Personaggi interessanti e tridimensionali, tante emozioni e un protagonista d’eccezione che trova la sua forza tanto nella scrittura quanto nell’eccellente interpretazione di Freddie Highmore: al netto di una diffusa superficialità che rende alcuni episodi più lenti, The Good Doctor vi farà ridere, vi farà piangere e soprattutto vi farà riflettere, oltre a stimolare la curiosità degli appassionati di medical drama con pazienti singolari e cure all’avanguardia.
Un giovane chirurgo, affetto da autismo e sindrome di Savant, viene assunto nel reparto di chirurgia pediatrica di un prestigioso ospedale, dove cercherà di riscattarsi da un’infanzia difficile e dal pregiudizio di tutti.
La première di The Good Doctor porta in scena le difficoltà del cambiamento, tra Shaun che deve affrontare una relazione e il reparto di chirurgia che vede un nuovo capo.
Shaun non si arrende davanti al proprio licenziamento e, quando si ritrova coinvolto in una rissa, non esita a mettere bocca nella cura del proprio aggressore. Sarà sufficiente la determinazione del giovane chirurgo a far sì che possa tornare a lavorare al St. Bonaventure?
Come si fa a mettere da parte improvvisamente il proprio sogno e accontentarsi di un piano B imposto da qualcun altro? Questo è ciò che si chiede Shaun nei nuovi episodi di The Good Doctor, mentre cerca in tutti i modi di scappare dal laboratorio di patologia e dimostrare al dottor Han le proprie capacità come chirurgo.
Un trapianto facciale e una neonata in pericolo mettono a dura prova medici e specializzandi del St. Bonaventure. A peggiorare la situazione è il nuovo caporeparto che ce la mette tutta per rendere la vita dura ai protagonisti.
Mentre alcuni legami si solidificano tra gli specializzandi e non solo, tanto il rapporto con Lea quanto quello con Glassman danno del filo da torcere a Shaun, che dovrà ricalibrare i propri comportamenti nei confronti di entrambi per non perderli.
La quarantena prosegue e la tensione dentro e fuori il pronto soccorso del St. Bonaventure resta alta: riusciranno Morgan e Shaun ad alzarsi dalle cadute dello scorso episodio e salvare le vite dei propri pazienti, compresa quella della dottoressa Lim?
Il St. Bonaventure Hospital si prepara alle feste, ma un imprevisto allarme biologico e il conseguente stato di quarantena indetto nella struttura costringono i medici a fare turni extra in una situazione precaria ed estremamente tesa. I protagonisti riusciranno a reggere lo stress fisico ed emotivo e arginare il contagio?
Quattro pazienti dalle vite quasi più complicate delle loro cartelle cliniche sono ancora una volta il pretesto con cui The Good Doctor va a concentrarsi sui propri personaggi principali, tra promettenti rivelazioni e deludenti circoli viziosi nella caratterizzazione dei protagonisti più longevi.
La convivenza tra Lea e Shaun procede, seppur non esente da forti momenti di tensione. In ospedale il continuo senso di rivalità della dottoressa Morgan e il rapporto complicato tra Melendez e Claire non rende il clima al San Jose St. Bonaventure Hospital più sereno.
Finalmente veniamo a scoprire di più sul passato di alcuni protagonisti di The Good Doctor, andando a ricostruire la loro storia e venendo a conoscenza di elementi che finora erano stati tenuti all'oscuro. Il ritorno di un altro personaggio già presentato in precedenza nella serie pone la base per dei prossimi sviluppi futuri.
I recenti cambiamenti continuano a movimentare le vite dei protagonisti di The Good Doctor e mentre Shaun si chiude nel lavoro per rimandare il più possibile un confronto di cui ha paura, la dottoressa Lim si guadagna il proprio spazio in una storyline che ci permette di conoscerla meglio.
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