quasi come un moto di orgoglio inconscio per un uomo che ha perso la donna amata.

Un particolare che diverge molto tra le parti dell’episodio riguarda il libro di Noah. Mentre in entrambe Alison resiste alla tentazione di leggerlo, Cole non esita invece nella verità raccontata da Alison, quasi fosse, a mio modestissimo parere, una liceità concessa dall’ex moglie in segno di scuse.

Il tempo presente

Contrariamente alla première, la timeline connessa ai fatti immediatamente successivi all’omicidio è quella più densa di avvenimenti o rivelazioni seppure in uno screentime limitatissimo: scopriamo che Noah ed Alison si sposano e mettono alle luce una bambina di nome Joanie. La rivalsa di Cole sembra però arrivare con l’udienza preliminare di Noah, accusato di intralcio alla giustizia, omissione di soccorso e omicidio stradale ai danni di Scotty Lockhart. Cauzione a 500mila dollari. In pochissimi minuti ci vengono rivelati, paradossalmente, più particolari concreti sull’omicidio di quanto finora concessoci in poco più di una stagione.

Un secondo episodio questo che non risulta potente come la season première: per quanto bravo, Joshua Jackson non riesce a bissare la prestazione di Maura Tierney, e anche il personaggio di Alison ci è sembrato soffrire alquanto, in termini di resa, quando privo di dinamiche con gli altri comprimari.

Un solo dubbio mi assale. Se il prosieguo della stagione vedesse sempre quattro punti di vista differente per la stessa storyline, il cammino che ci porterebbe a capire la verità dietro l’incidente appare molto lento e scandito al più da tre/quattro momenti salienti, dovendo ognuno esaurirsi in due episodi per volta. Speriamo invece che, viceversa, la timeline presente sappia regalarci qualche dettaglio maggiore!

Precisazione: il voto non terrà conto dell’orrida maglia che mette in evidenza la “panza da birra” di Joshua Jackson!

4

 

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Ecco alcuni dei tweet raccolti su questo secondo episodio di The Affair, quasi tutti su Joshua Jackson (e la sua “panza da birra”)!

https://twitter.com/CuciBoy/status/651759171537403904

 

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