La prima stagione è ottima per chi vuole ripercorrere la storia di O.J. Simpson analizzando ogni singolo dettaglio del processo che lo ha visto protagonista. Altamente consigliata. La seconda, invece, è un interessante viaggio nella mente del serial killer, con una inusuale struttura narrativa. Di Versace c’è quasi solo il titolo, perché i riflettori sono tutti sul problematico Andrew Cunanan, e non è sempre un bene.
American Crime Story è una serie antologica americana su crimini reali creata da Ryan Murphy, co-creatore di American Horror Story. Lo show debutta nel 2015 sul network via cavo FX. La prima stagione, dal sottotitolo The People vs. O. J. Simpson, è incentrata sul processo per omicido di O. J. Simpson. La seconda, invece, è incentrata sull’assassinio di Gianni Versace per mano del serial killer Andrew Cunanan.
Nel rush finale verso il tragico epilogo, i riflettori di American Crime Story tornano per l'ultima volta su alcuni importanti protagonisti. Il mondo si è svegliato troppo tardi, e rimangono solo rimpianti, delusione e solitudine.
Nel viaggio a ritroso nella mente dell'assassino si passa dal suo debutto come escort di imprenditori milionari all'infanzia fatta di illusioni, con un padre truffatore. Come si suol dire, la mela non cade troppo lontana dall'albero.
Siamo in American Crime Story: Andrew Cunanan, perché ormai di Versace c'è a malapena l'ombra. Ciononostante, il tema del coming out e la follia di Andrew vengono sviscerati ed esposti con sapienza. Sarà pure una presa per i fondelli, ma non è poi così male.
Continuiamo il viaggio sul viale dei ricordi di Andrew Cunanan, fino ai suoi primi omicidi. La digressione portata avanti da questa stagione inizia tuttavia a stancare, e si chiede a gran voce il ritorno dei Versace.
In American Crime Story si passa da Gianni Versace a Lee Miglin, nelle cronache di un serial killer erratico e arrivista. Sotto la superficie, la caccia all'uomo è lo specchio di una società sorda verso la comunità LGBT, e di una repressione sessuale letteralmente soffocante.
Il 15 luglio 1997 il mondo viene scosso dalla notizia della tragica morte di Gianni Versace. American Crime Story si propone di rivisitare la vicenda, partendo proprio da quel fatidico giorno.
Negli ultimi istanti del processo assistiamo per un'ultima volta a tutte le dinamiche messe in scena negli episodi precedenti, dall'incredibile passione di Marcia Clark ai bassi trucchetti di Cochran.
La questione razziale torna prepotente in The People v O.J. Simpson: American Crime Story, con l'arrivo in tribunale di alcune registrazioni del testimone chiave Mark Fuhrman che infiammano nuovamente lo scontro tra accusa e difesa e tutta l'opinione pubblica. Un episodio nuovamente eccezionale per una serie che si conferma, settimana dopo settimana, la migliore novità di questo inizio 2016.
Una diversa visione del processo e l'incredibile svolta di Robert Kardashian in una delle puntate più introspettive della serie.
Chiunque abbia una minima conoscenza del processo ad O.J. Simpson sa bene che ciò che viene messo in scena in questo episodio è senza dubbio il momento più importante dell’intera vicenda: la prova dei guanti. Tra prime delusioni e flirt andati male, Conspiracy Theories ci avvicina sempre di più al verdetto finale. Robert Shapiro, dopo aver puntato […]
Diciamoci la verità, American Crime Story è per ovvi motivi dedicato interamente a due questioni principali indissolubilmente legate tra loro: il razzismo e la discriminazione che ne consegue. Sarebbe incorretto dire che queste tematiche giochino un ruolo secondario all’interno della storia, poiché vengono più volte riprese in quasi ogni dinamica fra i personaggi, oltre che […]
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