Supergirl2×20 City of Lost Children – 2×21 Resist

Il piano di vendetta di Rhea prende forma nella più grande minaccia mai affrontata da National City. Graditi ritorni e inaspettate alleanze accompagneranno Supergirl nella lotta più difficile.

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Si avvicina anche per Supergirl la fine di questa stagione e, nonostante qualche deciso passo falso, la costruzione degli eventi che porteranno al season finale rivela, negli episodi che lo precedono, un disegno sorprendentemente coerente con tutte le varie sotto-trame finora messe in scena, la cui convergenza prende forma nell’eccezionale Resist, episodio migliore della stagione e – forse – dell’intera serie.

City of Lost Children

Il giudizio che esprimeremo per questo episodio è apparentemente in contraddizione con la premessa di questa recensione: City of Lost Children è un episodio di transizione che davvero poco aggiunge al quadro generale, e che si rivela utile solo nell’introdurre il turbinio di eventi dell’episodio successivo, evitando così un elevato rischio di compressione. Nella classica struttura di Supergirl che vede contrapposte una storyline dedicata allo sviluppo della trama orizzontale e una di carattere secondario atta a spezzare la narrazione, l’episodio svela da un lato i piani di Rhea, e dall’altro si focalizza invece sulla figura di James.

Supergirl 2x20 City of Lost Children - 2x21 Resist recensione

Non è ben chiaro perché decidere di dedicare uno degli episodi finali ad un personaggio che non ha evidentemente mai funzionato e su cui si è più volte ricorso a dei cambi di direzione puntualmente fallimentari. L’iniziale obiettivo degli autori di farne la controparte sentimentale di Kara è stato clamorosamente mancato – la chimica dentro e fuori la camera da presa era pressoché nulla – tanto da friendzonarlo dopo neanche cinque minuti dall’agognato bacio dello scorso season finale. Fallito anche il tentativo di renderlo più credibile mettendolo a capo della CatCo, la svolta supereroistica e l’introduzione di Guardian – per quanto bislacca e superflua potesse essere come idea – gli hanno comunque permesso di avere un ruolo dignitoso all’interno di questa seconda stagione. La scelta di renderlo tuttavia protagonista di questo episodio non solo non ottiene l’effetto sperato di dargli una parvenza di tridimensionalità, ma ne rivela anzi tutte le pecche, mettendone in evidenza una scrittura che riflette chiaramente il vicolo cieco degli autori di fronte ad un personaggio di cui evidentemente non sanno cosa fare. In definitiva, si potrebbe riassumere l’intero minutaggio dedicato a James come il più banale gettone di presenza da garantire ad un series regular.

Più interessante è invece la parte incentrata sulla regina Rhea e che ne svela finalmente i piani di vendetta. L’inganno perpetrato ai danni di Lena e finalizzato alla costruzione di un portale, rivela un piano decisamente inaspettato e ambizioso per quel che riguarda Supergirl: una vera e propria invasione aliena volta a soggiogare il genere umano e stabilire le fondamenta per una rifondazione del regno di Daixam. Intendiamoci, non ci sono nemmeno qui grossi guizzi però l’effetto sorpresa è decisamente vincente e riesce a creare quel giusto hype che ci accompagna all’episodio successivo.

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Supergirl 2x20 City of Lost Children - 2x21 Resist recensione

Resist

Lo abbiamo detto qualche riga sopra, l’invasione daixamita è un piano ambizioso per una serie come Supergirl, finora poco abituata a gestire episodi incentrati sulla coralità come richiesto da una simile storyline. Per lo più, arrivati a fine stagione, è necessario anche dare un compimento e un fondamento alle numerose linee narrative tessute nel corso di questi mesi. Sorprendemente, questo Resist riesce a centrare tutti gli obiettivi e ci regala quaranta minuti ad alta godibilità e con graditissimi colpi di scena.

L’episodio si apre col brutale assedio daixamita a National City, un’invasione apparentemente impossibile da fermare per Supergirl e l’intero DEO. Un vero e proprio scenario di guerra, un’intera città messa al giogo da un popolo tecnologicamente avanzato e senza remore alcuna. Distrutto il quartier generale del DEO, a Supergirl e compagni non resta che organizzare la Resistenza e studiare nel frattempo un piano, con una compagine decisamente priva di elementi importanti, come J’onn J’onzz, messo fuori uso da Rhea nella scorso episodio, e Lena e Mon-El, prigionieri sulla nave madre che volteggia nel cielo di National City nonché promessi sposi, destinati ad unirsi in matrimonio e legittimare il nuovo regno con un erede che simboleggi l’unione tra le due razze. E, per dare il colpo di grazia, Superman si rivela irreperibile. Giunti a questo punto, era abbastanza prevedibile che ci sarebbero stati dei risvolti inaspettati a capovolgere la situazione, ma non ci saremmo aspettati tutta questa carne al fuoco in un solo episodio.

Supergirl 2x20 City of Lost Children - 2x21 Resist recensione

Non si può dunque non menzionare l’inaspettato e graditissimo ritorno di Calista Flockhart nei panni di Cat Grant, che è ben più di un nostalgico cammeo. La sua “classica” funzione ispiratrice per risolvere le consuete indecisioni di Kara e il suo ergersi a voce della Resistenza degli abitanti di National City si rivelano decisive per il capovolgimento delle forze in gioco, ma è soprattutto nei dialoghi che Cat Grant ci ricorda il suo essere sempre e comunque il personaggio migliore di Supergirl. Non è dato sapere se si tratti di un ritorno definitivo, ma più di un passaggio dell’episodio è indicativo di come la sua permanenza potrebbe non essere fugace. Il suo bagliore è tale da oscurare decisamente la protagonista e riesce ad essere contrastato solo dalla Desperate Housewives combo, ovvero Teri Hatcher, nelle vesti di Rhea, e Brenda Strong, nei panni di Lillian Luthor, tornata in città per una temporanea coalizione con Supergirl così da rispedire gli alieni invasori nello spazio.

Quando oggettivamente pensavamo che la minaccia Cadmus fosse stata archiviata a favore di una ben più convincente storyline incentrata su Daixam – sì lo ammettiamo, il pregiudizio sull’Arrowverse è altissimo in redazione – la ricomparsa di Lillian Luthor è invece una rincuorante sorpresa. Pur avendo dismesso – almeno per questo episodio, ma non ci sentiremmo di darlo per scontato nel season finale –  i panni di big villain, la sua temporanea alleanza con Kara viene sviluppata coerentemente con gli episodi precedenti: l’odio verso gli alieni, il rapporto malato con Lena, il doppio gioco ai danni di Supergirl e Mon-El, il ritorno di Cyborg Superman, c’è davvero tutto. E anche il mettere l’accento sulla possibile fine dell’amicizia tra Kara e Lena a seguito di un’eventuale scoperta della vera identità di Supergirl è un ottimo escamotage per non farci dimenticare di un altro importante plot introdotto nel corso della stagione. Potremmo quasi dire che attraverso Lillian Luthor emerga un vero e proprio quadro generale della trama orizzontale insolitamente coerente e robusto.

Supergirl 2x20 City of Lost Children - 2x21 Resist recensione

Una nota di merito va però a Teri Hatcher, che in una manciata di episodi si è rivelata formidabile nel rendere il personaggio di Rhea un villain decisamente più convincente e temibile di quanto non fu Non nella scorsa stagione. E il colpo di scena finale che ci rivela un Superman inspiegabilmente al suo servizio e pronto ad aizzarsi contro Supergirl è davvero la ciliegina sulla torta.

Resist è un episodio al di sopra di ogni aspettativa e che rende proficuo quanto di buono ha fatto Supergirl quest’anno. Coerentemente con la linea della serie, è un poi dominato dai vari personaggi femminili che divorano letteralmente la scena, in un valzer di prime donne dall’innegabile talento, tanto che a farne le spese è anche un po’ la stessa protagonista, che si ritrova appena qualche battuta che non le permette di discostarsi dalla sua ordinaria caratterizzazione. Nonostante le tante buone cose, il reparto tecnico è sempre la vera grande pecca di Supergirl, soprattutto in un episodio fin troppo simile nelle dinamiche al mega-crossover DC e contro cui perde inevitabilmente il confronto. Alla luce di ciò, è quasi en plein per Supergirl – quattro porcamiseria e mezzo -, sperando di riuscire a raggiungere un giorno il massimo dei voti, magari proprio nell’imminente season finale che si profila decisamente promettente.

4.5

 

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