The 100Season 5 Recap: Fine del primo libro?

Season Recap Un salto temporale che rivoluziona gli archi narrativi della serie senza però toglierle la credibilità necessaria per continuare a stupire i propri spettatori. La quinta stagione di The 100 fra continui colpi di scena e una rivoluzione in atto.

8.7

Il ritorno di The 100 con la sua quinta stagione potrebbe essere paragonabile alla velocità di un proiettile che distrugge in una manciata di secondi lo status quo. Dal cliffhanger della scorsa stagione alla presentazione dei vari scenari sulla Terra con un significativo salto temporale, The 100 assume ancora una volta nuove sembianze.

Ciò che però accomuna le varie storyline è che The 100 ha trovato nuovamente la sua strada tornando alle origini della storia che la serie ha sempre raccontato meglio: l’istinto di sopravvivenza primordiale dell’uomo e i cicli intrinseci di violenza che ne derivano. Lo fa reinventandosi, stravolgendo le carte in tavola e dando un nuovo ruolo a ciascuno dei suoi personaggi, mettendo in discussione anche la visione degli spettatori e creando dei contorni narrativi che generano immediatamente uno straniamento generale anche per i fan più accaniti.

Con i suoi alti e bassi, The 100 è sempre stato in grado di espandere ed evolvere il mondo in cui gioca, abbracciando la libertà di narrazione del genere senza paura per scoprire costantemente realtà sconosciute e da esplorare. Ma anche per una serie che ha sempre accolto a braccia aperte il cambiamento, la rivoluzione in atto in questa stagione dà davvero il via a qualcosa di nuovo, una mossa che spinge l’azione in avanti verso il futuro, piuttosto che avanzare a spirale verso i segreti del passato. Questo non vuol dire che non ci siano stati momenti brillanti nel corso della serie nel modo in cui The 100 ha ampliato la sua mitologia nelle ultime stagioni, ma il tuffo nella storia di ALI e i segreti della prima apocalisse hanno sempre avuto l’impressione di portarci dove eravamo già. Ora la serie non ha dimenticato il suo passato, al contrario, i paralleli tra questa stagione e la prima assicurano che ogni momento sia intrinsecamente collegato con i ricordi di Clarke e gli altri, ma è narrativamente libero di muoversi in nuove direzioni.

La prima parte della stagione, approfondita nelle nostre recensioni, ha reintrodotto gradualmente lo spettatore nel nuovo mondo, concentrandosi in maniera impeccabile sulla nuova caratterizzazione dei personaggi. Dalla sanguinosa dittatura di Octavia, ormai regina di un popolo disposto a sacrificare anche la vita dei propri figli per sopravvivere, alla solitudine di Clarke e Madi. I sei anni del salto temporale hanno segnato particolarmente ciascuno di essi, cambiando inevitabilmente il loro modo di agire. L’arrivo dell’esercito di Diyoza innesca una serie di dinamiche che espongono la più grande verità della stagione: non ci si può fidare di nessuno. Alleanze che continuano a mutare, tradimenti familiari e vane battaglie descrivono un po’ l’assetto del nuovo The 100, dove anche il rapporto fra Clarke e Bellamy è continuamente ostacolato da forze maggiori che li schierano anche in fazioni avversarie. La sopravvivenza della specie umana è adesso l’unica priorità e ciò fa sì che chiunque cerchi di ottenere la “parte migliore dell’accordo”, mettendo di conseguenza da parte i propri valori.

Negli ultimi episodi, la presa di coscienza di Octavia si manifesta in ogni scena che la vede protagonista, nonostante ella non riesca comunque a disfarsi del ruolo da lei stessa creato: quello della spietata guerriera. La giovane non accetta di essere soppiantata da un successore che potrebbe portarle via l’unica cosa che le è rimasta (il suo trono) e sabota l’unica alternativa di salvezza del suo popolo pur di trionfare in una guerra pressoché inutile ed ergersi a nuovo messia. La furia inarrestabile di Octavia terrorizza tutti, soprattutto Monty, unico “fiore” non contaminato sul campo di battaglia ed unico vero personaggio che possa definirsi come “buono” secondo i canoni tradizionali della narrazione.

La battaglia con McCreary e i suoi uomini si rivela un flop, complice anche il doppio gioco di Kane. Le cose sfuggono di mano e anche Madi si ribella alle preoccupazioni “materne” di Clarke pur di combattere fino alla fine. La linea sottile fra buoni e cattivi che ha da sempre contraddistinto la serie ormai non esiste più, ci sono solo i forti e i più forti, sebbene McCreary in un certo senso (e solamente nelle battute finali) si manifesti come il vero antagonista della stagione che tenta di porre fine alla razza umana distruggendo l’unica area abitabile sulla Terra e costringendo tutti (quasi) a ritornare nello spazio, dove tutto ha avuto inizio.

La Terra rimarrà però inabitabile per diversi anni e l’unica soluzione sembra quella adoperata dall’esercito di Diyoza, ibernarsi fino a data da destinarsi. I calcoli di Monty non corrispondono però alla realtà dei fatti e gli anni passano da 10 a 125. Al proprio risveglio, Clarke e Bellamy incontreranno Jordan (in onore di Jasper), figlio di Monty e Harper, che mostrerà loro un video in cui un Monty spiegherà loro l’evolversi della propria vita. La Terra non è più abitabile, la devastazione ha continuato a regnare sovrana e l’unica soluzione era continuare a ritardare il risveglio di tutti. I due però hanno deciso di sacrificare il proprio destino e invecchiare lontani dal rumore dei fucili e il sangue che scorre, conducendo una vita più o meno normale. Dedicando il proprio tempo alla salvezza del suo popolo, Monty decide di abbandonare per sempre l’idea che la Terra possa essere ancora un rifugio sicuro e si mette alla ricerca di un nuovo pianeta, lo stesso pianeta che Bellamy e Clarke scorgono dall’astronave dopo aver dato un commovente addio virtuale al loro amico più caro.


La stagione si chiude con un flash: “Fine del primo libro
Una frase che, a detta dello stesso showrunner Jason Rothenberg, sancisce l’inizio di una nuova era. L’addio di Monty era necessario per concludere degnamente un arco narrativo che si stava pian piano esaurendo e il percorso di un personaggio che ha avuto il suo lieto fine. Adesso The 100 è una lavagna vuota, pronta ad essere totalmente riscritta. La redenzione di Octavia è ancora possibile? Come si relazioneranno gli altri a Jordan? Quale sarà il futuro di Abby e Kane? Non ci resta che aspettare, sicuri che la prossima stagione stravolgerà ancora una volta le nostre idee sulla serie.

Porcamiseria
  • 9/10
    Storia - 9/10
  • 8/10
    Tecnica - 8/10
  • 9/10
    Emozione - 9/10
8.7/10

In breve

La quinta stagione di The 100 stravolge ancora una volta le carte in tavola, rivoluzionando completamente il mondo in cui gioca e le interazioni fra i vari personaggi. Con un’inedita visione delle cose, la serie si prepara ad un ulteriore salto nel vuoto.

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Porcamiseria

8.7

La quinta stagione di The 100 stravolge ancora una volta le carte in tavola, rivoluzionando completamente il mondo in cui gioca e le interazioni fra i vari personaggi. Con un'inedita visione delle cose, la serie si prepara ad un ulteriore salto nel vuoto.

Storia 9 Tecnica 8 Emozione 9
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