Bobbi e Hunter sulle tracce di Gideon Malick, nel tentativo di fermare il leader dell'HYDRA nel suo piano per lo sfruttamento degli Inumani. Un episodio ordinario, senza particolari guizzi, ma con una svolta narrativa - e una scena in particolare - che avrà forti ripercussioni sulle puntate a venire.

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Non capita di frequente che una serie come Agents of S.H.I.E.L.D. ci faccia piangere, vuoi perché in una serie d’azione lo spazio per le lacrime è sempre interrotto da una nuova missione segreta, vuoi perché gli autori hanno sempre puntato a suscitare emozioni diverse. Eppure, Parting Shot porta il team di Coulson a un inevitabile punto di svolta, e se siete sopravvissuti alla scena finale senza avere un minimo di groppo in gola, dovete proprio essere agenti dell’HYDRA.

Agents of S.H.I.E.L.D. 3x13 Parting Shot recensione

Avevamo lasciato Bobbi e Hunter, nello scorso episodio, infiltrati nel velivolo di Gideon Malick, e li ritroviamo ora alle prese con un duro interrogatorio in un carcere russo. La puntata si svolge come un flashback della giornata precedente: i due agenti, supportati dall’intero team, si infiltrano nella base russa dove Malick, oltre a progettare il “rifugio” – o per meglio dire il campo di concentramento – per Inumani, sta preparando un vero e proprio colpo di stato. Si dà il caso, però, che l’Inumano assoldato da Malick sia anche un ministro dell’opposizione russa, e quando Bobbi si vede costretta ad ucciderlo per fermarlo, dà il via a un intricato incidente diplomatico che coinvolge Stati Uniti, Russia, S.H.I.E.L.D., ATCU e HYDRA. Insomma, un gran casino. L’incidente non può essere in alcun modo ricollegato allo S.H.I.E.L.D., e così Bobbi e Hunter sono costretti a lasciare l’agenzia per sempre.

La nuova dimensione “politica” di Agents of S.H.I.E.L.D. colpisce e stupisce. È un cambiamento in atto fin dal ritorno dell’HYDRA dopo The Winter Soldier, ma ora, con la minaccia Inumana da una parte e l’imminente arrivo della Guerra Civile dei Supereroi dall’altra, è chiaro che anche i nostri agenti si stiano spingendo su un nuovo livello. Vediamo sempre più spesso il coinvolgimento del Presidente Ellis, vediamo Coulson alle prese con spinose questioni diplomatiche tra capi di Stato, e questa nuova dimensione narrativa incuriosisce: il terreno di scontro va via via espandendosi, la scacchiera su cui si muovono le trame di questo enorme gioco che coinvolge serie tv e cinema va sempre più arricchendosi di nuovi pezzi. Per contro, però, almeno in questo caso, le macchinazioni politiche di Malick e le conseguenti azioni dello S.H.I.E.L.D. finiscono per togliere tempo a ciò che a noi sta più a cuore, ossia i personaggi.

Agents of S.H.I.E.L.D. 3x13 Parting Shot recensione

Inutile girarci intorno: la scena finale dell’addio a Bobbi e Hunter è bellissima e commovente, capace di trasmettere un carico di emozioni incredibile grazie alle interpretazioni dei diversi attori e alla scelta – a livello sia di sceneggiatura che di regia – di utilizzare il “saluto della spia” piuttosto che un banale scambio di battute. Ma nonostante le lacrime, spiace che la scelta dei due agenti di lasciare lo S.H.I.E.L.D. sia arrivata così, come un fulmine a ciel sereno. Lo sviluppo della trama in tal senso appare frettoloso, e non basta aver dedicato l’intero episodio alla coppia di spie (non compaiono infatti né Ward/Hive, né Lincoln, né personaggi superflui: solo gli amici e i nemici di sempre). Se la scelta di lasciare l’agenzia piuttosto che lavorare nell’ombra, magari dietro una scrivania, è assolutamente in character – basti pensare alla difficoltà di tenere Bobbi in laboratorio dopo essere stata quasi uccisa da Ward – ci saremmo aspettati uno sviluppo più graduale di questa decisione: fino all’ultimo, Bobbi e Hunter hanno manifestato segni di insofferenza sia verso gli Inumani sia nei confronti della leadership di Coulson, e un approfondimento di certe dinamiche (che avrebbe potuto tradursi in una vera e propria Civil War interna allo S.H.I.E.L.D.) sarebbe sicuramente stato interessante, mentre ora, col senno di poi, resta solo la spiacevole sensazione di aver lanciato un sasso per poi nascondere la mano.

Agents of S.H.I.E.L.D. 3x13 Parting Shot recensione

Comunque sia, l’impatto emotivo dell’addio di Bobbi e Hunter è fortissimo, vista la notevole presa che i due personaggi, introdotti solo la stagione scorsa, avevano fatto sul pubblico. Si concretizza ora la preoccupazione che, con due dei personaggi migliori dirottati sullo spin-off, la serie madre possa in qualche modo perdere parte del suo smalto e della qualità, senza dubbio altissima, che la contraddistingue da ormai due stagioni. La sensazione, qui nella redazione di SerialFreaks, è che il problema non si ponga: Agents of S.H.I.E.L.D. ha sempre dimostrato di avere la capacità di introdurre nuovi personaggi, con peculiarità e impronta caratteriale ben definite, e siamo sicuri abbia le potenzialità per dar vita a degni sostituti di Bobbi Morse e Lance Hunter. Tutto questo, ovviamente, a patto che torni a concentrarsi sullo sviluppo dei personaggi oltre che sulla sua macro-trama.

Un episodio, questo Parting Shot, tutto sommato ordinario, con diverse pecche e senza particolari meriti, se non quello di averci regalato una delle scene più toccanti e coinvolgenti dell’intera serie: ma essendo la risoluzione degli eventi troppo frettolosa, purtroppo, il voto non può essere più alto di tre porcamiseria e mezzo. Ciao Bobbi, ciao Hunter, ci mancherete parecchio.

Agents of S.H.I.E.L.D. 3x13 Parting Shot recensione

3.5

 

Note sparse

  • La “materia oscura” di cui il ministro inumano si serve sembra essere la stessa che abbiamo visto nella seconda stagione di Agent Carter – di cui presto arriverà il recap – e che, con tutta probabilità, vedremo anche nel film di Doctor Strange in arrivo quest’autunno.
  • La figlia di Gideon Malick pare essere più stronza del padre. Il che è tutto dire.
  • Lo spin-off dedicato a Bobbi e Hunter, Marvel’s Most Wanted, è al momento ancora solo un pilot. Sapremo molto probabilmente a fine stagione, durante gli Upfronts, se la ABC deciderà di ordinarne o meno la stagione completa. In caso contrario, non è da escludere un ritorno dei due agenti nelle fila dello S.H.I.E.L.D.
  • Fan theory: e se questa caccia a Malick ci portasse a conoscere il Barone Zemo? In fondo, nonostante non si sia visto in nessun trailer, sappiamo che sarà uno dei villain di Captain America: Civil War, e potrebbe rappresentare il perfetto crossover tra la serie e il film.

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Prevedibilmente, la maggior parte dei tweet è dedicata a Bobbie e Hunter, e l’intero Twitter è una valle di lacrime.

Idee innovative per lo spin-off.

 

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