Desperate Housewives | SpecialiIdentiFreaks – Bree, Lynette, Gabrielle e Susan

Le quattro protagoniste di Desperate Housewives ci hanno donato, in un modo o in un altro, parecchie emozioni. È raro che in una serie tutti i personaggi principali riescano a creare quella particolare atmosfera e alchimia che permette allo spettatore di affezionarsi ad ognuno di loro. Con le Casalinghe però è successo proprio questo.

SerialFreaks vi propone da oggi un nuovissimo appuntamento a cui è assolutamente VIETATO mancare.

IdentiFreaks è infatti la nuova sezione del nostro sito che di tanto in tanto vi terrà compagnia analizzando i vostri personaggi preferiti, siano essi i protagonisti di serie ancora in corso o già concluse.

Questo nostro primo appuntamento è interamente dedicato alle amatissime Casalinghe Disperate di Wisteria Lane.

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Probabilmente la maggior parte di voi conosce la storia di queste donne a memoria ed è tuttora un fan sfegatato di questa fantastica serie, ma sfido chiunque altro a dire di non sapere di cosa io stia parlando. Desperate Housewives è stato infatti un vero e proprio fenomeno culturale iniziato più di dieci anni fa e che nel corso di otto stagioni ha collezionato premi su premi, ma soprattutto una sovraesposizione mediatica non indifferente dato che anche la first lady (consorte di Bush all’epoca) si è espressa più volte a riguardo di questa serie. Tutto ciò è probabilmente merito della sua trama che, di stagione in stagione, ha sempre saputo regalarci sia momenti incredibili di suspense sia moltissime scene romantiche (per i più sensibili); ma di certo non possiamo trascurare le quattro incredibili attrici protagoniste che, in maniera impeccabile, sono riuscite a dare vita a quattro personaggi totalmente diversi l’uno dall’altro, ma unicamente affascinanti.

Bree Van De Kamp

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Iniziamo questo viaggio con il personaggio più emblematico della serie: Bree Van De Kamp. Bree è la casalinga perfetta, almeno a un primo sguardo. Fin dal primissimo episodio ci viene infatti presentata come colei che, in maniera maniacale, fa di tutto per dare l’impressione di avere una famiglia senza ombre o difetti. La sua ossessione per l’ordine e la sua passione per la cucina ci mostrano quindi come la donna cerchi di nascondere dietro false apparenze quello che in realtà accade tra le mura di casa.

Il suo perfezionismo e soprattutto la sua morale devono infatti fare i conti con una famiglia molto particolare: la ribellione della figlia più piccola, l’omosessualità del figlio più grande e i furiosi litigi col marito rappresentano delle minacce alla vita idilliaca che Bree ha immaginato per se stessa. Nel corso della serie la sua evoluzione è probabilmente quella più importante, ma soprattutto quella più radicale, con le varie peripezie affrontate dalle quattro protagoniste unite alle sofferenze personali della donna, che riescono a generare un profondo cambiamento nel suo cuore.

È pur vero che tra tutte Bree è probabilmente la più sfortunata: dopo “l’abbandono” dei figli e la morte del marito la donna si ritrova infatti in relazioni molto particolari con veri e propri psicopatici che abusano di lei nel sonno, o che si rivelano dei pericolosi cleptomani, ma anche relazioni felici che finiscono male per un motivo o per un altro, fino ad arrivare a situazioni più gravi, come l’accusa di omicidio o il pericolo concreto per la sua sopravvivenza. Bree perciò ci viene mostrata nelle otto stagioni della serie in diversi modi, da elegante e raffinata conservatrice a donna dai facili costumi a vittima di continui esaurimenti nervosi che la portano a perdere inevitabilmente il controllo delle sue azioni.

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La forza di Bree risiede nel suo saper ricominciare sempre da zero, nel risorgere dalle sue ceneri. Le amiche casalinghe rappresentano una parte fondamentale della sua vita, ma il suo coraggio e la sua tenacia sono le componenti essenziali delle sue varie rinascite, permettendole di andare avanti anche quando l’appoggio delle amiche viene meno, come accade alcune volte nel corso della storia.

Bree a mio parere è l’emblema di Desperate Housewives, poiché rappresenta la donna che passa dal rifugiarsi dietro suo marito e le faccende di casa per non combattere i “demoni” della vita quotidiana a colei che con intraprendenza riesce ad essere la padrona del suo destino anche nei momenti più bui. Il suo percorso è senza dubbio il più completo e l’interpretazione magistrale di Marcia Cross regala al personaggio un tocco in più davvero difficile da dimenticare.

Lynette Scavo

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Lynette è la più autoritaria tra le quattro protagoniste, definibile come colei che “porta i pantaloni in famiglia”, data l’incredibile forza con la quale riesce a destreggiarsi tra il suo ruolo di moglie e madre e il suo lavoro, cosa che mette spesso in crisi il marito Tom, nella seconda stagione rimasto disoccupato.

Lynette inizialmente è una casalinga a tempo pieno, ma ben presto lo stress e alcune visioni che la istigano al suicidio le fanno capire che il lavoro è il tassello mancante nella sua vita. Il rivelarsi più in gamba del marito in ambito lavorativo creerà spesso delle tensioni tra i due nel corso della serie, ma a differenza delle altre Lynette riuscirà (fatta eccezione per un breve periodo di tempo nell’ultima stagione) ad avere un matrimonio stabile. Tom è il perno della sua esistenza, ma ciò ovviamente non significa che la donna sia totalmente sottomessa alla sua volontà: ci viene mostrata una sorta di complementarietà, con un marito che riesce sempre a darle la forza di andare avanti anche nei momenti più difficili. La numerosa famiglia infatti riesce a vivere in completa armonia nonostante le peripezie affrontate dai due dentro e fuori le mura domestiche.

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Nel corso della serie a Lynette viene diagnosticato un cancro e questo è sicuramente il momento in cui la storia del personaggio raggiunge il suo picco. La donna si ritrova infatti a fare i conti con nuove numerose domande sull’esistenza ed un riavvicinamento alla religione: la paura di morire risveglia in Lynette un sentimento di angoscia che la porta a riflettere sulle sue azioni e sul suo modo di gestire la vita. Nonostante il tormento interiore, la sicurezza e la determinazione sono le caratteristiche principali di questo personaggio che, nel bene o nel male, riesce sempre a mantenere il controllo della situazione, anche quando si ritrova a partorire accanto ad un serial killer.

Felicity Huffman, da sempre super apprezzata dalla critica e che possiamo adesso ammirare in American Crime, dà vita ad una donna forte, responsabile, ma soprattutto sicura di se stessa e delle sue possibilità. Potrei iniziare a parlare di femminismo, ma il discorso sarebbe troppo lungo da contenere nel breve post in questa pagina.

Gabrielle Solis

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Credo di poter affermare con certezza che Gabrielle Solis è il personaggio che nel corso di otto anni ci ha regalato i momenti più divertenti. Essendo la più giovane delle casalinghe, ci viene sempre mostrata in una prospettiva diversa dalle altre casalinghe. Gabrielle è inizialmente una donna capricciosa, abituata a vivere nel lusso per via della situazione economica del marito, apparendo frivola sotto certi aspetti; il suo carattere dinamico ed esuberante fa sì che la donna si ritrovi spesso ad agire di istinto, specialmente in determinate situazioni che la ritraggono in atteggiamenti a dir poco provocanti. Dietro l’immagine di una ragazza viziata e antipatica si cela tuttavia una donna forte che ha conosciuto la sofferenza in diverse fasi della sua vita, con le molestie del patrigno a fare da pesante fardello alla sua storia.

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La sensibilità nascosta di Gabrielle ci viene rivelata diverse volte nel corso della serie e ogni volta Eva Longoria è riuscita a regalarci momenti davvero emozionanti. Il cambiamento principale del personaggio riguarda la questione genitoriale. La donna, egoista ed annoiata, rimane incinta alla fine della prima stagione. Gabrielle accetta la gravidanza con riluttanza poiché non molto interessata a formare una famiglia; quando tuttavia perde il bambino a seguito di un’aggressione si rende effettivamente conto della sofferenza di dover rinunciare a un figlio. In seguito ricorrerà all’adozione, ma andrà incontro ad un triste destino quando la madre naturale della bambina gliela strapperà letteralmente dalle mani, spezzandole il cuore.

Credo che Gabrielle sia stata particolarmente amata perché la sua fragilità e la sua vulnerabilità l’hanno resa umana agli occhi del pubblico, che altrimenti sarebbe stato per forza di cose portato a “detestare” un personaggio in apparenza spocchioso ed egocentrico. Eva Longoria è riuscita ad interpretare in maniera degna un personaggio dalle mille sfaccettature che di stagione in stagione abbiamo apprezzato e amato sempre di più. I suoi difetti sono diventati i motivi per cui si è creato attorno al personaggio un notevole interesse, poiché le sue esagerazioni e il suo accentuare determinati lati del proprio carattere l’hanno fatta spiccare come il personaggio memorabile della serie, forse allo stesso livello di Bree.

Susan Mayer

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Nonostante ogni personaggio sia riuscito a regalarci emozioni indimenticabili, credo che Susan sia l’unica delle quattro in cui ogni spettatore possa identificarsi. Donna un po’ goffa e maldestra, maledettamente ingenua e che ha da sempre creduto nell’amore e nel famoso lieto fine, Susan ci viene mostrata inizialmente nel ruolo di madre single. Julie, la figlia, rimane la costante della sua vita e il rapporto tra le due è così forte che molto spesso l’approvazione di una o dell’altra riguardo determinati argomenti rischia di compromettere il loro rapporto. Susan vede nel suo nuovo vicino, Mike Delfino, l’occasione per dare inizio ad una nuova vita: la relazione tra i due si mantiene piuttosto stabile nel corso della serie – fatto salvo il coma di Mike e altre piccole e grandi disavventure – e la coppia ci regala diversi momenti teneri e sdolcinati, contribuendo alla serie nel suo lato più romantico.

Anche Susan, come le altre, si ritrova ad affrontare momenti difficili. Tra tutte le casalinghe, è infatti colei che quasi sempre viene coinvolta in prima persona nei vari misteri che di stagione in stagione caratterizzano la serie: tra un rapimento, l’aggressione della figlia, la disastrosa situazione economica che la porta a intraprendere una professione molto particolare, Susan più delle altre si ritrova coinvolta in situazioni ai limiti dell’assurdo.

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La tragedia avviene nell’ultima stagione, in quello che si rivela essere il momento più devastante della serie: la morte di Mike Delfino. L’uomo viene brutalmente ucciso davanti ai suoi occhi da un boss mafioso, morendo in un lago di sangue fra le sue braccia. I flashback dei vari momenti passati insieme, tra cui la nascita del figlio, rendono il momento catartico e agghiacciante, data la crudeltà con cui Mike viene ferito a morte.

Susan è quindi costretta a prendere in mano la sua vita e a fare i conti con le sue responsabilità di madre. Il coraggio che la donna dimostra negli ultimi episodi della serie sono il finale perfetto di un percorso travagliato che ha forgiato una nuova casalinga che, da buffa imbranata, diventa una forza della natura. L’ultimissima scena della serie vede Susan lasciare per sempre quel quartiere che per molti anni è stato il luogo in cui la sua vita ha subito delle svolte radicali, e che per certi aspetti rimarrà sempre casa sua; negli occhi di Susan brilla ancora quella speranza che fin dal primo episodio la contraddistingue, la speranza che la vita possa regalarle ancora intense emozioni e che in un modo o in un altro tutto si sistemerà.

Teri Hatcher è stata nella serie, come le altre, un’attrice fenomenale, capace di farci sognare e di far sembrare Susan la nostra più cara amica: tra Susan e il pubblico sembra proprio si instauri un rapporto di complicità, mediata dallo schermo, che fino alla fine della serie rimarrà costante.

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Le quattro protagoniste di Desperate Housewives ci hanno donato, in un modo o in un altro, parecchie emozioni. È raro che in una serie tutti i personaggi principali riescano a creare quella particolare atmosfera e alchimia che permette allo spettatore di affezionarsi ad ognuno di loro. Con le Casalinghe però è successo proprio questo, con l’estrema diversità e complementarietà dei personaggi a fare da collante emotivo, mentre ogni fan si lega ad ognuna in modo differente. Chiaramente c’è  sempre chi riesce a stregarci in misura maggiore, ma la verità è che tutte le attrici sono state in grado di trasmettere qualcosa di forte al pubblico, decretando il successo planetario di Desperate Housewives, costante per otto anni. Un traguardo difficilmente raggiungibile, con una serie tv dall’atmosfera ineguagliabile.