Scandal7×18 Over A Cliff

Scandal ci ha detto addio quasi silenziosamente, con un “e vissero tutti felici e contenti” a metà e un finale aperto lasciato volutamente ad interpretazione dello spettatore. Over A Cliff chiude definitivamente una serie che per sette anni ci ha tenuto compagnia fra toccanti monologhi e forti plot twist, riportando in scena alcuni volti noti dello show e mostrandoci un’ultima volta cosa significhi combattere come un gladiatore. Nonostante noi di SerialFreaks ci siamo accaniti più volte nel corso di questa settima stagione per il modo in cui personaggi e storyline venissero ingiustamente maltrattati in funzione di un poco chiaro disegno più grande, abbiamo deciso di vedere il bicchiere mezzo pieno almeno per il finale di serie, riflettendo sul perché Over A Cliff chiuda quantomeno degnamente i principali archi narrativi. Non mancano i dubbi e le perplessità, ma oggi hanno un ruolo secondario.

Olivia e i QPA sono pronti a testimoniare ed esporre una volta per tutte il B613 in un pericoloso atto di coraggio che potrebbe costargli la libertà e, nel peggiore dei casi, anche la vita. Per questi personaggi è la redenzione finale, una solenne espiazione dei peccati per gli atroci crimini commessi nel corso degli anni. Lo abbiamo visto nel precedente episodio, ogni goccia di sangue versato in nome della Repubblica ci riporta inevitabilmente alle mura di quello studio legale di Washington. È David Rosen questa volta a guidare i cappelli bianchi verso il sacrificio finale, vegliando su di loro come agnelli al macello e avendo finalmente il coraggio di non piegarsi di fronte al nemico. Il confronto fra David e Jake è senza ombra di dubbio uno dei momenti più forti dell’episodio, un bagliore di speranza volto a mostrare quanto anche un singolo atto di fede possa illuminare l’oscurità di un sistema politico marcio e corrotto. Rosen non vacilla davanti alle minacce di Jake ed è pronto ad affrontare a testa alta un destino che non tarda ad arrivare, quando Cyrus decide di assassinarlo per potersi finalmente garantire lo Studio Ovale.

La morte di David è inaspettata, forse anche per il pubblico, e va un po’ ad intaccare l’immacolato disegno che Shonda Rhimes aveva in mente fin dall’inizio. Non è chiaro perché sia proprio David, l’unico personaggio a non aver mai commesso un reato, a doverci lasciare le penne, ma Scandal ci ha abituato a non porci queste domande e ad accogliere la corrente senza alcun tipo di resistenza. Il destino della Pope e delle Presidenza di Mellie sembra ormai certo, ma è paradossalmente l’intervento di Eli a salvare la vita della figlia, dando la possibilità a Mellie di portare a termine il proprio mandato e banalmente rivoluzionare la storia degli Stati Uniti d’America. Nel monologo di Papa Pope, l’attacco a ciò che in America viene definita White Supremacy si palesa in ogni sillaba e, sebbene le sue parole siano comunque il frutto di una visione contorta della realtà in cui l’omicidio di leader mondiali e scomodi amanti diventa parte integrante di un cieco patriottismo, le sue parole fanno riflettere su quanta strada ci sia ancora da fare per annientare segregazione e razzismo anche nella terra dei sogni e delle opportunità.

Mentre Abby metabolizza e interiorizza finalmente il dolore della sua perdita, Quinn e Charlie convolano a nozze, Mellie realizza di non aver bisogno di Olivia Pope o di nessun altro per poter governare il Paese e accetta finalmente i propri sentimenti per Marcus, Jake viene imprigionato e Cyrus è relegato all’anonimato di una vita ordinaria, probabilmente una sconfitta peggiore di qualsiasi conseguenza legale o fatale. Il lieto fine sembrerebbe arrivare anche per Olivia che, in un’ultima lunga e imponente camminata, si lascia alle spalle la Casa Bianca ed è pronta ad iniziare un nuovo capitolo della propria vita, probabilmente con Fitz al suo fianco in un dico/non dico che però vale più di mille parole.

La scena finale è volutamente enigmatica, ma è posta a simbolo dei traguardi che una serie come Scandal ha raggiunto all’interno e al di fuori del piccolo schermo entrando un po’ nel firmamento delle serie televisive, soprattutto parlando di un prodotto che va in onda su una rete generalista.
L’ultima inquadratura di Over A Cliff ci mostra infatti due giovani donne di colore osservare il ritratto ufficiale di Olivia Pope, divenuta simbolo di forza in una veste che non siamo tenuti a conoscere e possiamo solo immaginare. Kerry Washington è stata la prima donna di colore ad essere protagonista di una serie drama in oltre 40 anni di storia americana, portando alla luce un ruolo iconico che ha ispirato e continua ad ispirare show affini e che ha abbattuto le barriere di un business piuttosto controverso. La serie ha fatto qualche passo falso, gestito in modo approssimativo e frettoloso alcuni aspetti della trama, ma si è imposta come pietra militare della cultura afroamericana per aver dato finalmente una voce a quei segmenti della società sistematicamente relegati ai margini di una storia che non li riconosce.

Scandal ci mancherà, con ogni sua imperfezione e contraddizione, ma noi la celebriamo sapendo che era giunto il momento del suo tramonto e la storia si è conclusa prima che potesse scadere in qualcosa da cui non si sarebbe più ripresa.

L’ho amata e l’ho odiata, è stata la migliore e è stata la peggiore. Olivia Pope nell’episodio che vedremo tra oggi e domani ci saluta e a me nonostante tutto manca già. #Scandal pic.twitter.com/W6k5oGwt49

— Davide (@DavideScarde) April 20, 2018

Per quanto riguarda lo show in sè, #Scandal è stato sicuramente uno dei capolavori maggiori di Shonda. Dopo 7 stagioni continuava a farti stare col fiato sospeso per 40 minuti durante ogni singola puntata. Mi mancherà tantissimo.

— Alberto (@Alb_ds) April 20, 2018

Un finale in sostanza in linea con la stagione. Olivia Pope, mi mancheranno le tue camminate nonchalance, il tuo stile, i tuoi capelli super perfetti. Mi mancheranno tutti, tranne quel viscido di Cyrus Beene. #scandal #ScandalFinale

— diana (@_diana87) April 20, 2018

https://twitter.com/holamishamigos_/status/987587483792826369

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