Cora Tannetti è una giovane madre e moglie di provincia, con una vita apparentemente tranquilla, divisa tra il lavoro nell’attività del suocero e un bambino da accudire. È questo il quadro che apre il pilot di The Sinner, la serie antologica proposta da USA Network la scorsa estate, prodotta e interpretata da Jessica Biel. Proseguendo nella visione però appare sin da subito evidente che l’animo di Cora è come pervaso da una profonda inquietudine, che le impedisce una serena intimità col marito e che sembra trovare pace solo nella tranquillità di una nuotata in piena solitudine, lontana da rumori e aspettative. Se dal profilo psicologico della protagonista fino a qui rappresentato la nostra mente ci rimanda a The Affair e alla sua Alison Lockhart, ci dobbiamo ricredere appena poco dopo, quando Cora, in preda ad un raptus omicida, accoltella senza un apparente motivo un giovane sconosciuto, in una sequenza fulminea e inaspettata che lascia letteralmente di stucco anche lo spettatore più navigato.
Tale episodio serve quindi a mostrarci la vera natura di questa serie, che si toglie la maschera di dramma psicologico per rivelare quello che è davvero: un thriller psicologico in piena regola, che per tutti i suoi episodi non conoscerà attimi di cedimento nella ricerca dei reali motivi dietro l’efferato atto della donna. Un’indagine che verrà perseguita fuori e dentro il carcere in cui verrà successivamente detenuta, non solo attraverso le usuali procedure investigative, ma soprattutto attraverso un vero e proprio viaggio nei meandri della psiche di Cora, che sembra aver cancellato i ricordi legati ad una specifica finestra temporale risalente a cinque anni prima, teatro di una serie di eventi evidentemente traumatici e per qualche motivo legati all’omicidio di cui, per forza di cose, si rende rea confessa.
Nel corso di questo viaggio, costellato da vari flashback che ci aiutano a comporre questo avvincente puzzle, si farà spesso capolinea tra i ricordi dell’infanzia e dell’adolescenza di Cora, caricata sin da quando era bambina da pesanti sensi di colpa per i problemi di salute di una sorella gravemente malata, la cui vita costantemente appesa ad un filo sembrava essere messa a repentaglio da qualsiasi peccato venisse commesso, costringendo la famiglia a vivere in una sorta di ascetismo dei tempi moderni.
Il titolo della serie dunque non è, come sarebbe facile pensare, un riferimento ad una componente esoterica dietro il delitto di Cora, ma è piuttosto emblematico della personalità della protagonista: una donna sbagliata, che non ha mai conosciuto spensieratezza o amore materno. Ed è proprio questo senso di inadeguatezza e di infelicità che la lega all’altro protagonista di The Sinner, il detective Harry Ambrose – interpretato da un eccellente Bill Pullman -, che prende a cuore il caso di Cora e la cui tenacia e caparbietà lo porteranno a far luce sul mistero di quella fatidica notte di cinque anni prima che ha turbato irrimediabilmente la psiche della donna. L’ascetismo e la rassegnazione di Nora nell’accettare il suo triste destino dietro le sbarre fanno il paio con l’animo tormentato del detective, che nel suo privato, incastrato in un matrimonio ormai rovinato e apparentemente impossibile da salvare, trova consolazione negli incontri sessuali clandestini a sfondo sadico consumati con la sua amante.
Senza svelare troppo sulle verità dietro il delitto di Cora, gli otto episodi di The Sinner vanno via uno dietro l’altro, in un perfetto bilanciamento tra introspezione psicologica e indagine, con colpi di scena che tengono sempre alta l’attenzione e senza storyline parallele che possano in qualche modo distrarre lo spettatore dalle sue congetture. L’unica nota stonata è forse rappresentata dalla troppa facilità con cui vengono messe in scena certe epifanie di Cora, volte a mettere a fuoco i propri ricordi: da sedute terapeutiche rivelatrici sin dal primo tentativo, fino al riaffiorare di veri e propri frammenti di memoria non appena Cora viene portata sui luoghi di quel passato dimenticato. Insomma, a meno di chiamarsi Phoebe Halliwell, bisogna armarsi di una buona dose di sospensione dell’incredulità per passare sopra a certe facilonerie.
Al netto di questo unico neo, vanno elogiate l’ottima fotografia, specialmente negli esterni, una regia attenta ed efficace, ma soprattutto la bravura di Jessica Biel, davvero egregia nella rappresentazione della sua Cora Tannetti. Sin dai primi fotogrammi l’irrequietezza della protagonista diviene palpabile, al punto di oscurare completamente la sua prorompente fisicità, che viene fuori di tanto in tanto in maniera assolutamente funzionale alla storia. Ottima prova poi anche per i comprimari, dal già citato Bill Pullman a Christopher Abbot – che interpreta Mason Tannetti, marito di Cora – fino a Enid Graham, del ruolo della madre di Cora.
Porcamiseria
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Storia - 8.5/108.5/10
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Tecnica - 8.5/108.5/10
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Emozione - 9/109/10
In Breve
The Sinner è un thriller psicologico ottimamente confezionato, che non annoia e che si lascia guardare tutto d’un fiato. Un’inaspettatamente brava Jessica Biel dà poi vita a una protagonista con cui lo spettatore riesce a empatizzare sin dai primi minuti del pilot. In attesa di sapere se ci sarà un secondo capitolo di questa serie antologica targata USA Network, noi di Serialfreaks vi suggeriamo caldamente di recuperarla.
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( votes)Porcamiseria
The Sinner è un thriller psicologico ottimamente confezionato, che non annoia e che si lascia guardare tutto d'un fiato. Un'inaspettatamente brava Jessica Biel dà poi vita a una protagonista con cui lo spettatore riesce a empatizzare sin dai primi minuti del pilot. In attesa di sapere se ci sarà un secondo capitolo di questa serie antologica targata USA Network, noi di Serialfreaks vi suggeriamo caldamente di recuperarla.
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