Marvel's Agents of S.H.I.E.L.D.2×18 The Frenemy of My Enemy – 2×19 The Dirty Half-Dozen

Ci siamo. Agents of S.H.I.E.L.D. torna sui propri binari storici per due episodi dal sapore quasi nostalgico, regalandoci un crossover con Avengers: Age of Ultron da manuale.   Padre e figlia Dopo la cenetta con l’allegra famigliola riunita, la situazione di Skye a Afterlife (o Lai Shi che dir si voglia) si fa decisamente più […]

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Ci siamo. Agents of S.H.I.E.L.D. torna sui propri binari storici per due episodi dal sapore quasi nostalgico, regalandoci un crossover con Avengers: Age of Ultron da manuale.

Attenzione: nel recap sono presenti spoiler (anche se leggeri) di Avengers: Age of Ultron.

 

Padre e figlia

Dopo la cenetta con l’allegra famigliola riunita, la situazione di Skye a Afterlife (o Lai Shi che dir si voglia) si fa decisamente più complessa. Del resto può capitare, quando tuo padre è uno psicopatico con qualche leggera instabilità caratteriale. E lo sa bene anche Jiaying, che decide di allontanare Cal dalla città degli Inumani e rimandarlo a casa. È troppo pericoloso tenerlo lì, sia per il suo autocontrollo decisamente carente, sia perchè trattenere un normale essere umano tra le mura di Afterlife potrebbe causare malumori e accuse di favoritismi da parte delle “teste calde”.

Skye capisce alla perfezione la scelta della madre, ma dall’altro lato non può lasciare che Cal se ne vada da solo. Se dovesse sentirsi nuovamente abbandonato, i suoi comportamenti da villain potrebbero tornare alla luce, annullando tutti i cambiamenti in meglio che il tempo passato con la famiglia gli ha consentito.

Jiaying acconsente così che Skye lo accompagni per un po’ di tempo, e per noi spettatori è l’occasione di vedere Cal nei panni – decisamente scomodi, a quanto pare – del padre affettuoso. Lui cerca, in maniera molto maldestra talvolta, di ricreare quel rapporto padre/figlia che non hanno mai avuto, mentre lei, pur mettendolo il più possibile a suo agio, tenta di farlo restare con i piedi per terra, in vista del momento in cui per forza di cose lei dovrà abbandonarlo e tornare ad Afterlife.

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I momenti tra Skye e Cal – inaspettatamente, devo ammettere – sono davvero ben riusciti: certo, rallentano il ritmo dell’episodio, ma per una buona causa, e non sono mai noiosi. Ci permettono di vedere uno dei villain di questa stagione sotto una nuova luce, il tutto grazie a un’interpretazione come sempre magistrale di Kyle MacLachlan, che dà a Cal quell’aura di fascino sempre in bilico tra l’amore per la figlia perduta e la totale follia.

Manco a dirlo, quando Cal scopre che Jiaying ha mandato Lincoln a seguirli per proteggere Skye, il suo carattere ha il sopravvento e la situazione degenera rapidamente.

Ritorno alle origini

Sono volutamente rimasto poco sul tema Skye/Cal/Inumani: il vero fulcro di questi due episodi infatti è un altro.

Contrariamente a quanto pensavamo fino a poco tempo fa, l’HYDRA è tutt’altro che sconfitta e torna prepotentemente sulle scene di Agents of S.H.I.E.L.D.: mentre infatti la priorità di Gonzales e del suo real S.H.I.E.L.D. è quella di fermare Coulson e al contempo mettere un freno alla minaccia delle persone con superpoteri, per Coulson stesso l’obiettivo principale è l’annientamento definitivo dell’HYDRA. Ed è disposto a perseguire l’obiettivo scendendo a compromessi davvero scomodi, tra cui in primis allearsi con Grant Ward e lo stesso Gonzales.

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Agents of S.H.I.E.L.D. torna così alle origini, regalandoci un episodio come The Dirty Half Dozen che ci riporta con la mente alle puntate finali della prima stagione. L’azione torna protagonista dopo alcuni episodi più “tranquilli”, come sempre ben coreografata – regalandoci persino un piano sequenza stile Daredevil ma purtroppo di livello decisamente inferiore – ma mai fine a sé stessa.

L’aura nostalgica dell’episodio è dovuta al fatto che ci ha permesso di rivedere la vecchia squadra S.H.I.E.L.D. di nuovo insieme: Coulson, May, Fitz, Simmons, Ward – protagonista di un dialogo tra i più belli dell’intera serie – e Skye, tornata per aiutare il team a fermare l’HYDRA. L’organizzazione terroristica ha infatti rapito Deathlok e Lincoln per effettuare esperimenti su di loro, così come già sta facendo su diversi altri individui potenziati: tra loro sappiamo bene esserci Quicksilver e Scarlet Witch, che rivedremo tra le file dell’HYDRA nel prologo di Age of Ultron.

Il piano di Coulson per attaccare la base artica dell’HYDRA funziona, grazie anche ai poteri di Skye, che quest’ultima ha finalmente imparato a controllare e che diventeranno fondamentali per salvare Lincoln da morte certa. Il dottor List, però, riesce a scappare e dirigersi verso lo stato di Sokovia, dove ciò che rimane dell’HYDRA si sta riorganizzando sotto la guida del Barone Von Strucker. Ma, attirandosi anche le ire di May, prima della fine della missione, Coulson si trattiene per recuperare alcuni file dai computer della base. Per noi, come per May, è inizialmente uno shock, che in parte conferma i nostri dubbi degli scorsi episodi: Coulson sta davvero tramando qualcosa alle spalle degli altri.

Per fortuna, scopriamo poco dopo di che cosa si tratta: Coulson ha finalmente scoperto la posizione dello scettro di Loki, in mano all’HYDRA da quando questa si è rivelata come infiltrata nello S.H.I.E.L.D. Coulson rivela l’informazione a Maria Hill – è sempre bello quando Cobie Smulders fa da special guest star – e rivela a tutti noi che cos’è il fantomatico Protocollo Theta a cui da tempo si accenna: è tempo di far scendere in campo gli Avengers.

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Age of Ultron

Tutto è pronto, quindi. Il piano che Coulson stava segretamente portando avanti fin dall’inizio della stagione, destando i sospetti di tutti, è ora pronto per partire: l’attacco finale alla base dell’HYDRA a Sokovia da parte degli Avengers. E dove The Dirty Half Dozen finisce, Avengers: Age of Ultron inizia, con i Vendicatori che assaltano la fortezza di Strucker e recuperano lo scettro di Loki, non senza complicazioni dovute principalmente alla discesa in campo di Quicksilver e Scarlet.

Ma le connessioni al film non finiscono qui: nell’epilogo dell’episodio, Raina ha un’altra delle sue visioni del futuro, in cui è testimone della devastazione portata da uomini di metallo. La nostra psicopatica puntuta preferita ha quindi visto Ultron stesso e tutta la sua Iron Legion.

Il crossover non finisce qui, continuerà infatti nell’episodio 20 che dovrebbe essere ambientato durante o dopo gli eventi del film. Sono davvero curioso di vedere in che modo la distruzione di Sokovia da parte di Ultron cambierà gli eventi e le storie di Agents of S.H.I.E.L.D. Rimane poco tempo, con il season finale che si avvicina, ma sono davvero elettrizzato all’idea di vedere i prossimi episodi.

Questi due, intanto, si beccano rispettivamente 4 e 5 porcamiseria.

The Frenemy of my Enemy ha il grosso pregio di rallentare mostrandoci i maldestri tentativi di Cal come padre modello, ma perde punti nella gestione delle altre storyline che finiscono per sembrare troppo caotiche.

4

 

The Dirty Half Dozen al contrario è pura azione, ma riesce a bilanciare decisamente meglio tutte le parti in gioco, dandoci al contempo un assaggio di ciò che succederà negli episodi finali e fungendo anche da vero e proprio prologo per il blockbuster dell’anno.

5

 

E ora, per chi ancora non l’avesse visto, tutti al cinema: Avengers Assemble.

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Note sparse

  • Le ultime scene fanno pensare a una definitiva uscita di scena di Ward, sarà davvero così? Nel caso, però, la squadra ha guadagnato un membro formidabile come l’Agente 33, che già in passato si è rivelato davvero un ottimo personaggio. Sono curioso di vederla all’opera per conto dello S.H.I.E.L.D.
  • Gonzales conferma le nostre ipotesi rivelandosi un vero stronzo: il suo obiettivo finale è quello di porre fine alla – secondo lui – minaccia superumana. E ora ha nientemeno che Skye e Lincoln sotto custodia. Che questo porti, in tempi brevi, a un devastante scontro con gli Inumani?
  • Continua la “trasformazione” di Simmons: la tenera scienziata che avevamo imparato ad amare, definitivamente, non c’è più. Il suo rancore, dopo essere stato convogliato verso le persone con superpoteri, si è ora concentrato su Ward. Speriamo che la vicinanza di un Fitz ormai ripreso la faccia tornare quella di un tempo.
  • In Avengers: Age of Ultron si compie un colpo di scena davvero inaspettato: Nick Fury ritorna in azione con tanto di helicarrier. Che sia un segno della rinascita dello S.H.I.E.L.D.? E, se sì, ne vedremo i dettagli nei prossimi episodi della serie? Ci dobbiamo aspettare Samuel L. Jackson come guest star nel finale, come la precedente stagione? MA MAGARI.

Twitter Freaks

Mentre i cugini degli USA hanno potuto vedere tutti i collegamenti in real time, da noi Age of Ultron è uscito prima, ma ci è voluto poco a fare due più due:

E, a quanto pare, non siamo nemmeno gli unici a preoccuparci per la povera Jemma (con un filino di rancore verso Ward):

Infine, c’è chi ha una serie di teorie sul perchè Coulson abbia deciso di allearsi con Ward:

Porcamiseria

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