SpecialiAnuanauei: la musica delle serie TV (1)

Il primo di una serie di speciali sui grandi compositori dei temi più amati delle serie TV non poteva che partire da un'isola particolarmente ispirante.

Quanto è importante per una serie TV la sua sigla? L’attenzione crescente delle produzioni verso questo elemento dello show ne è una dimostrazione, certificando il tema musicale come parte integrante dell’identità di un brand televisivo. Game of Thrones da questo punto di vista ne è la prova lampante: bastano due note per trasformare chiunque nell’Uomo Gatto di Sarabanda e cominciare a canticchiare immaginando di sorvolare Essos Westeros. Alcune sono talmente iconiche da aver superato in qualità gli show stessi che introducevano (ehi sì, Dexter, parliamo di te), grazie alla commistione tra musica e resa visiva unica.

Nella serie di speciali di cui questo rappresenta la parte iniziale, ci occuperemo esclusivamente dell’aspetto sonoro delle serie TV, coinvolgendo non solo le sigle, ma anche i pezzi originali scritti per accompagnare gli episodi; lo faremo dando spazio ai principali compositori prestati al mondo della serialità televisiva, che hanno ricevuto, oltre alla meritata fama, anche ambiti premi come l’Emmy per la colonna sonora di una serie tv.

Non tratteremo quindi, per una doverosa selezione, quegli show che hanno adottato canzoni preesistenti come accompagnamento musicale o non hanno compositori stabili, nonostante questo ci porti a escludere capolavori come Far From Any Road degli The Handsome Family per True Detective (I stagione), o la sigla d’apertura di Buffy dei Nerf Herder o ancora i Rembrandt con la loro I’ll Be There for You in Friends (di cui vi consigliamo comunque il video ufficiale!).

Per primo abbiamo scelto di dedicare questo speciale a un compositore che ha iniziato la sua carriera musicando videogiochi, grazie ai quali è riuscito a impressionare Steven Spielberg prima e J.J. Abrams poi. Fu proprio grazie a questo incontro che Michael Giacchino entrò a contatto col mondo della televisione, che lo lanciò successivamente anche sul grande schermo. La collaborazione con Abrams è fondamentale nella sua carriera e parte con la composizione della colonna sonora di Aliasprima perla seriale dello showrunner. Il tema principale della serie è frenetico e immediato, principalmente elettronico, caratteristica che nell’arco delle stagioni Giacchino medierà con elementi sinfonici.

Abrams rimane colpito dal talento del compositore, intanto impegnato con la Disney-Pixar a creare un sound originale per Gli Incredibili. Siamo nel 2004 e Giacchino riceve l’incarico che più lo segnerà tra quelli televisivi: Abrams ha bisogno di musicare il racconto di un gruppo di sopravvissuti a un disastro aereo che si ritrovano su un’isola apparentemente deserta. Il compositore mette mano agli spartiti e per sei intere stagioni si sbizzarrisce cercando di rendere in note l’epicità della narrazione, partendo anzitutto dalla sigla.

Diciassette secondi netti di straniamento musicale. Una sigla essenziale, priva di qualsiasi fronzolo, quasi un rumore, un varco dimensionale. Ma quello che Giacchino risparmia nella sigla viene ampiamente recuperato e superato dai vari pezzi creati per la serie, che già nella prima stagione acquisisce brani che resteranno legati alla mitologia della serie e al cuore dei fan (Credit Where Credit is DueRun Like, Um… Hell)Sono pezzi che ancora risentono dell’impostazione elettronica ma che danno man mano più spazio ad elementi più tradizionali; alcune composizioni creano un’atmosfera hitchcockiana che ben si adatta ai toni della serie.

Tra tutte è Win One for the Reaper a riassumere il carattere di Lost; abbandonati gli spigolosi suoni elettronici, il compositore torna al piano e compone una delicata ballata che fa breccia nelle simpatie degli spettatori, arrivando ad essere uno dei temi più identificabili della serie. Con la colonna sonora dell’episodio pilota, Giacchino stupisce gli addetti ai lavori, trionfando agli Emmy proprio in quella categoria.

Il 2008 è un altro anno di grazia per il compositore italo-americano, il quale, forte del successo di Ratatouille che gli ha fruttato una nomination agli Oscar, si supera per la quarta stagione di Lost creando una serie di brani particolarmente ispirati, tra i quali almeno due vanno ricordati. Uno prende il titolo dall’episodio omonimo, The Constanttra i più amati dai fan e dalla critica, probabilmente anche in virtù dell’azzeccato accompagnamento sinfonico della puntata, un crescendo di rara intensità che lascia spazio al sopraggiungere finale di una minaccia.

Grazie a La Costante, l’autore guadagna una nomination agli Emmy che però quell’anno si vede soffiare da Jim DooleyPushing DaisiesL’altro grande pezzo è invece There’s No Place Like Homeche nella serie va a incorniciare uno dei momenti più drammatici della storia. Il piano è totalmente protagonista della prima parte del brano, richiamando in parte la prima stagione, per poi lasciare spazio ancora ai violini, anche qui in un crescendo che spezza l’epicità della narrazione in favore di una drammaticità che sul finale torna sommessa, sparisce, come un’isola, nel mare.

Ma se il 2008 è un grande anno, non lo è soltanto per la colonna sonora della quarta stagione di Lost, ma anche per l’altro geniale progetto di J.J. Abrams, Fringeche prende il via in quella stagione e di cui lo stesso produttore compone la sigla. Giacchino si occuperà del resto della colonna sonora, con ottimi risultati che però non gli garantiranno altri riconoscimenti in termini di premi. Un’altra nomination arriverà due anni più tardi con The End, l’episodio finale di Lost, ma anche in quel caso il premio andrà a un altro musicista (Sean Callery con una puntata di 24).

Per la televisione la sesta stagione di Lost sarà il suo ultimo grande contributo, perché abbandonerà Fringe dopo il primo anno e si occuperà esclusivamente dei pilot di Undercovers (2010) e dello sfortunato Alcatraz (2012). Una volta entrato nelle grazie della Disney, infatti, Giacchino si dedicherà esclusivamente al cinema, che gli frutterà un Oscar per la colonna sonora di Up; negli ultimi anni è entrato ufficialmente nei franchise di Star Wars e MCU, ma è ancora con l’animazione che continua a stupire (sua è infatti la proposta musicale del film Coco).

In questo Speciale

8.2
9.5
7.5