Marvel's Agents of S.H.I.E.L.D.4×03 Uprising – 4×04 Let Me Stand Next to Your Fire

Una doppietta per Marvel's Agents of S.H.I.E.L.D., tra blackout e life model decoy. Scopriamo qualcosa di più sugli "spettri" che portano chi toccano alla follia e salutiamo vecchie conoscenze. Insomma, due episodi decisamente interessanti, che portano avanti la trama orizzontale senza perdere colpi.

0.0

Diciamolo, il privilegio di Marvel’s Agents of S.H.I.E.L.D. è sempre stato uno: attingere a piene mani da un universo già creato – il tanto citato MCU, proveniente direttamente dalla Marvel – e mettere su schermo qualcosa che molti nerd e appassionati lettori hanno solo immaginato. Le regole sono già scritte, la bravura degli sceneggiatori sta nel creare una storyline credibile e una messa in scena accattivante.
In questa doppietta di episodi – molto diversi l’uno dall’altro – la serie è riuscita a sbrogliare i nodi che ci avevano tanto perplesso nel secondo episodio e spiegare qualcosa di più sul filone più misterioso: i “fantasmi” e il Darkhold.

E buio fu

Il grande blackout causato dai Watchdogs – anche se inizialmente si credeva fosse stato messo in piedi dal comitato per la Non Registrazione degli Inumani – è il pretesto per portare avanti in parallelo le tre storie principali che la quarta serie sta mettendo in piedi, approfittando per intrecciarle a doppio filo – tutto a vantaggio della trama orizzontale, che per il momento l’ha fatta da padrone. La stagione è appena iniziata, d’accordo, ma è comunque pregevole la scelta di non inserire episodi di “stallo” che avrebbero sicuramente indebolito una trama dalla partenza complessa.

Agents of S.H.I.E.L.D. Recensione SerialFreaks 4x03 4x04

La puntata, dunque, si dipana in un adrenalinico alternarsi tra un palazzo di Los Angeles – in cui si trova Elena per una festa di addio al nubilato – la casa del dottor Radcliffe, dove Simmons e il dottore stanno cercando in ogni modo di guarire May dalla “follia” causata da uno degli spettri, e le avventure infuocate di Daisy e Robbie, sempre più uniti.
Mentre Coulson, Mack e Fitz vengono spediti ad aiutare Elena, si scopre – come già accennato – che i Watchdogs hanno architettato l’interruzione di corrente solo per scovare gli Inumani e ucciderli, seguendo una lista di persone registrate ottenuta non si sa come.

Uprising scorre liscio, senza intoppi, dimostrando che in quaranta minuti di buio possono succedere davvero tante cose; come l’approfondirsi del rapporto tra Robbie e Daisy, scacciata poi dal fratello di Ghost Rider che si erge a paladino e afferma che la compagnia di Quake non è esattamente il massimo per lui. Se l’agente Johnson sperava di cavarsela nel mostrare il suo faccino o le sue abilità come niente fosse, ha sbagliato a capire.

Agents of S.H.I.E.L.D. Recensione SerialFreaks 4x03 4x04

Contemporaneamente, il dottor Radcliffe e Jemma arrivano all’apparentemente tragica conclusione di dover uccidere May per salvarle la vita dal virus trasmesso dagli spettri; scopriamo, in realtà, che non è esattamente un virus ma qualcosa che agita parecchio il sistema nervoso e quella parte di cervello connessa alle sensazioni di paura – per chi mastica di medicina o anatomia, l’amigdala. Che fare dunque quando il sistema nervoso di un essere umano va in corto circuito? Lo si riavvia, semplice. E per farlo, è necessario che l’attività cerebrale di May si azzeri o quasi, permettendo così di rianimarla e farla tornare normale. Il tutto in linea teorica, certo, perché nulla va mai per il verso giusto ed è solo grazie alla batteria di Aida – il Life Model Decoy finora tenuto nascosto a tutti tranne Fitz – che riescono a far funzionare il defibrillatore e riportare May nel mondo dei vivi. Apparentemente sana.

Una puntata che mostra come un’azione corale, per Marvel’s Agents of S.H.I.E.L.D., sia sempre vincente se sviluppata adeguatamente. E direi che si merita ben quattro porcamiseria.

4

 

Come on baby, light my fire

Il quarto episodio porta sullo schermo una vecchia conoscenza di Daisy – e nostra – approfittandone per sviscerare un tema decisamente interessante. Abbiamo sempre dato per scontato che gli Inumani fossero tutti fieri di essere come sono, una volta che gli viene insegnato il perché gli è successo questo e che vantaggio possono trarne; assistere a uno di loro che va contro la propria razza, vendendo informazioni ai Watchdogs e affermando di odiare tutti gli Inumani compreso se stesso, è qualcosa di decisamente forte.

Parliamo di James, ovviamente, che una volta essere stato disintossicato da Hive è passato dall’essere Hellfire a un uomo assolutamente disilluso, registrato tra gli Inumani e tenuto d’occhio regolarmente tramite un “orologio” speciale, che al momento lavora in un negozio di fuochi d’artificio. Si apprezzi l’ironia della cosa, prego. Comunque sia, James non mostra di voler collaborare con Daisy – che nel frattempo, dopo aver attirato Simmons con una scusa per farsi curare, è caduta dritta nella trappola dell’ex compagno – e anzi cerca di consegnarla proprio ai cani da guardia che ha chiamato lui stesso.

Agents of S.H.I.E.L.D. Recensione SerialFreaks 4x03 4x04

Fortuna vuole che l’intervento di Coulson, Mack e un inaspettato Robbie Reyes salva la situazione; Daisy viene reintegrata nello S.H.I.EL.D. e tutto è bene quel che finisce bene. Riguardo a Ghost Rider, il suo incontro con lo zio in carcere – collegato al centro di progettazione in cui pare sia successo tutto il disastro dei “fantasmi” – ci svela qualcosa di più approfondito, ovvero che i creatori ora smolecolarizzati stavano cercando di costruire un acceleratore di particelle. Il tutto è esploso e li ha trasformati in qualcosa di decisamente poco concreto, ma ancora non è chiara la reazione che provocano nelle loro vittime – forse qualcosa legato all’accelerazione del sistema nervoso, dato che ciò che gli è esploso sotto mano era un “acceleratore”. Ma sono solo ipotesi. E del Darkhold, invece, ancora nulla di certo.

Agents of S.H.I.E.L.D. Recensione SerialFreaks 4x03 4x04

L’aspetto più interessante di questo episodio è senza dubbio legato a Madalena Aida, che viene introdotta a May – dopo un test iniziale – e tutta la squadra dello S.H.I.E.L.D. come essere umano; l’unica che si accorge delle sue “stranezze” è Simmons, ma questo aspetto verrà sicuramente approfondito più avanti. Siamo decisamente curiosi di scoprire come le parole del dottor Radcliffe, che si è messo a contraddire proprio i principi della robotica con cui ha programmato Aida, influenzeranno il comportamento dell’androide. Sicuramente, le intelligenze artificiali pensano: l’averle detto che mentire per un bene superiore alle volte è giusto, non può rimanere senza conseguenze.

3.5

 

Tre porcamiseria e mezzo per questa puntata, meno “spumeggiante” ma non per questo meno ricca di avvenimenti. Stiamo entrando nel vivo dell’azione e Marvel’s Agents of S.H.I.E.L.D. ha ancora un sacco di carte da giocare. Speriamo non si bruci subito gli assi.

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