Sex And The City | SpecialiUn fenomeno senza tempo: 20 anni di Sex and The City

Sono passati vent'anni da quel 6 giugno 1998, eppure siamo ancora qui a parlare di Sex and The City. Le avventure di Carrie, Miranda, Charlotte e Samantha ci hanno fatto ridere, piangere, sognare ed emozionare, ma soprattutto hanno segnato e rivoluzionato un'epoca. Vediamo insieme perché Sex and The City continua ad essere un fenomeno senza tempo.

Buon compleanno Sex and The City! Vent’anni fa oggi, il 6 giugno 1998 andava in onda sull’emittente HBO la prima puntata di Sex and The City, un telefilm destinato a cambiare la storia della tv.

Non vogliamo raccontarvi la storia della serie, dato che ormai le vicende di Carrie, Miranda, Charlotte e Samantha sono ben note, ma vogliamo invece cercare di rispondere ad altre domande. Ad esempio, perché dopo vent’anni dalla prima messa in onda siamo ancora qui a parlare di Sex and The City? Perché troviamo ancora oggi ragazze di 15-20 anni, non ancora nate quando uscì la serie, paragonarsi all’una o all’altra delle protagoniste? Scopriamolo insieme.

Perché ha rivoluzionato il panorama televisivo dell’epoca

Per inquadrare meglio la serie è necessario inserirla in un preciso contesto storico e televisivo. Era la fine degli anni 90, Friends era la sit-com più vista insieme a La Tata, quando tra questi giganti si inseriscono Will & Grace, uscita anch’essa nel 1998, e Sex and The City, due tra le serie più rivoluzionarie del panorama televisivo di quel periodo. Comica la prima, un po’ più seria la seconda, con il loro nuovo linguaggio sboccato e con una naturalezza mai usata in passato trattano tematiche assolutamente nuove, quali rispettivamente l’omosessualità e il sesso in generale.

sex and the city

Concentriamoci su Sex and The City: il sesso viene sdoganato e trattato, raccontato e visto da una prospettiva totalmente femminile. Sono quattro donne che ne parlano come fossero uomini – o meglio, come si era soliti sentirne parlare gli uomini – e capite bene quanto questo possa incuriosire. Certamente ora la cosa non farebbe più così tanto scalpore, la televisione non è più così intransigente e discorsi sul sesso sono all’ordine del giorno, ma ricordiamoci che all’epoca una trattazione così spontanea su una materia del genere non era così scontata.

Perché tratta tematiche senza tempo

Sex and the City non è solo sesso, non sarebbe sopravvissuta tanto altrimenti. E’ un fenomeno culturale senza tempo perché tratta di tematiche che non hanno una data di scadenza: libertà, amore e soprattutto amicizia. Le storie delle ragazze sono entrate così profondamente nelle nostre case – e nei nostri cuori, ormai – che luoghi e personaggi sono diventati modi di dire nel linguaggio comune. Ad esempio, non è così inusuale sentir dire da una giovane donna “ho trovato il mio Mr Big!”

l’amore più grande è l’amicizia tra “le ragazze”

Siate sincere, chi di voi non ha mai sognato una storia d’amore come quella tra Carrie e Mr Big? Ok, qui probabilmente vi dividerete nella risposta tra team Aiden e team Big, ma sono sicura che quasi tutte voi avete sognato un’amicizia come quella delle ragazze, come le chiama Carrie. Sì, perché Sex and The City è amore, romantico e fisico, raccontato in tutte le sue sfaccettature, talvolta anche intriso di melodramma – pensiamo a Carrie – e cinismo – mi riferisco, ovviamente, a Miranda – , ma pur sempre amore. E l’amore più grande che viene raccontato è quello tra le quattro donne stesse che, seppur con qualche litigio, come è naturale che sia, si sono sempre supportate l’un l’altra nei momenti difficili e hanno saputo ridere insieme nelle serate più allegre. Le ragazze sono una seconda famiglia – anzi, la prima, dato che nel telefilm i parenti veri e propri non vengono quasi mai nominati – e come dice Big “con voi un uomo è fortunato se arriva quarto”.

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Perché racconta New York

Un ulteriore merito di Sex and The City è quello di averci fatto innamorare di New York, la quinta protagonista della serie. Tutte le ragazze amano New York, la città per eccellenza, “la città che non dorme mai, quella in cui puoi trovare qualsiasi cosa a qualsiasi ora, anche un taxi alle 4 del mattino.” New York è uno stile di vita e non c’è spazio per chi non ama la città, addirittura non è contemplato un mondo fuori. “Cosa c’è oltre New York?”. Non è raro che una delle protagoniste rifiuti di uscire con qualcuno “solo” perché non ama la città, ricordiamo bene il ragazzo piantato in asso da Miranda, oppure il bel marinaio che ha incontrato Carrie. Le gite fuori città sono viste come avventure temporanee, non sempre positive, da cui spesso non si vede l’ora di tornare, pensiamo ad esempio alla fuga – sì, una vera e propria fuga dopo la rottura con Aiden– a Los Angeles, una realtà totalmente diversa da New York a cui le ragazze non si riescono ad adattare, o alla casa in campagna – a cui Carrie, invece, non si vuole adattare.

Una puntata indimenticabile – nonché una delle più riuscite dell’intera serie – e dedicata  alla città è l’ultima della quarta stagione: I heart New York. Girata appositamente dopo l’attentato dell’11 settembre è una vera e propria dichiarazione d’amore alla città: cogliendo l’occasione del trasferimento di Mr Big – iconica la battuta: “If you’re tired you take a nap-a, you don’t move to Napa.” – ci vengono mostrate le meraviglie del luogo, nonché la follia di uno spostamento permanente da esso.

– Non si è mai da soli a New York! E’ il posto perfetto per i single, è lei la tua amante.

– Fai l’amore con New York?

– Ormai da 18 anni. E’ una faccenda serie, credo di essermi innamorata.

Perché è Donna

Non è necessario seguire modelli di vita preimpostati per poter essere felici: è questa la lezione

Sex ad The City è donna, e non mi riferisco solo agli abiti all’ultima moda che la fanno da padrona, ma penso piuttosto alla prospettiva femminile con cui la vita viene raccontata. Prima del girl power di Shonda, prima di Blair di Gossip Girl, prima di Lorelai Gilmore, le sole donne libere della tv erano loro e l’universo femminile giova nel vedere quattro donne decidere del proprio destino come tutte sogniamo di fare. Non è necessario seguire modelli di vita preimpostati per poter essere felici, è questa la lezione, e non sempre l’uomo giusto è quello ricco e attraente, come non sempre serve avere un compagno per sentirsi appagate, perché “Single è bello!” – e niente punto di domanda, almeno per Samantha.

Sebbene alcune protagoniste più di altre, soprattutto nelle prime stagioni, vengano rappresentate come macchiette, nel complesso risultano comunque donne vere, con pregi e difetti, ovvero con tutte le fragilità tipiche di ogni essere umano, che – per fortuna – non vengono omesse, ma raccontate come qualcosa di naturale. In quest’ottica quindi non è così assurdo vedere una Miranda troppo golosa raccogliere la torta dalla spazzatura, o una Carrie fare una scenata poco decorosa in un ristorante di lusso: tutte noi ci siamo riviste in alcuni comportamenti più o meno bizzarri, perché appunto assolutamente comuni.

Perché ha saputo quando fermarsi

Uno dei più grandi meriti di Sex and The City è quello di aver saputo quando fermarsi. Dopo sei stagioni sulla cresta dell’onda i produttori hanno detto basta, e non per motivi creativi, ma semplicemente per non subire il declino a cui troppo spesso vanno inevitabilmente incontro le serie troppo longeve. Si chiude il sipario, le avventure di Carrie Miranda Charlotte e Samantha sono terminate, ma l’incantesimo è rimasto intatto – salvo rompersi poi con i due film successivi, ma questa è un’altra storia.

Questi (e non solo) sono i motivi per cui dopo vent’anni ancora siamo qui a parlare di Sex and The City ed ecco perché ancora oggi consigliamo la serie alle amiche – io l’ho conosciuta proprio così, e non smetterò mai di ringraziare le mie amiche per questo. Ed ora, giusto per aggiungere un pizzico di nostalgia nel caso ancora non la sentiste, sorseggiando un Cosmopolitan vi lascio con una citazione di Carrie: “Oggi pensavo una cosa: che cosa sarebbe successo se non vi avessi mai incontrate?”