Le riflessioni che sorgono dopo la visione di We Happy Few sono così tante che ci sembra quasi un’impresa impossibile riuscire a tradurli in parole. Un po’ sconvolti e anche un po’ increduli per ciò che abbiamo appena visto, sentiamo quasi la necessità di ripercorrere tutto da capo per cercare di rimettere insieme i pezzi di questo complesso puzzle.
Partiamo col dire che Dio sembra essere tornato in sé ed è in qualche modo disposto a collaborare nella lotta contro Amara. La situazione è però abbastanza instabile, specie per il ruolo da babysitter che i due winchesters devono ricoprire per placare l’ira di Lucifero nei confronti del padre. Il tutto ci sembra altamente paradossale: Lucifero che vuole delle scuse da Dio e quest’ultimo che è troppo orgoglioso per ammettere che nutriva un affetto speciale per lui (da qui la punizione divina marchiandolo per sempre).
Se Dean non ci ricordasse costantemente che abbiamo a che fare con dei soggetti biblici e con temi abbastanza importanti come la creazione e la fine del mondo, probabilmente lo dimenticheremmo anche noi. Gli autori riescono infatti, puntata dopo puntata, a dare delle sembianze umane a questioni piuttosto profonde e di impatto e Sam e Dean sono in realtà i primi a doversi ancora abituare a ciò che sta accadendo.
Il surreale quartetto realizza di aver bisogno di aiuto per poter imprigionare nuovamente Amara (e non eliminarla) e dare quindi un nuovo equilibrio all’umanità. Entrano così in gioco Crowley e Rowena, incaricati di indebolire questa potente entità con l’aiuto di streghe e demoni prima che Lucifero possa schierare i suoi angeli. L’obiettivo della strategia è rallentare Amara per renderla più vulnerabile al confronto diretto col fratello. La situazione, però, precipita vertiginosamente quando Amara realizza che Dio non vuole eliminarla, ma imprigionarla nuovamente. Nonostante fosse quasi rassegnata all’idea di soccombere una volta per tutte, decide di prendere in mano la situazione ed affrontare il fratello riducendolo praticamente in fin da vita.
Sì, è davvero successo: Dio sta morendo. Perché non finirlo? Perché deve assistere alla distruzione dell’umanità, la cosa a lui più cara. Il tutto accade nella manciata di secondi che seguono il drammatico e struggente dialogo tra i due dove, per la prima volta, Amara si caratterizza per delle particolarità umane (voglia di essere compresa, necessita di essere ascoltata, desiderio di una chiusura) nonostante non le appartengano minimamente, proprio perché l’umanità è qualcosa che non riesce ad accettare e ripudia con tutta se stessa. In pochissimi istanti Amara riesce a mettere fuori gioco Lucifero e costringe i Winchester ad assistere al pericoloso duello col fratello, lasciandolo poi morente ad assistere all’inizio della fine.
Se non fosse per questo finale carico di adrenalina diremmo senza ombra di dubbio che l’aspetto più interessante dell’episodio è il paradossale meccanismo di alleanze che, improvvisamente, si va ad innescare fra i vari personaggi della serie. Tutte le fazioni presentateci nel corso delle stagioni stringono le forze per annientare un nemico comune e ciò dovrebbe farci riflettere su come gli autori della serie vogliano connotare il personaggio di Amara: il male più grande di tutti, l’oscurità senza fine. A farci comprendere la gravità della situazione è il modo in cui gli stessi Crowley e Rowena collaborano al grande disegno, rispettando totalmente la volontà di Dio ed adeguandosi alle sue esigenze, ma soprattutto il disperato tentativo di Lucifero di salvare il padre dalla sorella. Viene dato invece poco spazio alle voci di angeli e demoni, rappresentati come mero strumento d’attacco nella strategia finale, scelta probabilmente dovuta a delle logiche temporali e alla necessità di far rappresentare queste due grandi dimensioni da Crowley e Castiel (seppur in forma mediata).
Che Supernatural fosse una serie fuori dagli schemi lo abbiamo sempre saputo, ma questo finale stravolge ancora una volta tutte le carte in tavola. Chi sperava in una risoluzione positiva con Dio nella ritrovata veste di padre premuroso e l’oscurità annientata per sempre potrebbe anche rimanere deluso. Lucifero sarà realmente morto? Dio è davvero destinato a scomparire? Sembra assurdo porsi questi quesiti parlando di una serie televisiva, eppure la genialità di questa ultima parte di stagione sta proprio nell’affrontare un tema così controverso e delicato in modo inedito, ma soprattutto brillante.
Gli autori stanno giocando un po’ troppo col fuoco e presumo che l’ambiente cristiano non veda di buon occhio la scelta di rappresentare in questi termini la storia della creazione, ma sopratutto la figura di Dio, eppure tutta questa vicenda potrebbe essere semplicemente letta come un’interpretazione di temi cruciali come la stessa esistenza dell’uomo. Non sappiamo cosa accadrà nel season finale, ma le dimensioni epiche di questa battaglia ci fanno capire che sarà qualcosa di estremamente forte, qualunque sia la strada che verrà scelta.
Sam e Dean giocano un ruolo più o meno marginale all’interno di questa storyline, ma è ovviamente dovuto al tipo di posta in gioco. Dando più spazio alla storia di Dio e al suo turbolento conflitto con la sorella e Lucifero ci sono stati chiariti diversi punti importanti della storia. Il season finale sarà per forza di cose incentrato sui due e vedremo quasi sicuramente come, ancora una volta, saranno la chiave per la salvezza del genere umano. Passaggio poco chiaro è il ruolo di Donatello nella storia, il vecchio profeta conosciuto la scorsa settimana è infatti durato quanto un gatto in tangenziale. Qual è stato il suo contributo alla storia? Dai pochi frammenti che lo vedono protagonista questa settimana notiamo che, nonostante una dura resistenza, è lo strumento attraverso cui Amara scopre dove si nascondono Dio ed i Winchester, era davvero questa la sua funzione? Non ci è chiaro se in seguito a questa rivelazione Amara lo abbia ucciso o meno, ma probabilmente dovremo aspettare la prossima settimana per avere una risposta.
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Dio è morto *parte Guccini in sottofondo* #Supernatural
— We were the best, Richard (@ShariDeschain) May 19, 2016
In tutto ciò, standing ovation per #Supernatural che dopo 11 anni è meglio di tutte le altre #serietv sulla CW messe insieme #SerialUpdate
— Francis; (@doctorshepherd_) May 19, 2016
https://twitter.com/perfectderavin/status/733385276865847296
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