Supergirl2×10 We Can Be Heroes – 2×11 The Martian Chronicles

Supergirl dovrà affrontare una sua vecchia conoscenza e tenere a bada le intemperanze di James e Mon-El. Ritorna sulle scene anche M'gann M'orzz e con lei nuove lotte marziane.

0.0

Nella vita non sempre si impara dai propri errori, o meglio, nonostante la buona volontà, è facile avere delle ricadute e commettere nuovamente gli stessi sbagli: volessimo descrivere questa doppietta di episodi di Supergirl, la parola più adatta sarebbe appunto ricaduta. Il trend positivo di questa seconda stagione si arresta bruscamente ricadendo in vecchi difetti quali la moltitudine di storyline – il che è un bene – non gestite abilmente, bidimensionalità della protagonista e caratterizzazione della stessa poco fedele al character development sviluppato nel corso delle stagioni. Speriamo che il buon lavoro fatto in questa seconda stagione non sia stato sprecato per un eccesso di pigrizia consci dell’hype scatenato dai Karamel.

We Can Be Heroes

Ennesimo episodio che – al pari della midseason premiere – continua a discostarsi dal plot principale inerente a Cadmus e che è incentrato piuttosto sul ritorno di Livewire, definita addirittura come la nemesi di Supergirl.

Supergirl 2x10 We Can Be Heroes - 2x11 The Martian Chronicles recensione

L’evasione di Livewire dal carcere in cui era rinchiusa – grazie all’aiuto di due anonimi personaggi – mette in agitazione Kara, in un eccesso di insicurezza francamente fuori luogo data la pericolosità di nemici di ben altro calibro affrontati e sconfitti da Supergirl. Probabilmente l’intento era quello di esplorare il classico rapporto tra eroe e antagonista che assume spesso diverse sfaccettature, portando talvolta ad empatizzare per il villain di turno. Giusto per citare la serialità attuale, basti pensare al rapporto tra Kingpin e Daredevil, o anche quello tra lo stesso e The Punisher. Non ci aspettavamo di certo una tale finezza stilistica, ma una maggiore profondità sì. Un obiettivo comunque portato a casa, certo con fatica, grazie ad un plot twist che fa di Livewire vittima piuttosto che carnefice, salvando così le intenzioni degli sceneggiatori, rei di non aver approfondito il rapporto tra le due come invece ci si sarebbe auspicato.

Altro tema portante dell’episodio è poi l’esplorazione delle motivazioni che portano a diventare un eroe e l’accettazione dei propri limiti, focalizzandosi su due personaggi diametralmente opposti in tal senso: James e Mon-El.

Supergirl scopre finalmente l’identità di Guardian e si oppone fermamente a questo nuovo hobby di James. Ne nasce una sorta di contrapposizione tra la dichiarata vocazione dell’ex fotografo del Daily Planet di voler aiutare le persone, noncurante dei rischi per se stesso, e la posizione di Kara, convinta del fatto che bisognerebbe lasciare questo compito a chi può godere di maggiori chance di salvezza perché dotato di abilità straordinarie. Una presa di posizione, la sua, che stona leggermente col tipico buonismo di Supergirl ma che, capiamo, ben si posiziona nella filosofia dell’Arrowverse post The Flash. Qui su SerialFreaks poi – lo abbiamo detto più volte – non abbiamo mai amato questo eccessivo voler sottolineare quanto sia necessario essere straordinari a tutti i costi. Ciò che è interessante è però l’incrinatura, sul finale, del rapporto tra Kara e il duo Guardian: se c’è una cosa di cui Supergirl è stata manchevole è un po’ di sano drama non strettamente correlato alla relazione amorose. Chissà che questa sorta di guerra fredda non porti a dei risvolti interessanti.

Supergirl 2x10 We Can Be Heroes - 2x11 The Martian Chronicles recensione

Mon-El è chiamato invece ad approfondire il tema delle motivazioni dietro una scelta così coraggiosa come quella di diventare un supereroe. La sua eccessiva spavalderia tradisce immaturità e rischia persino di fare delle vittime innocenti al suo debutto: nel corso dell’episodio viene messo in evidenza come le sue motivazioni siano ancora troppo deboli, sottolineando che questa sua improvvisa vocazione nasca più dai sentimenti che prova verso Kara che da reale voglia di aiutare il prossimo. Questo plot si rivela dunque un comodo gancio per una nuova evoluzione del loro rapporto grazie alla romantica dichiarazione finale di Mon-El, terminata ovviamente col più classico dei due di picche. Decenni di teen drama e certe dinamiche rimangono costanti nel tempo. Avremmo preferito non si ricadesse in questi cliché, ma al tempo stesso non ne siamo neanche stupiti: la chimica tra Melissa Benoist e Chris Wood si è rivelata esplosiva e cavalcarne l’onda in maniera sicura è commercialmente la mossa più furba.

La storyline secondaria dell’episodio si incentra sulla figura di M’gan M’orzz, rispolverando così i marziani, lasciati un po’ sullo sfondo. Ancora una volta viene messo in scena il conflitto interiore di J’onn circa le sue posizioni nei confronti della marziana bianca e sull’opportunità o meno di salvarla da una sorta di attacco psichico. Un espediente che lo porterà a rivalutare Miss Martian e a mutare i suoi sentimenti verso di lei. Sul finale poi, l’inatteso cliffhanger che preannuncia un prossimo attacco marziano. Come di consueto, Supergirl spinge sulla quantità ma stavolta non crediamo sia una scelta alquanto saggia: il rischio che si perda il fuoco sul villain principale è altissimo.

2.5

 

The Martian Chronicles

Inutile sottolineare che il fulcro dell’episodio è la preannunciata lotta tra marziani: due temibili marziani bianchi, capeggiati dal marito – o meglio designata metà – di M’gann, giungono sulla Terra a caccia dell’esule Miss Martian. Il tutto si esaurirà nel giro di un solo episodio, con una consueta lotta buoni vs cattivi, infiltratisi grazie alla loro abilità di mutaforma tra fila del DEO, sotto le mentite spoglie di Alex e Winn. Chiaramente Supergirl e soci avranno la meglio, con un finale però inaspettato: il ritorno di Miss Martian su Marte per portare una voce di cambiamento in un popolo che inneggia al genocidio.

La lotta, come spesso accade, fa da teatro allo sviluppo delle relazioni interpersonali: quella tra J’onn e M’gann – quasi una versione marziana di Romeo e Giulietta – e il rapporto tra Kara e Alex.

Supergirl 2x10 We Can Be Heroes - 2x11 The Martian Chronicles recensione

L’epilogo di The Martian Chronicles fa già capire che il futuro dei due marziani, che si scoprono qui innamorati l’uno dell’altra, è destinato ad un precoce naufragio. Difficile dire quali siano le motivazioni verso questo allentamento di M’gann, un personaggio mai decollato che però poteva essere un’ottima leva per dare una veste inedita al sempre stoico J’onn. Una ragione, forse, potrebbe essere dovuta al fatto che, trovandoci nella seconda metà di stagione, aggiungere ulteriore screentime ai marziani significherebbe sacrificare parti più preziose per lo show, che ha già fin troppi cantieri aperti.

Altrettanto impietoso il trattamento riservato a Kara, vittima di un’immaturo attacco di gelosia nei confronti di Alex che appare sempre più lanciata nella sua relazione con Maggie, tanto da scaricare la sorella nel giorno del suo compleanno terrestre. Finora avevamo apprezzato la maturità di Kara acquisita grazie alle battaglie combattute: appare quindi leggermente out of character questo suo ritorno agli irritanti atteggiamenti infantili della prima stagione. E anche le motivazioni addotte a tale comportamento – ovvero il solito senso di abbandono che ha origine nel suo allontanamento da Krypton – risultano alquanto comode e oggettivamente saturate nella loro efficacia.

Chiaramente non viene messa in secondo piano l’onda da cavalcare, ovvero Mon-El: ancora una volta però, ci si affida ai cliché, come i capostipiti del genere teen insegnano. La brava ragazza di turno non deve assolutamente cedere alla prima avance del bad boy del gruppo, ma deve anzi innescare un tira e molla infinito. Un canovaccio vecchio di quasi vent’anni, che vede in Joey e Pacey di Dawson’s Creek i massimi rappresentanti, solo per limitarci al mondo delle serie TV.

Come da tradizione dunque, Kara darà prima un bel due picche al daixamita, forte delle sue virtù di integerrima ragazza kryptoniana, salvo poi tornare alla ragione e restare con un pugno di mosche quando Mon-El, fin troppo precocemente, si consola con la svampita Eve Teschmacher. Certo, gli sceneggiatori fanno il loro gioco, garantendosi un numero di spettatori sicuro, bramante per il lieto fine della loro ship preferita, ma non siamo sicuri che il sacrificio dell’estro creativo sia alla lunga un’arma vincente.

Supergirl 2x10 We Can Be Heroes - 2x11 The Martian Chronicles recensione

Il nostro giudizio può sembrare forse troppo severo ma da questo show pretendiamo adesso un deciso salto in avanti, e le dinamiche da teen drama anni ’90 non rientrano nella nostra visione. La goffa CGI nelle scene d’azione tra marziani poi non contribuisce di certo a risollevare il giudizio più strettamente legato alle emozioni. Riprovaci Supergirl, in tutti i sensi.

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Quando si dice una vita vista attraverso le serie TV:

Severo ma giusto:

E se la vera cometa fosse proprio Mon-El?

 

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