Dopo tanta carne al fuoco e qualche passo indietro rispetto ad una prima metà di stagione nettamente al di sopra delle aspettative, Supergirl continua ad annaspare con due episodi che sarebbe impossibile non definire filler ma che tuttavia pongono delle basi importanti per il rush finale di stagione.
Ace Reporter
Il diciottesimo episodio abbandona le dinamiche extraterrestri preponderanti nella serie e propone invece un curioso diversivo incentrato sulla carriera giornalistica di Kara, che ha subìto una brutta battuta d’arresto in seguito ai fatti di Exodus. La sua amicizia con Lena Luthor le regala però la possibilità di rientrare in pista quando si ritrova ad accompagnarla ad un’importante conferenza stampa in cui un vecchio amore della giovane Luthor presenterà una rivoluzionaria nano-tecnologia che promette di cambiare per sempre il mondo della medicina. Come è normale aspettarsi in questi casi, dietro una tale scoperta scientifica si nasconde una pericolosa mente senza scrupoli, pronta a perseguire i propri interessi al costo di eliminare chiunque ostacoli il suo cammino.
È un nemico tecnologico dunque l’avversario della settimana di Kara, che si palesa tramite un esercito di nanorobot capaci di assumere qualsiasi forma e colpire chiunque senza essere visto. Potremmo spingerci ad un paragone con l’episodio delle api nella terza stagione di Black Mirror, ma sarebbe quasi un’eresia, per cui meglio tacere.
Kara lotterà quindi su due binari distinti: quello dell’eroe intento a debellare l’usuale minaccia per gli innocenti del caso, e quello della giornalista che riuscirà a raccontare con tenacia la verità dietro la Biomax e la sua miracolosa scoperta, seguendo tutte le regole del giornalismo che si rispetti e riuscendo a rientrare così nelle grazie di Snapper Carr.
Al di là dei risvolti professionali di Kara – di cui poco ci importa, per inciso – di gran lunga più importante appare invece il personaggio di Lena, che vede, ancora una volta, la sua felicità andare in frantumi – letteralmente – quando dovrà scegliere di salvare Supergirl a scapito della vita l’ex-fidanzato “posseduto” dai nanorobot. Questo episodio – e il successivo – diventano quasi fondamentali per lo sviluppo del personaggio di Lena, sempre più sola, sempre più abbandonata dalle persone da cui dovrebbe ricevere amore, e sappiamo quanto fragile sia l’animo di un Luthor e quanto invece sia forte il loro lato oscuro. Sul finale poi, quell’accento sul suo rapporto con Kara e su quella promessa di fedeltà e amicizia – che tanto riecheggia l’amicizia di sapore Smallvilliana tra Clark e Lex – sembra piuttosto candidare Lena a reale nemesi di Kara, come spesso presagito da quando abbiamo conosciuto la giovane Luthor. E se a questo aggiungiamo poi gli ultimi secondi dell’episodio, che vedono Rhea far visita proprio a Lena, si può proprio dire che il finale di stagione di Supergirl sarà presumibilmente uno scontro tutto al femminile.
Certo non bastano però i pochi secondi del finale a salvare un episodio che sì, scorre veloce, ma che è pressoché inutile dal punto di vista della trama orizzontale, che prosegue più per vie ipotetiche che reali. Se a questo aggiungiamo l’inutile minutaggio incentrato sul team-up tra Winn, Lyla e James, la sensazione che rimane è quella forse di aver buttato una buona mezz’ora del nostro tempo.
Alex
Anche nell’episodio successivo ad Ace Reporter non ci troviamo di fronte a temibili minacce aliene quanto piuttosto ad un nemico sicuramente umano, un vecchio amico delle sorelle Danvers che rapirà Alex allo scopo di liberare il padre detenuto. A dispetto del fatto di averlo già definito come filler, il titolo fa però presagire un episodio denso di emozioni, incentrato sulla figura di uno dei personaggi più riusciti dell’intera serie.
Nel corso della visione però ci rendiamo conto che questo non è del tutto esatto, perché protagonista dell’episodio è piuttosto tutto ciò che ruota intorno ad Alex, ovvero la famiglia e l’amore, regalandoci un inedito parallelismo/confronto tra Kara e Maggie.
Kara e Maggie rappresentano due volti della giustizia in un mondo in cui i supereroi sono all’ordine del giorno: quello spavaldo e senza regole dei vigilanti e quello dei tanti poliziotti che operano ogni giorno con pazienza, abnegazione e purtroppo anche burocrazia. Kara si fa emblema di un modo di far giustizia basato sull’istinto, dettato dal cuore, che può ingenuamente avere degli effetti collaterali, ma pur sempre perseguito a fin di bene. Maggie dal canto suo è l’espressione della razionalità, delle indagini condotte grazie ad intuito e deduzioni logiche, e che talvolta sono vanificate proprio da coloro che si proclamano eroi al servizio degli innocenti. Il rapimento di Alex in questo caso, accentuerà le loro posizioni, salvo poi indossare l’una i panni dell’altra quando realizzano i limiti del rispettivo approccio. Alex ci offre dunque un’inedita prospettiva – almeno per quel che riguarda l’Arrowverse – su quanto anche le capacità dei comuni mortali possano essere importanti e un approfondimento del rapporto tra le due donne più importanti nella vita di Alex, finora mai troppo esplorato. Come prevedibile, per la gioia dei fan più romantici, sul finale arriva poi anche un tenerissimo momento Sanvers a far da ciliegina sulla torta, che corona il lieto fine di questa brutta disavventura per Alex.
La trama orizzontale e il suo sviluppo sono invece affidate al segmento secondario dell’episodio che è incentrato sulla reciproca conoscenza tra Lena e Rhea, giunta sotto mentite spoglie per proporre una collaborazione professionale atta a sviluppare una tecnologia per il teletrasporto. Rhea cerca il favore di Lena facendo leva sulle sue debolezze, in un intenso dialogo sulla famiglia e sui rapporti precari tra genitori e figli, offrendole un modello di amore materno che la ragazza non ha purtroppo mai conosciuto. Pur mangiando la foglia, pur essendo conscia della sua vera identità, Lena cederà ai tentativi di manipolazione della Regina di Daixam; ricollegandosi al discorso sulla promessa di Kara di cui abbiamo parlato poc’anzi, la scena che sembra però ricoprire un’importanza fondamentale per il futuro di Lena, è il mancato sostegno di Kara nel risolvere l’annoso dilemma circa la fiducia da riporre in Rhea. Se razionalmente ci sembra davvero un torto di poco conto per incrinare un rapporto di amicizia apparentemente così importante, il negarsi di Kara – impegnata a salvare la sorella – ha d’altro canto tutte le caratteristiche per essere quel primo passo verso un netto cambio di prospettiva. Certo le nostre sono illazioni, ma è anche vero che Supergirl non ha mai brillato per imprevedibilità. Staremo a vedere.
Noi nel frattempo regaliamo una sufficienza piena ad un episodio che ha saputo raccontarci di problematiche molto umane senza affidarsi ai sensazionalismi di una serie supereroistica, delegando per una volta il racconto alle emozioni piuttosto che ai superpoteri.
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