Marvel's Agents of S.H.I.E.L.D.3×21 Absolution – 3×22 Ascension

Season Finale Potente, emozionante, sadico e imprevedibile: Marvel’s Agents of S.H.I.E.L.D. confeziona il finale perfetto per questa terza stagione: le atmosfere si fanno decisamente più oscure, tutte le storyline giungono al termine in maniera a dir poco esplosiva e, purtroppo, uno dei protagonisti ci lascia definitivamente.

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Potente, emozionante, sadico e imprevedibile: Marvel’s Agents of S.H.I.E.L.D. confeziona il finale perfetto di una stagione non esemplare come la precedente ma comunque ad alti livelli: tutte le storyline finiscono qui, tra espedienti narrativi tanto perversi quanto funzionali e una buona dose di ansia, in quello che, col senno di poi, è l’unico finale possibile.

Hive Hunt

Grazie alle informazioni fornite dalla rediviva Daisy, lo S.H.I.E.L.D. si mette sulle tracce di Hive e della testata nucleare in suo possesso. Un piano complesso, che prevede un Fitz in motion capture, un lunghissimo codice di blocco della bomba ma soprattutto un sistema made in FitzSimmons per “friggere” il cervello di Hive, sfruttando l’enorme quantità di ricordi diversi per mandarlo in sovraccarico (notevole l’interpretazione di Brett Dalton in questo frangente). Il piano funziona, ma è solo questione di tempo prima che tutto degeneri: Hive torna libero all’interno della base S.H.I.E.L.D. infettando la quasi totalità degli agenti, e si prepara a usare lo Zephyr One come veicolo di contagio. Sarà solo il sacrificio di uno degli agenti a mettere fine alla minaccia di Hive una volta per tutte.

Marvel's Agents of S.H.I.E.L.D. 3x21 Absolution 3x22 Ascension recensione

La molteplicità di eventi di questo finale – e il fatto di avere un doppio episodio a disposizione – consente agli autori di Agents of S.H.I.E.L.D. di dare il giusto spazio a tutti e di creare una coralità omogenea e ben costruita che permetta ad ogni personaggio di essere valorizzato a modo suo. Se il centro e il motore di tutti gli eventi resta sempre e comunque Daisy – come vedremo nel dettaglio tra poco – ampio spazio è dedicato a Fitz e Simmons, tra siparietti divertenti ed emozionanti allo stesso tempo e situazioni più drammatiche in cui i due lottano per la sopravvivenza; spazio ai Secret Warriors rimasti, ovvero Lincoln e Yo-Yo, che danno finalmente dimostrazione della loro determinazione; e spazio infine a Coulson e May, con il primo impegnato in una lotta senza quartiere a Hive e la seconda determinata, come mentore di Daisy, a far sì che il sacrificio di Andrew non sia stato vano.

Withdrawal Symptoms

Finalmente libera dall’influenza di Hive, la povera Daisy è confinata nel blocco di contenimento della base S.H.I.E.L.D.. La ragazza, ripresasi dall’enorme prelievo di sangue ordinato dall’antico Inumano, è però psicologicamente distrutta. Non si tratta solo dei sensi di colpa per aver ucciso innocenti, aiutato un parassita alieno genocida e ferito quasi mortalmente molti dei suoi amici. Certo, c’è anche quello, ma anche un forte desiderio di vendetta – subito condannato da Coulson, che con il suo vendicare Rosalind ha fatto solo danni – e soprattutto un’enorme crisi d’astinenza: i parassiti di Hive agiscono esattamente come una droga su alcune aree del cervello, e Daisy si trova così a supplicare in ginocchio il villain, non appena ne ha l’occasione, per farsi nuovamente infettare.

Marvel's Agents of S.H.I.E.L.D. 3x21 Absolution 3x22 Ascension recensione

È una scena fortissima, ben più potente della scoperta dell’infezione giusto quattro episodi fa, e forse uno dei momenti più oscuri e dark mai visti nella serie. Non a caso la scena viene scelta come cliffhanger tra le due parti dell’episodio: la protagonista mostra tutta la sua debolezza e si inchina al nemico pur di porre fine all’enorme sofferenza fisica e soprattutto psicologica. E non è la forza di volontà della protagonista, o il suo animo nobile, a scongiurare il peggio, ma la semplice presa di coscienza di essere diventata immune grazie a Lash e di dover perciò affrontare la sofferenza da sola, a muso duro, senza aiuti esterni. La rabbia repressa di Daisy – per essere stata soggiogata e per non poterlo essere di nuovo – dà vita allo spettacolare scontro tra i due Inumani, che finisce però con un nulla di fatto. E con la sofferenza di Daisy ancora ben lontana dall’essere conclusa.

Fallen Agent

Fin dalla mid-season premiere, cominciata con un flashforward che preannunciava la morte di uno dei protagonisti, noi spettatori di Agents of S.H.I.E.L.D. ci siamo interrogati sull’identità dell’agente in pericolo. Le visioni di Daisy nell’episodio Spacetime ci hanno confermato che tale futuro non era in alcun modo evitabile, così gli autori – complice una martellante campagna social – hanno deciso di giocare sadicamente su questo punto. Il crocifisso di Yo-Yo, donato dall’Inumana a Mack al termine dell’episodio precedente, passa di mano in mano per tutta la durata del finale: temiamo per Mack, per Fitz, per la stessa Daisy, fino ad arrivare alla grande rivelazione.

La morte di Lincoln non arriva totalmente inaspettata, ma è comunque un colpo al cuore. L’Inumano tira finalmente fuori l’eroe che è in lui, dimostrando che non si trovava allo S.H.I.E.L.D. solo per compiacere Daisy ma anche e soprattutto perché quello era il suo ruolo: se ogni inumano ha uno scopo, quello di Lincoln era di salvare il mondo – e Daisy – da Hive, portandolo a termine nel più definitivo dei modi possibili. A sottolineare l’eroismo e il sacrificio di Lincoln è l’intera costruzione della scena, che richiama in maniera neanche troppo velata il finale del primo film di Captain America.

Marvel's Agents of S.H.I.E.L.D. 3x21 Absolution 3x22 Ascension recensione

Road to September

La strada di Agents of S.H.I.E.L.D. sembra sempre più cupa e dark (lo spostamento di orario per l’anno prossimo sembrerebbe un ulteriore indizio in questa direzione) e ciò potrebbe essere un bene: abbiamo già visto, negli ultimi due anni, come questa serie dia il meglio di sé non negli episodi più adrenalinici e caciaroni, quanto in quelli più introspettivi, e l’unione di questo aspetto con i toni più drammatici che la serie sta assumendo potrebbe dare frutti molto, molto interessanti. Gli ultimi cinque minuti dell’episodio, poi, sono un assaggio di ciò che verrà, e decisamente c’è da preoccuparsi: un team disgregato – con Coulson non più direttore -, una Daisy/Quake ricercata e in fuga, e un dottor Radcliffe riabilitato agli occhi del mondo e pronto a giocare a fare Dio, di nuovo. Insomma, c’è sufficiente materiale per attendere settembre con ansia.

Il doppio finale si conquista perciò l’en plain, riuscendo a imbastire la conclusione migliore possibile per le storyline di questa stagione, unendo l’azione e l’adrenalina a un’introspezione della Daisy post-infezione e dell’intero team davvero da manuale.

5

 

Quattro, invece, i porcamiseria per la stagione. Seguendo i passi della precedente ma non riuscendo ad eguagliarla, Agents of S.H.I.E.L.D. mostra anche quest’anno che si può fare un’ottima serie di supereroi – più o meno – anche sulla TV generalista. Una trama orizzontale solida e interessante, una squadra di protagonisti e di attori a cui è impossibile non affezionarsi (e infatti la serie sta un po’ pagando la dipartita di Bobbi e Hunter), una scrittura ben bilanciata tra dramma e umorismo e anche, perché no, una certa voglia di sperimentare (basti pensare a Maveth). Tutti elementi che, speriamo, ci porteremo dietro nella nuova stagione.

4

 

Note da nerd

  • Non solo Spider-Man: anche Coulson cita Star Wars quando con un ologramma tiene in scacco Hive (che, per l’occasione, vediamo finalmente nella sua vera forma).
  • Nel flashforward finale, Daisy sembrerebbe aver finalmente assunto il nome di battaglia, ovvero Quake, con cui è conosciuta anche nei fumetti, ma è in fuga: che abbia rifiutato di registrarsi in seguito all’entrata in vigore degli Accordi di Sokovia? E chi è il nuovo direttore dello S.H.I.E.L.D., che sta costringendo Coulson e Mack a darle la caccia?
  • Sempre nel flashforward, Radcliffe parla con la sua assistente digitale, chiamata AIDA. Esiste un corrispettivo nel mondo Marvel per questo nome, e si tratta di un membro dello Squadrone Supremo. Ma la cosa davvero interessante è il progetto a cui Radcliffe sta lavorando: a quanto pare è finalmente il momento di vedere in scena i Life Model Decoy, finora solo citati da Tony Stark in The Avengers e che hanno una parte fondamentale nei fumetti riguardanti lo S.H.I.E.L.D.

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…e l’account ufficiale che ci capisce fino in fondo.

 

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