Questa midseason invernale di Suits viaggia all’insegna della prevedibilità: l’auspicato ritorno di Mike alla pratica legale sembra oggettivamente l’unico sviluppo possibile, senza cui la serie sembrerebbe proprio non riuscire a reggersi sulle proprie gambe, e anche questo episodio sembra confermare tale affermazione. E dire che avevamo elogiato la prima parte di stagione proprio per le opposte ragioni.
Probabilmente in nome della verosimiglianza, l’idea è che si stia allungando il brodo cercando di addurre significative motivazioni a quello che presumibilmente sarà l’ennesimo gioco di potere di Harvey per riportare il suo pupillo alla Pearson-Specter-Litt. In nome di quella integrità morale che da sempre caratterizza il giovane Ross, si utilizza la storyline della legal clinic per esprimere dapprima la volontà di Mike di farcela con le proprie gambe – tanto forte da inveire ancora una volta contro il suo mentore – senza commettere gli errori del passato, salvo poi metterlo con le spalle al muro sul finale, adducendo così un valido motivo per cedere ad una fin troppo conveniente possibilità di essere ammesso all’ordine. Da un lato non ci stupiamo certo di questo perpetuo ripetersi di scene e situazioni già viste – Suits non ha mai brillato in questo – però un cambio di vedute così repentino grida incoerenza da tutti i lati. Davvero non c’era altro modo di gestire la cosa?
Affrettare l’inevitabile epilogo di stagione – ma siamo sempre pronti a cospargerci il capo di cenere in caso contrario – manda per di più in fumo quanto di buono fatto per il personaggio di Rachel. La sua mancata convocazione a discutere la sua ammissione all’ordine, proprio a causa del passato del suo fidanzato, si presenta come una ghiotta occasione per Harvey di porre fine alla condizione di reietto di Mike, ma a quale prezzo? La donna fiera e sprezzante vista nella prima parte di questa stagione ritorna ad essere la donzella che deve essere salvata dai potenti uomini che l’hanno presa sotto la loro protezione, ritorna ad essere la piagnucolona Rachel di sempre che può tornare anche ad organizzare il suo matrimonio e a confidare le proprie pene all’amica Donna. Insomma, tutto come nella norma.
Leggermente diverso per fortuna lo svolgersi delle altre storyline. Il nuovo status quo del rapporto tra Harvey e Louis prosegue all’insegna del rispetto reciproco, un nuovo ordine delle cose in cui entrambi si mostrano onesti nell’evidenziare e sfruttare i punti di forza dell’altro, in cui il loro rapporto può anche estendersi alla sfera personale senza doppi fini o tensioni da quattordicenni testosteronici. Soffermandoci proprio su Louis, la sua storyline sembra l’unica ad essere in continuità con quanto visto prima della pausa invernale, nonostante appaia debole e priva di quella necessaria spinta verso sviluppi avvincenti. Come già affermato in occasione della midseason premiere, il personaggio di Tess appare scialbo e senza mordente, così come la storia d’amore con Louis, ormai alimentata più dalle insicurezze di quest’ultimo che da spunti o temi che possano rendersi interessanti.
Assaporiamo una ventata di freschezza invece grazie a Donna, per quanto assurda possa essere questa nuova storyline sul The Donna – una sorta di intelligenza artificiale basata sulla favolosa e sassy segretaria – e sull’IT guy di nome Benjamin. I sentimenti su questo plot completamente venuto dal nulla sono alquanto contrastanti: in prima battuta, assume la forma di uno dei tanti momenti poco significativi in cui Suits ci ricorda quanto fenomale possa essere Donna – e per di più con i suoi divertentissimi doppi sensi – ma la successiva introduzione del The Donna ci fa storcere e non poco il naso. Con tutte le attenuanti che solo la sospensione dell’incredulità può garantire, la sensazione è di stare assistendo ad una sorta di scherzo da parte degli autori; con un occhio attento però, si evidenzia una parvenza di chimica tra Donna e Benjamin che ha tutta l’aria di essere l’apripista per il Darvey, grazie ad una probabile futura gelosia di Harvey. Di certo le nostre sono mere supposizioni, però in una serie che non fa dell’imprevidibilità il suo marchio di fabbrica, la tanto attesa evoluzione del rapporto tra Harvey e Donna è l’unico pezzo del puzzle ancora mancante. Difficile pensare che non si stia iniziando a seminare con perizia il terreno dopo i disastrosi precedenti in questo senso.
Il giudizio rimane però limitato ad una sufficienza appena accennata, per un episodio abbastanza noioso e che solo grazie a Donna riesce a strapparci qualche piccolo sorriso.
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Mike che cambia idea ogni 5 minuti e urla contro Harvey un secondo sí e l'altro pure ha stufato #Suits #telefilmaddicted
— Elena (@IselElle) February 9, 2017
Tutti avremmo bisogno di un "The Donna" nella nostra vita, frasi giuste al momento giusto 😂#Suits #6×13
— Ari 🍁 (@Quake_Skywalker) February 9, 2017
Corrompere qualcuno per fare avere ad Harvey l'abilitazione. Averci pensato sei stagioni fa. #Suits #SerialUpdate
— Carlotta Fiore (@carlottafiore83) February 9, 2017
https://twitter.com/ilnotoincognito/status/829699702945873921
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