StrikeIl Richiamo del Cuculo

Una detective story vecchio stile, Strike è la prima stagione dedicata alle avventure del burbero ma carismatico detective Cormoran Strike, protagonista della serie di romanzi gialli scritti da Robert Galbraith, alias J. K. Rowling. Ne "Il richiamo del cuculo", Strike viene incaricato di indagare su un sospetto suicidio che - come vedremo - nasconde ben altro. Un noir che è anche crudo ritratto di una Londra spietata ma sempre bellissima.

8.3

Se parlando di detective privati anglosassoni vi fosse venuto in mente per caso Sherlock Holmes, dimenticatelo. L’investigatore nato dalla penna di Robert Galbraith – pseudonimo neanche troppo segreto di madama J. K. Rowling – è un ex pugile (su questo dettaglio, la somiglianza con Holmes potrebbe starci bene), ex soldato della polizia militare, figlio rinnegato di una rockstar famosa e mancante di mezza gamba dopo un “incidente” in Afghanistan. Cormoran Blue Strike non ha nulla dell’eleganza britannica del personaggio nato dalla penna di Sir Conan Doyle, né della geniale eccentricità al limite della sociopatia cui ci ha abituato il suo corrispettivo televisivo. Quello che ci troviamo di fronte – in questi tre episodi della prima stagione di Strike – è un uomo burbero ma insospettabilmente magnetico, in grado di scavare a fondo e con metodo in casi già chiusi e capace di ribaltare il verdetto con indagini alla vecchia maniera.

The wrong nest

Il richiamo del cuculo è un libro di più di 500 pagine, ma per quanto la mole possa inizialmente spaventare, la storia scorre liscia e intrigante esattamente come la serie tv – a cui va il merito di aver snellito le parti ridondanti e non funzionali a una trasposizione seriale.
Cormoran Strike (Tom Burke), come già accennato, è il protagonista principale di una torbida indagine che gli viene commissionata dal fratello della vittima: una bellissima top model, Lula Landry, sembra aver deciso di farla finita una gelida notte d’inverno, tuffandosi di testa dal suo lussuoso appartamento londinese per schiantarsi sul selciato. Sembra, per l’appunto, perché il fratello John Bristow non si dà pace e assolda l’improbabile detective – squattrinato, cacciato di casa dall’ex fidanzata e costretto a dormire in ufficio – per far luce sulla faccenda.

Lula Landry, all’apparenza, è la classica modella dalla vita tormentata: un fidanzato musicista – all’occorrenza eroinomane – amiche bellissime, tanti soldi, un’esistenza perfetta. Nella letteraria tradizione della lost youth, però, Lula soffre di bipolarismo, è stata adottata da una famiglia molto ricca ma emotivamente soffocante e smania per trovare i suoi veri genitori. La metafora abbozzata dal titolo – il riferimento al cuculo – è particolarmente azzeccata, in quanto il cuculo depone un uovo in un nido che non è il proprio, approfittando della non consapevolezza dei piumati genitori; dopo essersi schiuso, il pulcino si sbarazza di tutti i fratellastri per restare l’unico nel nido e, una volta svezzato, ritornare dai propri genitori. Per non parlare del fatto che il soprannome di Lula è proprio Cuckoo. É proprio immergendosi nella vita della Landry che Strike scoprirà che sotto qualsiasi laccatura dorata c’è più marcio di quanto si creda, fino al colpo di scena finale che, senza fare spoiler, lascia abbastanza a bocca aperta.

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People of London

Non poteva che essere la BBC One a far vivere il protagonista del romanzo di Galbraith, restando deliziosamente fedele all’atmosfera british che pervade tutta la serie: mai eccessiva nelle manifestazioni e dalle tinte radicalmente diverse dalle serie tv americane in tema crime che, ammettiamolo, sono piuttosto caciarone – notare il termine tecnico; Strike è una detective story vecchio stile, con inquadrature asciutte e una colonna sonora per nulla invadente – un tema sulle stesse note ripetuto di tanto in tanto come filo conduttore.

Non di meno, i personaggi rispecchiano in pieno il concept alla base: tolto Cormoran, la sua segretaria/assistente – che parte come impiegata interinale per poi diventare fissa, data la passione che ci mette – Robin Ellacott (Holliday Grainger) è ugualmente tratteggiata con la stessa grazia; anche i numerosi comprimari sparpagliati durante lo svolgersi delle vicende sono ben caratterizzati, pur essendo meno approfonditi rispetto al romanzo. Forse l’unica pecca della serie è l’aver trattato in maniera troppo superficiale alcuni dei personaggi che nel libro, invece, hanno avuto molto più spessore; del resto, è il prezzo da pagare per qualsiasi prodotto televisivo proveniente dal cartaceo.

Anche la città di Londra è dipinta con piacevole realismo noir: Strike e Robin si muovono in una Londra tanto strana quanto sottilmente minacciosa, brulicante di locali unti e pub dalla dubbia reputazione. Il fidanzato – ormai ex – della modella morta gira con una maschera da lupo per evitare i paparazzi, grottesca imitazione del Lupo delle favole, e ricchi produttori cinematografici abusano delle loro mogli con una violenza sottile ma non meno brutale, nascosta tra le mura domestiche. Non c’è nulla di rassicurante nel crudo ritratto londinese che Galbraith ci mostra attraverso gli attenti occhi di Cormoran Strike, per quanto vada sottolineato che Londra appare sempre magnifica.

What’s next

La serie vanta già un secondo speciale composta da due episodi di un’ora l’uno – Il baco da seta, adattamento del secondo romanzo – il che fa di entrambi i casi due film per la televisione più che vere e proprie serie. Va detto tuttavia che Strike ha raccolto parecchi consensi di pubblico e critica, in patria – ma come sospettarne, d’altronde, dato il nome che si nasconde dietro lo scrittore – e si è già avviata la produzione di un terzo speciale, adattamento del finora ultimo romanzo della serie, La via del male. Aggiungiamo poi che “Galbraith” ha affermato di voler proseguire la serie dedicata al burbero ma affascinante detective e non sa precisamente quando terminerà, il che fornisce parecchio materiale per eventuali altre trasposizioni. E per com’è andata questo primo esperimento, possiamo dire che non vediamo l’ora.

Porcamiseria
  • 9/10
    Storia - 9/10
  • 8/10
    Tecnica - 8/10
  • 8/10
    Emozione - 8/10
8.3/10

In breve

Una detective story vecchio stile che non delude; ottima recitazione e regia azzeccata al contesto, per quanto non ci siano particolari virtuosismi. Interessante il colpo di scena finale e la figura di Cormoran Strike, detective privato che promette di rimanere a lungo nei ricordi degli spettatori.

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Porcamiseria

8.3

Una detective story vecchio stile che non delude; ottima recitazione e regia azzeccata al contesto, per quanto non ci siano particolari virtuosismi. Interessante il colpo di scena finale e la figura di Cormoran Strike, detective privato che promette di rimanere a lungo nei ricordi degli spettatori.

Storia 9 Tecnica 8 Emozione 8
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