SpecialiUna Serie di Sfortunati Eventi: i Set Meno Invidiati della Storia della Tv

In barba a rituali apotropaici che prevedono niente viola e un triplice augurio di regolarità intestinale prima dello spettacolo, sono molte le serie TV che hanno dovuto affrontare set maledetti. Quando non sono gli attori e i produttori a fare i capricci può capitare che anche la sfiga ci metta lo zampino.

È risaputo che la fortuna sia cieca mentre la sfiga ci vede benissimo; non fanno eccezione le nostre serie tv, che spesso, vuoi per intemperanze degli attori, per produttori particolarmente suscettibili o veri e propri colpi di sfortuna, hanno dovuto affrontare non pochi problemi, ritardi, o, nel peggiore dei casi, eventi luttuosi protrattisi per anni.

Il nostro elenco non può che partire dalle assolate colline della California: siamo nei magnifici anni 90, al culmine dell’esplosione del successo di Beverly Hills 90210, la serie che aveva puntato tutto sulla coinvolgente simpatia di Andrea Zuckerman e sull’intramontabile fascino dei giubbotti di jeans. Nel cast di giovani bellocci figura Shannen Doherty nel ruolo di Brenda Walsh; la ragazza non è però un tipo facile, descritta in seguita dai colleghi come insopportabile, litigiosa e indisciplinata. Il suo rapporto col produttore Aaron Spelling è stato molto travagliato, con diverse cacciate dal set e suppliche di ritorno (nonostante Andrea, infatti, il personaggio di Brenda spopolava), fino all’inevitabile epilogo che la vide licenziata dal cast alla fine della quarta stagione, senza fare ritorno nemmeno nel series finale. Si parlò anche di diversi scontri fisici coll’attrice Jennie Garth, che nella finzione interpretava la sua nemica/amica Kelly, ma a rovinare il cliché dello scontro bionda/bruna si inserì Tori Spelling, che ha recentemente dichiarato di aver speso qualche parola non carinissima col padre per fare licenziare la Doherty. Certo è che il cast non avesse poi tutti questi torti, considerato che, qualche anno più tardi, l’attrice riscontrerà i medesimi problemi sul set di Streghe, dove rimarrà anche lì per tre stagioni a seguito di rapporti non facilissimi con la crew.

Il corrispettivo maschile della Doherty è senza dubbio Charlie Sheen, reso famoso per le sue intemperanze sul set di Due Uomini e Mezzo. Per la comedy CBS Sheen ha registrato ben otto stagioni prima di essere cacciato dal produttore Chuck Lorre, offeso da commenti poco lusinghieri sul suo conto espressi dall’attore, e, ufficialmente, per riabilitarsi dall’uso di droghe e alcol. Sheen si è spinto addirittura alla provocazione antisemita, lamentando inoltre di essere sottopagato. Qualche dichiarazione non amichevole su Shonda Rhimes sembrerebbe essere costata il posto anche a Katherine Heigl, star di Grey’s Anatomy dal carattere irrequieto, la quale arrivò a rifiutare la nomina all’Emmy perché riteneva che il suo personaggio non avesse goduto di abbastanza centralità. Sempre la Rhimes ha dovuto gestire gli eccessi omofobici di Isaiah Washington, colpevole di aver offeso il collega T.R. Knight e per questo probabilmente allontanato dal Seattle Grace Hospital. Più recenti, per restare in tema di critiche agli showrunner, sono state le dichiarazioni di Ricky Whittle, ex interprete di The 100, che ha accusato il produttore Jason Rothenberg di mobbing.

Per presunte divergenze creative, sfociate in reazioni non propriamente da galateo, l’attore Chevy Chase venne licenziato da Community; la sitcom, che aveva avuto già parecchie sfighe dalla sua, vide lo scontro di questi col produttore Dan Harmon, che, alla fine, optò per l’addio al personaggio. Stessa sorte è toccata a Lisa Cuddy, il ruolo interpretato da Lisa Edelstein in House M.D., la cui sorte narrativa è più misteriosa delle motivazioni che hanno portato l’attrice ad abbandonare tutto (persino il finale delle serie dove chiunque ha avuto un cammeo…). Opinioni differenti sulle scelte narrative (e una presunta transfobia) avrebbero spinto Lana Wachowski a sostituire Aml Ameen con Toby Onwumere nel ruolo di Capheus, in Sense8.

Come nella tradizione cinematografica, ci sono poi dei set maledetti, delle serie TV che non hanno portato bene ai propri protagonisti. Nel novero delle più recenti va sicuramente ascritto Glee, in cui la morte di Cory Monteith è l’episodio più grave di un set già non facile. Molte delle serie maledette appartengono però al passato, con Il mio amico Arnold a fare da apripista, avendo visto ben tre tra i protagonisti fare una brutta fine: Gary Coleman ebbe problemi legati alla salute che lo portarono a non crescere fisicamente, il tutto mentre intentò una causa contro i propri genitori per sfruttamento e morì in un incidente nel 2010; non andò meglio al suo fratello televisivo Todd Bridges (che conta anche un tentato omicidio) né a Dana Plato, che nella serie interpretava Kimberly, e morì di overdose nel 1999. Eventi simili funestarono il cast di Tre nipoti e un maggiordomo, dove Anissa Jones, la Buffy dello show, fece la fine della Plato a soli 18 anni, e lo zio Bill (interpretato da Brian Keith), si suicidò nel 1997. Tra le tante sfighe va poi ricordato Baywatch, il cult degli anni 90 che spinse generazioni di italiani a prendere il brevetto per bagnino. La carriera di David Hasselhoff, lanciata dal successo di Supercar, toccherà l’apice con questa serie per poi intraprendere un pericoloso declino che ha condotto l’attore ad un abuso di alcol; Jeremy Dunn Jackson (Hobbie, nel serial) seguirà le orme del padre narrativo ma all’alcol preferirà la droga. Ma la sfiga più grande è sicuramente quella del remake della serie con Dwayne Johnson Zack Efron

Una piccolo nota a margine merita Lost, già per alcuni (pochi in verità) casi di sfortuna legati al set: un intero episodio venne smagnetizzato e cancellato dai metal detector dell’aeroporto di Honolulu, costringendo la crew a girarlo un’altra volta (l’apice della sfiga vorrebbe si trattasse di una versione alternativa di Exposé in cui Niki Paulo muoiono nei primi cinque minuti…); infine diversi membri del cast ebbero qualche problema, non eccessivo, con le autorità delle Hawaii. Ma la sfortuna più rilevante è legata indirettamente alla serie: la maledizione colpisce infatti (quasi) tutti quei serial che vengono etichettati come “erede di Lost“. Le innumerevoli vittime contano nomi come Flashforward, Alcatraz, The Event, Zero Hour Last Resort, segno che il Fumo Nero, al pari di Doherty, Sheen e gli altri, è parecchio suscettibile.