Supergirl3×08 Crisis on Earth X, Part 1

L’ormai consueto appuntamento con l’annuale crossover DC è finalmente giunto e tocca nuovamente a Supergirl aprire le danze, e contrariamente alla stagione scorsa, sin dai primissimi minuti dell’episodio. Crisis on Earth X è un progetto dal nome importante, che si rifà a quel Crisis on Infinite Earths che non solo fu il primo crossover fumettistico americano, ma che rappresentò un vero punto di non ritorno nella continuity DC, fino a quel momento troppo frastagliata nelle varie declinazioni del proprio multiverso. Capirete bene come le aspettative sulla resa di questo crossover siano dunque altissime e forse c’è anche quella segreta speranza che il Post-Crisis possa davvero dare una bella scossa a tutto l’Arrowverse, con la stessa potenza della sua controparte cartacea negli anni’80. D’altronde, la CW ha ancora da farsi perdonare l’occasione sprecata da Flashpoint.

Love Bonds Us All

Curiosamente il motto della casata degli El ben si confà agli eventi di questa prima parte di Crisis: l’amore di Iris e Barry fa infatti convergere tutti i protagonisti dell’Arrowverse in quel di Central City per le loro tanto sudate nozze. L’impressione che si ha da questi primi 40 minuti è una vera e propria amalgama del cast, delle storie più importanti, dei vari problemi sentimentali, come in una rimpatriata tra vecchi amici che si aggiornano su gioie e dolori delle proprie vite, senza sbilanciamenti verso la serie “titolare” del singolo episodio. Non è dunque un caso che la cover di questa recensione ritragga Barry e Iris piuttosto che Kara.

Quando questa vecchia rimpatriata è però costituita da un curioso crogiolo di alieni, metaumani, vigilanti e “semplici esseri umani”, i temi su cui aggiornarsi diventano alquanto bizzarri: fidanzati di ritorno dal futuro con tanto di fede al dito, poteri da tenere a bada e poteri da annullare, nozze andate in fumo, sindaci sotto processo e semplici patemi d’amore. Per la sua natura un po’ più sentimentale, Supergirl è forse la collocazione migliore in cui contestualizzare il background dei vari personaggi, così da lasciare spazio all’azione successivamente. Tutto questo primo blocco è di fatto un modo di porre le basi per le future sinergie e al tempo stesso far acclimatare lo spettatore, che potrebbe far fatica a star dietro a tutte le storyline.

Se alla felicità di Barry faceva già da contraltare la disastrata vita sentimentale delle sorelle Danvers, a peggiorare le cose sul versante romantico ci si mette l’inaspettata crisi tra Felicity e Oliver dopo un altrettanto inatteso rifiuto alla proposta di matrimonio di quest’ultimo. Molto più interessante invece il segmento su Jax e Martin, cui viene offerta la soluzione alle varie difficoltà fin qui incontrate nel cercare un modo di svincolare il professor Stein dalla connessione psichica col ragazzo senza dire addio a Firestorm. Più che gli arzigogolati paroloni utilizzati per rendere credibili i fondamenti scientifici della cosa, oggettivamente più interessante risulta essere l’atteggiamento assunto dai due a tale prospettiva. Mentre Stein è effettivamente desideroso di tornare ai suoi affetti, Jax fa trasudare un senso di tristezza mista a delusione di fronte a tale ipotesi. Sarà molto interessante vedere l’evoluzione di tale dinamica. Per adesso ci è sufficiente questo minimo di introspezione psicologica e quel dissacrante riferimento all’Uomo Ragno durante la cena pre-nuziale.

A far cornice a tutto ciò, il commovente discorso di Joe, la bellissima voce di Melissa Benoist, ma soprattutto tanta autorefenzialità – uno su tutti il riferimento a Ronnie – e dinamiche per forza di cose inedite, come l’inevitabile liason amoreuse tra Sara e Alex o l’insolito duo formato da Mick e Caitlin, una sorte di versione in gonnella – e metaumana – di Captain Cold.

The Girl – of Steel – in the High Castle

Come già detto, questa Part 1 di Crisis è piuttosto funzionale alla contestualizzazione dei vari personaggi e relative sottotrame, e lo stesso vale naturalmente anche per i cattivi.

Nei primissimi minuti ci viene presentata la realtà di Terra-X, uno scenario distopico, dalle tinte cupe, in cui il Nazismo è vivo e vegeto – forse guidato addirittura dal doppelgänger di Supergirl? -, e in cui un fiero Guardian muore trafitto dalle frecce di Dark Arrow. Pochi secondi ininfluenti sicuramente, ma che descrivono efficacemente la disperazione di Terra-X e le flebili speranze dei membri della Resistenza.

Sebbene il piano dei nazisti rimanga ancora oscuro, la loro irruzione al matrimonio di Barry e Iris mette finalmente un po’ di carne al fuoco e dà vita ad una di quelle scene corali di combattimento tanto care alla tradizione di Arrow, ben orchestrate ma senza particolari guizzi, né a livello di effetti speciali né per quanto riguarda la regia, che preferisce adagiarsi sui sentieri già battuti. L’unica nota da segnalare forse è la coppia Sara-Alex, che a quanto pare fa faville anche fuori dalle lenzuola, e che mette in scena un ottimo scontro a tre con Black-Prometheus, nei confronti di cui escono peraltro anche vittoriose.

Data l’ovvia funzione introduttiva di una première non ci saremmo davvero aspettati qualcosa di diverso in termini di bilanciamento tra azione e storyline parallele, e siamo peraltro piacevolmente sorpresi dalla scelta che vede questa versione distopica dell’Arrowverse quale antagonista principale, una scelta che sicuramente stuzzica la nostra curiosità, per quanto forse non originalissima, data la scorsa stagione di Agents of S.H.I.E.L.D. Ma non staremo qui a puntualizzare, è pur sempre più interessante di una qualsiasi lotta contro i Dominators.

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