Seppur sotto Natale, il midseason finale di Supergirl non cede alla zuccherosità delle feste e, archiviati in tutta i fretta i jumper natalizi di Winn, l’episodio dà ampio spazio al primo scontro tra Supergirl e Reign, confermando quanto questo villain abbia davvero – sulla carta – tutte le potenzialità per regalarci una gran stagione.
Sono le due antagoniste le grandi protagoniste dell’episodio, che riesce a bilanciare una prima parte legata più all’introspezione psicologica di Kara e Samantha con una seconda parte dedicata al feroce scontro la Ragazza d’Acciaio e la Worldkiller, senz’altro uno dei più duri – se non il più duro – tra quelli finora visti nell’intera serie.
A livello di character development non vengono aggiunte nuove sfumature al personaggio di Samantha, in constante difficoltà nel conciliare i doveri di madre con quelli di rampante manager. Più interessante risulta invece la gestione del suo alter ego, una sorta di entità silente che si appropria della coscienza di Samantha a suo piacimento per mettere in atto – a suo dire – una forma di giustizia sommaria il cui fine ultimo appare essere piuttosto la conquista e l’annichilimento della razza umana. Un piano, il suo, messo in luce attraverso le spiegazioni di Thomas Coville, guru della setta dei fedeli al culto di Rao conosciuto in The Faithful e che – molto convenientemente – snocciola tutto il suo sapere sulla leggenda della Worldkiller, di cui apprende attraverso i vari contatti avuti con alcuni criminali evasi da Fort Rozz durante le sue ricerche. Non amiamo molto i deus-ex-machina da queste parti, per cui avremmo gradito un maggior impegno nell’introduzione di Reign e della sua storia, snocciolata fin troppo frettolosamente in questi ultimi episodi, dopo averne apprezzato la gradualità con cui vari piccoli dettagli su Samantha venivano dosati nella prima parte di questa midseason.
Più solido invece l’approfondimento psicologico di Kara, sempre più turbata dalla presenza di Mon-El e consorte, sempre più incapace di fare la cosa giusta e venire a patti con tale situazione. Paradossalmente, in una stagione finora caratterizzata dal progressivo abbandono della sua umanità, la consapevolezza e l’ammissione di non essere capace di gestire tale situazione con la solita e frustrante stoicità kryptoniana sono quanto di più umano ci si possa aspettare da una donna ferita. Tale senso di impotenza viene amplificato durante il durissimo scontro contro Reign, cui soccombe inesorabilmente pugno dopo pugno, fino a lasciarsi buttare giù da un palazzo completamente annichilita, e lo sguardo sui suoi occhi lascia quasi trasparire come un senso di sollievo, quasi a volersi abbandonarsi ad una morte liberatoria.
L’ultima scena di questo Reign è realmente emozionante e triste e a tratti ricorda la trasposizione cinematografica della morte di Superman in Batman vs Superman e Justice League: il lasciarsi precipitare sul suolo e l’incredulità e lo sbigottimento delle persone che vedono cadere un baluardo ritenuto inespugnabile riescono a ridare – finalmente – importanza e solennità al ruolo di Supergirl quale difesa di una umanità inerme alle minacce esterne, in un universo narrativo – quello dell’Arrowverse – in cui la sovrabbondanza di eroi e vigilanti appiattisce qualsivoglia minaccia o atto di eroismo.
Potremmo dire che per svariate ragioni Reign è il nemico che aspettavamo da tempo: il suo ingresso offscreen, nella scena del molo, è paradossalmente molto efficace nel sottolinearne tutta la temibilità e la spietatezza, riprese ottimamente poi nel lungo e cruento scontro contro Supergirl sul finale, mettendone tra l’altro in luce una vulnerabilità fisica che non conoscevamo. Altro aspetto interessante è il ruolo che il decantato legame di amicizia – un po’ troppo forzato secondo il parere di chi scrive – tra Kara e Samantha giocherà nel proseguo della stagione quando tutte le carte saranno scoperte e sarà altresì fondamentale il ruolo di Lena in tutto questo: sarà ago della bilancia o cederà a quel lato oscuro che si ostina a rifuggire nonostante più e più volte sembri chiamarla a sé?
Tutti interrogativi questi che rendono ghiotta questa seconda metà di stagione, cui si affianca l’arrivo – telefonatissimo – della Legione dei Super-Eroi. Il nostro animo nerd già freme.
Porcamiseria
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Storia - 6.5/106.5/10
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Tecnica - 8/108/10
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Emozione - 8/108/10
In Breve
Un episodio che mette in luce tutte le potenzialità di Reign, la cui spietatezza e crudeltà mettono le basi per un gran proseguo di stagione. Un lungo e grande scontro finale e un lavoro di introspezione psicologico su Kara ridanno smalto ad un’eroina fin troppo piatta il più delle volte, regalandoci così un finale emozionante e pieno di tristezza.
User Review
( vote)
#supergirl comunque era troppo scontato che mettessero Lena e James insieme.
— Bellarke♡ (@xrandyhugx) December 10, 2017
Sembra quasi lasciarsi andare 😢😢 #Karamel #Supergirl #SupergirlCW https://t.co/a81OEHckrI
— Alba (@Alba_DHale) December 9, 2017
Scusate, ma Kara che non riconosce Reign è quasi peggio di Lena che non riconosce Supergirl BUONGIORNO HAI DEI SUPERPOTERI PER L'AMOR DEL CIELO #Supergirl
— haruka (@Nannynnina) December 8, 2017
Porcamiseria
Un episodio che mette in luce tutte le potenzialità di Reign, la cui spietatezza e crudeltà mettono le basi per un gran proseguo di stagione. Un lungo e grande scontro finale e un lavoro di introspezione psicologico su Kara ridanno smalto ad un'eroina fin troppo piatta il più delle volte, regalandoci così un finale emozionante e pieno di tristezza.
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