Supernatural12×02 Mamma Mia

Toni è disposta a tutto pur di ottenere le risposte che cerca e la tortura dei due Winchester ne è la prova. La presenza di Mary si rivela la carta vincente per salvare la situazione, ma i Men Of Letters britannici non hanno alcuna intenzione di arrendersi.

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Dopo una premiere che non ci aveva convinto molto, Supernatural ci propone un secondo episodio che cerca di chiudere dei particolari cerchi narrativi, ma allo stesso tempo rimescolare tutte le carte in tavola dando il via ad una nuova storia che possa portare a nuovi spunti di riflessione allo spettatore. Il risultato non è del tutto trionfale, soprattutto per l’elevato numero di personaggi che entrano in gioco in questi 40 minuti e la poca chiarezza della trama che contribuisce allo straniamento generale.

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Dopo una lunga (?) ricerca Dean e Sam riescono finalmente a ricongiungersi, ma nelle vesti di prigionieri. Toni si dimostra ancora una volta pronta a tutto pur di ottenere le risposte che cerca e ciò si riversa inevitabilmente nella crudeltà con cui tortura prima Sam e poi il fratello. La donna si serve della stregoneria per giocare dei trucchi ai due Winchester, ma la loro resistenza la coglie più volte di sorpresa. A stravolgere la situazione è Mary Winchester che, sconvolgendo Sam, si presenta per salvare i propri figli. La lotta fra le due è piuttosto intensa, ma Mary si dimostra completamente all’altezza della situazione. Il tutto viene interrotto da Mick, entrato in scena insieme a Castiel. Mick è un altro membro dei Men Of Letters britannici, ma prova le sue buone intenzioni presentandosi disarmato. Ci viene quindi spiegato che l’obiettivo della missione di Toni era quello di individuare i due Winchester, in qualche modo rappresentanti dei cacciatori americani, unire le forze ed aiutarli a sradicare la “comunità” soprannaturale che minaccia costantemente il suolo americano e di conseguenza il mondo intero. Mick promette ai Winchester che Toni verrà rispedita nel Regno Unito dove andrà incontro ad una punizione esemplare, ma sulla via del ritorno l’uomo rivela a Toni di trovarsi sulla sua stessa lunghezza d’onda e di aver ingaggiato un certo Mr. Ketch per portare a termine il lavoro da lei iniziato. Il soggetto in questione si trova a Londra, ma il suo volto non viene immortalato. I pochi secondi che lo vedono protagonista rimandano inevitabilmente ai film di James Bond, un’allusione tutt’altro che casuale visto il suo presunto compito.

 

Nel frattempo Rowena sembra aver trovato il suo equilibrio iniziando una nuova vita lontana dal mondo demoniaco, ma non passa molto tempo prima che Crowley la rintracci. I due decidono di collaborare per evocare Lucifero e finirlo una volta per tutte, sebbene nessuno dei due sembri entusiasta della cosa. Nel frattempo il principe oscuro ha trovato finalmente un corpo che non lo respinge e attraverso cui può riuscire a ritrovare le proprie forze. L’uomo in questione è Vince, un musicista affranto dal dolore della perdita della persona amata, interpretato da Rick Springfield (sì, quello di Jessie’s Girl). Sebbene Crowley e Rowena riescano ad evocare Lucifero, quest’ultimo non è più così debole come i due sospettavano e lo scontro diventa improvvisamente molto più pericoloso, tanto da spingere Crowley. Lucifero sembra voler approfittare del potere di Rowena per restaurare il suo dominio nel regno degli inferi.

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Mamma Mia cerca più volte di coinvolgere emotivamente lo spettatore mettendo in scena dei quadri familiari inediti per la serie. La presenza di Mary continua ad essere l’unico elemento forte di questa dodicesima stagione e questo episodio va ancora più a fondo nella caratterizzazione del personaggio quando si viene a creare un enorme parallelismo col personaggio di Dean. Come il figlio, la donna incolpa se stessa per l’inizio di tutto. Mary sente di essere la ragione per cui tutto è iniziato, ciò che ha portato i propri figli a vivere la sua stessa vita sacrificando tutto il resto. Il suo ritorno sembra colmare quel vuoto che per troppo tempo non aveva permesso ai due fratelli di trovare una stabilità nelle proprie vite, ma ci mostra soprattutto la vulnerabilità che si cela dietro la loro veste di “guerrieri”. Le parole di Sam nei minuti finali dell’episodio ci fanno letteralmente percepire il suo bisogno di avere la madre accanto e recuperare gli anni persi inseguendo interrogativi a cui non è mai riuscito a dare una risposta.

 

Sebbene questi momenti si dimostrino scorrevoli e mostrino ancora una volta come il fulcro dello show siano quei valori familiari che Sam e Dean non hanno mai perso, la storia sembra procedere estremamente a rilento. La serie è sempre stata in grado di rinnovarsi nel corso delle stagioni, ma questi due episodi peccano nel non riuscire a dare una direzione concreta alla storia. Le finestre aperte sono troppe e concentrarsi su ognuna di esse nello stesso momento danneggia la credibilità di una serie ormai in onda da troppo tempo per affrontare con superficialità determinate storyline. Man mano che andremo avanti vedremo se la storia riuscirà a dare il giusto spazio a tutti i personaggi che popolano questa stagione o se si ripiegherà su se stessa.

 

2,5 porcamiseria su 5.

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