Supergirl2×01 The Adventures Of Supergirl

A National City arriva Superman, pronto a dar man forte alla cugina Kara che nel frattempo deve anche prendere delle importanti decisioni sulla sua vita privata e sul suo lavoro.

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Le avventure della nostra AMATISSIMA Supergirl ripartono esattamente da dove l’avevamo lasciata: Kara finalmente serena, circondata dalla sua famiglia e dal suo Jimmy, costretta ad interrompere i festeggiamenti e raggiungere una navicella a prima vista Kryptoniana schiantatasi sulla Terra. Nessun salto temporale dunque: tenetelo bene a mente per dopo.

È una stagione sicuramente importante e difficile questa seconda di Supergirl: lo spostamento di rete, la sua aderenza all’Arrowverse – Dio solo sa quanto temiamo tutto questo – e la ridotta presenza di Calista Flockhart e della sua Cat Grant dato che, da questa stagione, il suo sarà solamente un recurring role.

Come si dice spesso, la prima impressione è quella che conta, e diciamolo subito, nonostante evidenti limiti di sceneggiatura e incoerenze narrative, la prima prova del Supergirl targato The CW è stata assolutamente positiva. E il motivo è principalmente uno: Tyler Hoechlin e il suo Superman.

2x01 The Adventures Of Supergirl recensione

Le riserve e i timori sull’introduzione dell’ingombrante cugino di Kara erano tantissime: vuoi per quell’aura di perfezione, quasi di sacralità, che aleggia intorno al personaggio più rappresentativo della DC insieme a Batman, vuoi per via di un probabile effetto polarizzante che potrebbe far allontanare le luci dei riflettori da quella che dovrebbe essere la protagonista della serie. Basandoci unicamente su questa première, finora quest’ultimo pericolo appare scongiurato: i due supercugini sembrano funzionare benissimo in tandem, senza prevaricazioni dell’uno sull’altra, e l’alchimia tra Hoechlin e Melissa Benoist è ottima.

Ma veniamo a Superman, o meglio a Clark Kent. Il Clark Kent targato The CW è riuscito nell’arduo compito di svecchiare e alleggerirne la figura senza perdere in autorevolezza. Il suo alter ego conserva ancora l’aura di autorevolezza peculiare di tutte le sue versioni precedenti, ma al tempo stesso riesce ad essere simpatico e baldanzoso quando serve, conferendogli una certa freschezza che poteva essere l’unico modo possibile di farlo aderire ai toni di Supergirl.  Un Superman un po’ più compagnone e moderno – lo abbiamo già visto usare le emoticon nella scorsa stagione – senza però violarne il mito. E difatti, la primissima scena di Clark è fedele al mito, carica di emozioni, perché la memoria torna inevitabilmente all’indimenticato Superman di Christopher Reeve. Se proprio volessimo muovere un appunto, Hoechlin non risulta tanto convincente nelle scene in cui il suo Clark Kent deve necessariamente apparire goffo, il che viene – volutamente? – sottolineato da una battuta di Kara:

Kara: You really have that klutzy thing down, don’t you?

Clark: Uh, yeah. No, that was actually real.

Ma d’altronde, neanche quello stangone di Reeve era in fondo così credibile come giornalista imbranato. Insomma, sembra proprio che Hoechlin sia riuscito laddove Tom Welling e Dean Cain non erano riusciti prima di lui: rendere simpatico e accattivante un eroe troppo perfetto e pulito, anacronistico in quest’epoca in cui eroi e anti-eroi si confondono sempre più spesso.

2x01 The Adventures Of Supergirl recensione

Ad ogni modo, la serie si chiama Supergirl e pertanto è doveroso parlare della protagonista. Ed in effetti, l’arrivo di Superman non distoglie comunque l’attenzione da Kara, che è fulcro di questa première. In scena vengono messe le insicurezze di una ragazza speciale che ha speso così tante energie ad essere la migliore Supergirl possibile – pensa te – lasciando però andare le redini della sua vita:

Last year was all about figuring out how to be Supergirl. Now it’s time I figure out how to be Kara.

Insomma, Kara rimane sempre un po’ la solita piagnona riuscendo però alla fine a fare chiarezza su ciò che vuole dalla vita e sarà quindi interessante vederla nel suo percorso come reporter. Da un punto di vista sentimentale invece – non dimentichiamoci che stiamo parlando di Supergirl – appare inspiegabile il due di picche a Jimmy Olsen, friendzonato appena un paio di giorni dopo i fatti del season finale scorso – ricordate? – dove veniva celebrato il loro lieto fine manco fossero stati dei novelli Renzo e Lucia. E ora nulla, peggio che Winn l’anno scorso. Che la coppia fosse mal assortita lo avevamo capito dopo i primi cinque minuti del pilot, ma correggere il tiro UN ANNO DOPO doveva essere necessariamente fatto in barba alla coerenza narrativa? Mah.

Non possiamo comunque parlare di Kara Danvers e dell’evoluzione del suo personaggio senza parlare di Cat Grant e del ruolo fondamentale che gioca e che ha giocato nel percorso di maturazione di Kara come donna, e indirettamente come eroina. Anche in questa première non è da meno e ci si chiede davvero se lo show sarà tanto maturo da reggersi senza questo personaggio che più volte è apparso indispensabile nella scorsa stagione: non solo per il ruolo di perfetto contraltare dell’innocente Kara, non solo per l’interpretazione perfetta della Flockhart, ma anche e soprattutto per le eccellenti battute scritte per il personaggio, che conferivano quel pizzico di sarcasmo pungente ad una serie fin troppo corretta ed edulcorata. Anche in questo primo episodio Cat funziona a meraviglia ed è stato molto divertente vederla andare nel pallone davanti a Clark Kent o lanciare frecciatine a Lois Lane, riecheggiando pertanto i toni della versione cartacea del personaggio.

2x01 The Adventures Of Supergirl recensione

Con Superman poi, rientra nella serie anche il nome Luthor, nella persona di Lena Luthor, e con esso tutta una serie di riferimenti alla tradizione. Non solo viene citato da Winn il terremoto della California provocato da Lex nel Superman del 1978 – stabilendone quindi in un certo senso una continuity – ma la nuova assistente di Cat si chiama Miss Teschmacher, proprio come l’omonimo personaggio presente nei primi due film di Superman. E data la sua vicinanza a Lex Luthor in quei film, non è escluso che questo possa essere ben più che un omaggio.

Hoechlin è riuscito a rendere simpatico e accattivante un eroe troppo perfetto e pulito, anacronistico in quest’epoca in cui eroi e anti-eroi si confondono sempre più spesso.

In definitiva The Adventures Of Supergirl – pur con tutti i SOLITI limiti tecnici e non solo – è una buona première di chiaro stampo preparatorio agli eventi della seconda stagione e che serve per lo più ad introdurre il nuovo status quo della serie, leggasi l’introduzione di Superman. Ci auspichiamo che il suo ingresso possa essere di giovamento al prodotto, il che sarebbe parecchio crudele, visto e considerato l’impronta girl power della prima stagione. Tre porcamiseria e mezzo che diamo come incoraggiamento a Tyler Hoechlin e al suo Superman, perché proprio non possiamo passar sopra ad incoerenze narrative, risibili scene action – dio mio, Supergirl e le travi del grattacielo, agghiaccianti – e quel “Hey Cuz” che mi ha fatto letteralmente accapponare la pelle.

3.5

 

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Ma veniamo a qualche tweet su questa premiére:

Qui sono stati dei GENI, ammettiamolo.

Avrà degli scompensi ormonali, boh.

L’hai detto tu eh. Potrei essere tacciato di maschilismo.

https://twitter.com/rutabegamon/status/786132487374110726

Vero. Vero. Vero.

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