Supergirl2×06 Changing – 2×07 The Darkest Place

Tempo di grossi cambiamenti a National City: Alex e James intraprendono, in maniera molto diversa, un nuovo percorso della loro vita. Supergirl e Mon-El devono intanto vedersela con l'iniziativa Cadmus e con degli eccellenti ritorni. Due episodi con tantissima carne al fuoco. Di certo a National City non ci si annoia.

0.0

Tempo di straordinari in casa Supergirl: un crossover da preparare, vero e proprio debutto in società della serie nell’Arrowverse, e una seconda stagione cadenzata da continui colpi di scena e volti nuovi. I due episodi che ci apprestiamo a recensire sono speculari in quella che è la ripartizione dello screentime tra azione e character development, con risultati altrettanto speculari.

Changing

Già il titolo ci fa capire che c’è molta introspezione psicologica e attenzione alle singole storie dei personaggi in questo sesto appuntamento con Supergirl.

Regina dell’episodio sono sicuramente Alex Danvers e la presa di coscienza della sua omosessualità. Grazie a questa storyline possiamo focalizzarci sul suo personaggio, sempre messo piuttosto in secondo piano nella scorsa stagione, e ovviamente sul rapporto tra le sorelle Danvers. Anche Kara di riflesso si dimostra matura nel gestire questa rivelazione e sensibile nel capire quanto egocentrica sia stata in passato nel rapporto con la sorella. In realtà, questi momenti di saggezza di Kara sono sempre più frequenti, quasi a raccogliere il testimone di Cat Grant in fatto di discorsi motivazionali o pillole di saggezza da dispensare agli altri, pur senza quel suo pungente sarcasmo che tanto amavamo.

Puntuale anche l’inevitabile parallelismo tra l’omosessualità e il segreto di Kara, affine – in senso figurato – al fil rouge di umani vs alieni, inteso come paura del diverso. Anche Kara è infatti costretta a celare una parte di sé al mondo e quindi riesce a immedesimarsi a fondo nella sorella e nella difficile situazione che sta affrontando.

Supergirl 2x06 Changing - 2x07 The Darkest Place recensione

Nonostante le personali ritrosie iniziali, la storyline di Alex è promossa a pieni voti e di riflesso anche la new entry Maggie Sawyer, controparte perfetta di questa ship che sta già facendo proseliti. Però quanto ha fatto male quel due di picche finale. Che ti chiami Alex o Lexie, maiunagioia. Neanche a National City.

In ambito di new entry, un po’ di approfondimento in questo episodio è riservato a Mon-El e al suo – inevitabile – percorso da eroe. La fiducia dimostratagli da Kara nonché i vari discorsetti motivazionali ricevuti lo spingeranno a correre in aiuto di National City quando non potrà contare sui loro alieni titolari, anche se nel farlo verrà catturato da quelli dell’iniziativa Cadmus. Come già detto anche nella scorsa recensione, il suo essere profondamente lontano dalla snervante perfezione di Kara rende interessante questa sua transizione verso l’eroe che si appresta a diventare. Perché siamo nell’Arrowverse, è scontato finisca così.

Sempre per restare nel tema del percorso dell’Eroe, dobbiamo necessariamente parlare di James Olsen e la sua improvvisa vocazione da vigilante. In appena due episodi lo vediamo già pronto ad entrare in azione e tenuto a freno dalle ritrosie di Winn, almeno finché Kara e J’onn non saranno impossibilitati a combattere contro l’alieno di turno. Con una velocità che neanche Barry Allen, Winn tira fuori un costume nuovo di zecca e un impenetrabile scudo che danno forma e vita al nuovo vigilante in città: Guardian. A metà tra Spartan e Captain America, James è pronto così ad affrontare nuove sfide e nuove nemici, con l’assistenza invasiva e permanente di Winn, a metà tra Felicity Smoak e Boncompagni ai tempi dell’auricolare di Ambra.

Supergirl 2x06 Changing - 2x07 The Darkest Place recensione

Se è vero che la trama orizzontale sul fronte villain di stagione non avanza più di tanto, sicuramente l’approfondimento psicologico rende molto gradevole questo episodio, che si merita pertanto la sufficienza piena. Purtroppo, la storyline di Guardian continua a non convincerci affatto.

3.5

 

The Darkest Place

Contrariamente all’episodio precedente, The Darkest Place preme l’acceleratore sulla trama orizzontale riducendo al minimo gli approfondimenti del caso. Sono molteplici infatti i fronti su cui le varie storyline si vanno dipanando e il ritmo è sin dalle prime battute frenetico.

Insieme alla gloria del momento, per Guardian arrivano i primi guai, con il solito folle che infanga la sua reputazione spacciandosi per il nuovo vigilante di National City e uccidendo a destra e a manca delinquenti che in qualche modo sono riusciti a farla franca aggirando il sistema giudiziario. L’impressione su questa sidestory di Guardian è quella di essere davanti ad una mera scopiazzatura di Arrow, ma con una tridimensionalità del personaggio praticamente nulla e la qualità tecnica dei combattimenti che insomma, è quella che è. Della sua storyline salviamo solo Winn che nella classifica dei cervelli DC può tranquillamente competere Felicity Smoak o Cisco Ramon quanto a ironia e a sarcasmo.

Supergirl 2x06 Changing - 2x07 The Darkest Place recensione

Parallelamente, The Doctor e l’iniziativa Cadmus scoprono le loro carte e riescono nell’intento di  ottenere il prezioso sangue di Kara, tenuta sotto scacco a causa della cattura di Mon-El. In poco meno di quarantacinque minuti, succede praticamente di tutto: Kara scopre l’identità di The Doctor, rivediamo un redivivo Jeremiah Danvers e soprattutto il vero Hank Henshaw, diventato un essere super potenziato il cui pseudonimo è Cyborg Superman –  Hank Hanshow torna quindi in linea con la genesi originale – che sarà il probabile vero supervillain della stagione. Come se non bastasse, a fine episodio lo vediamo anche dirigersi nella Fortezza della Solitudine per carpire – grazie al sangue kryptoniano – tutti i segreti di un misterioso progetto Medusa. E in tutto questo, non ci fanno mancare neanche dei momenti tra Kara e Mon-El che preludono senza ombra di dubbio ormai ad un risvolto sentimentale tra i due. Un rapporto, il loro, che rischia già di essere compromesso da un segreto che a quanto pare inizia a farsi pesante per il giovane Daxamita. A costo di ripeterci, Chris Wood e il suo Mon-El sono la ventata di freschezza che mancava allo show dopo la partenza di  Superman, nonché la controparte maschile più azzeccata vista finora per Melissa Benoist.

E nonostante l’impennata data alla trama orizzontale incentrata su Supergirl, c’è anche tempo per soffermarsi ancora un attimo sul rapporto tra Alex e Maggie, ancora ferma sulle sue posizioni, e quello tra i due marziani, dopo la terribile scoperta di J’onn riguardo le vere origini di M’gann. Con tanto di cliffhanger finale anche per questa storyline di contorno.

Supergirl 2x06 Changing - 2x07 The Darkest Place recensione

Un episodio che sì ci regala tantissimo ma che è fortemente condizionato dalla terribile fattura tecnica: combattimenti blandi, al limite del risibile, la terribile CGI nella lotta tutta marziana tra J’onn e M’gann e l’intero reparto scenografia che andrebbe un attimo rispolverato. Per fortuna, ci salva la botta nostalgica che ogni volta ci pervade alla visione di una qualsivoglia Fortezza della Solitudine.

3

 

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