Dopo la grande rivelazione della scorsa settimana era quasi impossibile riuscire a mettere in scena un’altra puntata che riuscisse a scuotere lo spettatore allo stesso modo. All in the family riprende esattamente da dove ci eravamo lasciati e, nonostante vada a ridimensionare notevolmente i toni dello scorso episodio, dà ugualmente spazio a scambi di battute piuttosto importanti.
Il primo confronto tra Dio e Dean è senza ombra di dubbio il momento più complesso e commovente dell’episodio, soprattutto perché Dean è la personificazione di tutte quelle domande (anche piuttosto profonde) che chiunque si è posto almeno una volta nella vita. L’abbandono di Dio ha da sempre provocato in Dean una rabbia senza precedenti e questo ricongiungersi improvviso ha sempre più l’aria di una vera e propria riconciliazione fra padre e figlio. Gli autori di Supernatural riescono perfettamente a portare questo tema sulla strada giusta spiegandoci come Dio/Chuck non sia poi così diverso da un padre che sente la necessità di farsi da parte per far sì che i propri figli mettano in pratica i suoi insegnamenti e scelgano che strada seguire. L’atteggiamento ostile di Dean è in perfetta contrapposizione a quello di Sam, subito entusiasta dell’incredibile incontro; i vari riferimenti biblici alla parabola del figliol prodigo sono un po’ il tema centrale di un episodio che ci mostra ancora una volta quanto sia centrale la figura di Dean per la salvezza dell’umanità.
Non è un caso che All in the family esplori ancora una volta il suo complesso rapporto con Amara. L’attrazione che egli prova nei confronti dell’oscurità continua a tormentare il cacciatore, principalmente perché non riesce a spiegarsi come la sua presenza lo faccia sentire totalmente impotente. Cos’è che lo lega a lei? Perché Amara propone a Dean un futuro insieme che va oltre qualsiasi dimensione spazio-temporale?
Dio ci dà delle possibili risposte: Dean è il punto di incontro fra luce ed oscurità, ciò che in qualche modo permette alle due dimensioni di coesistere.
L’incontro/scontro tra Dio e Amara è inevitabile, ma ciò che Dio vuole è farsi inspiegabilmente da parte, a patto che la sorella decida di risparmiare l’umanità (la sua creazione più importante). Amara è invece mossa da un incredibile spirito di vendetta e tutto ciò che vuole è la fine del regno del Signore. Il ruolo di Dean all’interno della faida è allora sempre più incerto. La posizione in cui è messo è scomoda, non necessaria e probabilmente anche ingiusta. Dovendo trovare una parola per poter descrivere la sua funzione ci verrebbe da dire “mediatore“, ma in realtà non è ancora molto chiara la piega che prenderà la storia. Egli non si sente pronto ad una responsabilità così grande, principalmente perché non ritiene di essere all’altezza di tale compito, dopo tutto non è quello per cui ha “firmato”.
A fare da sfondo ad una trama che si infittisce sempre più è invece la missione di Sam, Metatron e Donatello (un nuovo profeta) che, paradossalmente, uniscono le forze per mettere in salvo Lucifero. Il suo rapporto con Dio verrà probabilmente analizzato nel prossimo episodio, ma la scena finale ci fa intendere come uno dei più grandi nemici dei due Winchesters (e del mondo intero) potrebbe diventare un grande alleato nella lotta contro Amara. Piuttosto incerto, invece, su cosa ne sarà di lui (e di conseguenza di Castiel) quando tutto questo sarà finito. Il salvataggio di Lucifero non avviene molto facilmente ed il povero Metatron ci rimette le penne. Non sappiamo se quella che abbiamo visto è stata la sua uscita di scena definitiva, ma è certo che non ci mancherà. A dispetto della sua tagliente ironia e della piega che il personaggio aveva preso nell’ultima stagione, è indubbiamente uno degli elementi della serie di cui facciamo volentieri a meno, soprattutto per il bene di una coerenza narrativa già messa a repentaglio da molti altri aspetti.
All’interno di questo complicato disegno sembra non esserci più posto per Crowley e Rowena, ormai assenti da un po’ di puntate. Che la loro presenza complichi troppo le cose? Al momento sembra che la loro mancanza non si avverta affatto, probabilmente per tutto ciò che questi due episodi ci hanno raccontato. Il loro ritorno prima o poi arriverà, ma crediamo sia necessario aspettare un po’ per via della troppa carne al fuoco e dei rischi che la serie sta prendendo trattando delle tematiche così delicate. Sarebbe divertente vedere almeno uno dei due interagire col Padre Eterno, ma allo stesso tempo particolarmente rischioso, poiché far rientrare anche Crowley o Rowena all’interno di dinamiche così complesse potrebbe compromettere una storyline anche fin troppo complessa.
Seguendo la scia dell’episodio capolavoro della scorsa settimana, Supernatural conferma di aver iniziato su un viaggio molto importante che, inevitabilmente, darà alla serie una connotazione completamente diversa.
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"Mi chiami pure Donatello. Porto il suo nome."
"Quello della Tartaruga Ninja?" #Supernatural pic.twitter.com/E9lVf9OSyy— BKCT²| jib8 ☽ (@Gleek_1897) May 12, 2016
Commenti sulla 11×21: ma quindi la mia anima dov'è?#Supernatural
— min ❄ (@yoonglestd) May 12, 2016
Sam tutto emozionato che vuole fare domande sui pianeti a Chuck è letteralmente la cosa più tenera del mondo. #Supernatural
— blooming mar 🏳🌈 (@arthursyooneki) May 12, 2016
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