Per chi ama il mindblowing Legion è la serie perfetta: nessuna puntata è identica a sé stessa e la schizofrenia del protagonista trasuda anche dagli elementi tecnici della serie, originale nei contenuti e nella forma. Questo aspetto potrebbe tenere lontano chi cerca una serie veloce e d’azione, mentre affascinerà sicuramente chi ha interesse a vedere una serie di supereroi davvero unica.
Ambientata nell’universo degli X-Men, Legion racconta di David Haller, un uomo tormentato con problemi di schizofrenia, che ha trascorso l’adolescenza entrando ed uscendo da ospedali psichiatrici. Dopo l’incontro con un’altra paziente, Haller si rende conto che le voci e le visioni che lo hanno sempre tormentato non sono frutto di disturbi mentali ma di un potere superiore.
Un finale che curva prepotentemente per chiudere in cerchio tutte le linee narrative aperte, coi protagonisti costretti ad affrontare un percorso di crescita che li vedrà nettamente diversi alla fine.
Poco da dire ma tanto da guardare: la terza stagione di Legion parte lentamente descrivendo il mondo di David a tinte hippie.
Le donne, i cavallier, l'arme, gli amori, le cortesie, l'audaci imprese... tutto questo e molto altro nel caotico (in senso positivo) finale della seconda stagione di Legion, che pur prendendosi l'ennesima licenza sulla trama, compensa adeguatamente in follia.
La lentezza della narrazione comincia ad appesantire la serie, pur non intaccandone le velleità estetiche. Una coppia di episodi che non dice molto ma lo fa molto bene.
Due episodi densi di emotività per un ritorno e un addio che mostrano qualche punto debole della serie ma anche una grande prova di recitazione dei protagonisti.
Meno virtuosismi tecnici ma consueti manierismi estetici incorniciano un episodio di Legion volto ad approfondire il personaggio di Syd: una doverosa premessa agli eventi che verranno.
Una bara a forma di uovo, un labirinto di rose e una mucca: Legion conferma l'assurdità visionaria che la contraddistingue fornendoci al contempo un'inquietante prospettiva sulle potenzialità della nostra mente.
Avevamo imparato a dubitare dei ricordi del protagonista, ora impariamo a dubitare della realtà che lo e ci circonda. Il decimo capitolo di Legion assottiglia le pareti tra il mondo fisico e quello psichico e noi non possiamo far altro che prenderne atto e sperare di uscirne sani.
Una season première che è esattamente quello che chiunque abbia amato la prima stagione stava aspettando. Legion è tornato e il nuovo viaggio si preannuncia più che movimentato.
Al netto di qualche difetto non particolarmente grave, Legion segna un punto di svolta nella caratterizzazione e, soprattutto, nella rappresentazione dei supereroi in tv, allontanandosi da quanto finora aveva mostrato la concorrenza. Un finale di stagione che, a dispetto della linearità, lascia tanta carne al fuoco per i futuri episodi.
Un episodio denso di spiegazioni che ci prepara al gran finale, senza dimenticare però il curato formalismo estetico cui la serie ci ha abituato. Legion si conferma, a un episodio dalla fine, una delle sorprese di questa stagione seriale, pur non essendo esente da piccoli difetti.
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