SKAM Italia2×01 Non Ti Ho Mai Visto

Season Premiere Nella première della seconda stagione di SKAM Italia assistiamo al passaggio di testimone tra Eva e Martino, assumendo gradualmente la prospettiva del nuovo protagonista e cogliendo i primi promettenti indizi del percorso che dovrà affrontare e di come questo sarà gestito.

7.0

Passata l’estate e ricominciati l’anno scolastico e la sua routine, riprendono anche le vite dei protagonisti di SKAM Italia, con il debutto su TIM Vision della seconda stagione, la quale, nonostante veda coinvolti nuovi personaggi e si concentri su dinamiche del tutto diverse dalla precedente, dimostra già con questa première di non aver alcuna intenzione di abbassare l’asticella ma anzi di aspirare, forse, ad alzarla ulteriormente.

Dopo la rivelazione con cui ci eravamo congedati lo scorso giugno, al centro dell’attenzione c’è Martino, che subentra a Eva nel ruolo di protagonista. Nel conoscere più approfonditamente la sua caratterizzazione, che già nel contrasto tra la sua irriverente ironia e il suo egoismo aveva trovato la chiave per suscitare l’interesse del pubblico, ritroviamo ora quel realismo che contraddistingue la narrazione di SKAM Italia (e che traspare chiaramente nei dialoghi e nella riscrittura del contesto in cui erano ambientate le vicende dell’originale) e quell’approccio tutt’altro che didascalico con cui il regista si avvicina alle tematiche che stanno alla base della storia che vedrà coinvolto il personaggio in questione.

In realtà, siamo portati a pensare che l’impronta “sociale” della serie, anche a causa di una maggiore complessità dei temi da affrontare, risalterà di più rispetto alla scorsa stagione già dalla forte apertura dell’episodio, una serie di testimonianze fuoricampo di ragazzi vittime di omofobia cui segue il logo della serie in tinta rainbow. Andando avanti con la visione, però, è possibile apprezzare la delicatezza con cui viene introdotto il viaggio di Martino alla scoperta di se stesso e della propria sessualità, con tutti i dubbi e le difficoltà vissuti dal ragazzo e dati dall’apparente inconciliabilità tra questa intima e personale consapevolezza e l’immagine distorta e fittizia che proietta all’esterno.

Questo leitmotiv, infatti, si nasconde in poche sapienti scelte tecniche che confermano l’abilità registica e la lungimiranza di Ludovico Bessegato e il talento recitativo di Federico Cesari: attraverso un’interpretazione basata sull’espressività dello sguardo e una fotografia lenta in cui prevalgono i toni freddi e cupi del blu, lo stato d’animo di Martino diventa quasi palpabile, mentre il ragazzo prova a nascondersi dietro un sorriso finto e a lasciarsi andare alla spensieratezza e al machismo che animano i discorsi con i suoi amici.

Oltre allo stile narrativo della serie, a rendere poco brusco il passaggio di testimone tra Eva e Martino, e quindi il conseguente cambio di prospettiva e di toni, sono i personaggi secondari e le loro storie che, pur con le dovute differenze rispetto all’approfondimento riservato loro in precedenza, non sono lasciati indietro o addirittura dimenticati come avremmo potuto temere.

Giovanni, per esempio, non solo mantiene il ruolo di primo piano giustificato dal suo stretto rapporto con Martino, ma continua a mostrare i segni della passata rottura con Eva, mentre il gruppo delle ragazze si inserisce sullo sfondo, ognuna di loro pronta a prendersi il proprio spazio all’interno dell’episodio e ad aggiornare lo spettatore sul proprio percorso, senza tuttavia suonare fuori luogo. Ovviamente, quelli che troviamo in questa première non sono solo volti e dinamiche più o meno familiari, ma c’è anche l’introduzione di una giusta dose di novità che ci si aspettava: in particolare, il nuovo arrivo più clamoroso è naturalmente quello di Niccolò, un ragazzo appena trasferitosi nel liceo che non impiega molto a suscitare l’interesse di Martino.

Interessante soprattutto notare come la scelta degli autori italiani sia stata quella di stravolgere il tradizionale svolgimento antologico seguito nella serie originale – in quella norvegese, il secondo “capitolo” della storia di SKAM si concentrava sul rapporto tra Noora (la nostra Eleonora) e William (Edoardo), una delle ship più quotate dal fandom che ha, per forza di cose, catturato anche il pubblico italiano.

L’idea tutta italiana di seguire uno svolgimento più organico della vicenda – anche grazie al finale della scorsa stagione, in cui per un errore Eleonora ed Eva scoprivano il segreto di Martino in un discreto colpo di scena per chi non ha mai visto la serie originale – è da premiare e da apprezzare, nonostante all’inizio siano nate alcune proteste. Ma questo conferma come SKAM sia un prodotto sorprendentemente arguto e incurante di fomentare il fan service, un fenomeno che ultimamente sta interessando fin troppe serie tv, a discapito spesso della profondità e del senso della trama.

Inutile dire che questo esordio ha tenuto fede alle aspettative: tolto il comparto tecnico – che come già accennato è sempre ineccepibile – la storia promette di essere un viaggio delicato ma potente nella psiche di un adolescente che sta imparando a scoprire e ad accettare se stesso per quello che è. Non sempre la scoperta di ciò che si è davvero è semplice, e SKAM Italia finora ci ha mostrato di saper trattare con insospettabile leggerezza e piacevolezza solo temi tipicamente adolescenziali. Vediamo come se la caverà, stavolta, con qualcosa di “serio”. Il banco di prova è aperto e, finora, siamo soddisfatti.

  • 7/10
    Storia - 7/10
  • 7.5/10
    Tecnica - 7.5/10
  • 6.5/10
    Emozione - 6.5/10
7/10

Summary

Un esordio che tiene fede alle aspettative, promettendoci di seguire con un approccio delicato ma potente il viaggio alla scoperta di sé di Martino con l’aiuto di una regia sempre di alta qualità, performance attoriali credibili e una scrittura che non ha intenzione di lasciare indietro i personaggi della scorsa stagione.

Porcamiseria

7

Un esordio che tiene fede alle aspettative, promettendoci di seguire con un approccio delicato ma potente il viaggio alla scoperta di sé di Martino con l'aiuto di una regia sempre di alta qualità, performance attoriali credibili e una scrittura che non ha intenzione di lasciare indietro i personaggi della scorsa stagione.

Storia 7 Tecnica 7.5 Emozione 6.5
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