Scandal7×08 Robin – 7×09 Good People

Dopo il winter finale e un episodio totalmente filler, finalmente scopriamo la reale condizione di Quinn. Tra la redenzione di Rowan e il coraggio di Quinn, l'unica intrappolata nel ruolo - troppo standardizzato - di villain è proprio la nostra Olivia.

5.3

Robin

L’ottavo episodio di Scandal, Robin, si configura come un accorato (anche se poco convincente) elogio funebre di Quinn. Attraverso una rocambolesca riscoperta del cadavere, Olivia Pope e gli associati si preparano a metabolizzare il lutto, in percorsi individuali o associativi. La più patetica e manieristica manifestazione del dolore è proprio di Olivia che, non in preda ai sensi di colpa come ci saremmo aspettati, si lancia in una spirale di autocommiserazione patetica, costituita da sesso occasionale con Fitz – in stile soap opera di basso livello – e stereotipata ebbrezza.
Tra i gladiatori, l’unico elemento che necessita di essere commentato è l’osservazione analitica di Huck. Lucido e distante da ogni condizionamento affettivo, riesce a fare un’analisi della situazione obiettiva e pertinente, nonostante il profondo legame di amicizia con Liv. Per il resto, il cordoglio collettivo dei QPA non disorienta lo spettatore, che resta fermamente convinto della falsità della morte di Quinn, e appare così un semplice riempitivo di un episodio filler che non fornisce informazioni ulteriori rispetto al winter finale.

7x08 scandal

La sensazione che si ricava dal vedere tutti piangere la morte di Quinn è un profondo senso di irritazione e noia, in quanto questo illusorio plot twist non è stato mai credibile. Se Quinn fosse davvero morta, l’episodio dedicato alla sua scomparsa avrebbe avuto una suggestione totalmente diversa e un grado di emozionalità notevole ed idoneo all’uscita di scena di una co-protagonista. Dato che così non è stato, tutto il plot era abbastanza intuibile. La scena finale, in cui Charlie scopre della sopravvivenza della bambina a casa di Rowan, è l’atto conclusivo di un episodio che ben evidenzia la confusione narrativa di questa stagione.
Ciò che ci chiediamo è la direzione intrapresa da Scandal che, a pochi passi dal series finale, continua a proporre un unico tema: la discesa all’inferno di Olivia Pope. Da eroina a villain, l’involuzione di Liv appare l’unico leitmotiv di una stagione altalenante, che sembra non saper trovare una propria fisionomia tematica, a differenza della precedente. Per quanto questa tematica possa benissimo essere accettata, la nostra obiezione riguarda le modalità di svolgimento della narrazione, paurosamente e drasticamente inferiori al target della serie tv.

L’elemento disfunzionale consiste nell’aver reso i personaggi caricaturali e intrappolati in una ciclicità di comportamenti irreversibili: i dialoghi tra Liv e Rowan, la fisionomia dei QPA, l’assoluta marginalità di Fitz, privo di qualsiasi importanza narrativa. Anche la riduzione dell’unica grande storia d’amore dello show a tresca clandestina ha contribuito ad una pessima caratterizzazione della trama. L’involuzione di Olivia sarebbe stato un tema molto interessante, se fosse stato rappresentato con coerenza, pathos e senza automatismi comportamentali.
In questi quaranta minuti, lo spettatore ha assistito ad una messa in scena, di cui già aveva svelato l’inganno. A dispetto di quanto avrebbero potuto immaginare gli showrunner.

Good People

Il nono episodio di Scandal presenta una struttura narrativa per analessi che ci permette di conoscere, finalmente, il reale corso degli eventi. Dal rapimento di Quinn, si evince la volontà di redenzione di Rowan e la sua incredulità circa il cinismo spietato della figlia. Convinto che Olivia avrebbe sacrificato qualsiasi cosa per salvare Quinn, resta sconcertato di fronte all’indifferenza della figlia. Vacilla davanti al nuovo Commando e acquista quella umanità persa da Olivia, decidendo di salvare Quinn e sua figlia, di far propria la regola morale di non compromettere l’innocenza dei bambini e la sacralità delle madri. Il protagonismo di Rowan conferisce all’episodio un carattere eclettico, grazie alla molteplicità delle sue emozioni, al suo dissidio interiore e alla complessità del suo processo decisionale. La statua del dinosauro, correlativo oggettivo della propria oscurità e furia omicida, diventa l’elemento base con cui attua un dialogo conoscitivo con se stesso. Nel momento in cui Olivia ha messo in crisi il loro rapporto verticale, scandito dall’autorità paterna, Eli – sempre meno Rowan – è disorientato e in cerca di nuovi paradigmi comportamentali. Chi è Commando? Lui o Olivia? Come si è invertito questo rapporto di forza? In che modo ripristinarlo? Rowan, pur riconoscendo definitivamente in Liv il Commando efferato del B613, non rinuncia alla vittoria e, allo stesso tempo, ad un briciolo di umanità ritrovata. Il patto umanitario stipulato con Quinn mostra in modo evidente il role playing avvenuto con Olivia.

scandal 7x08

Il secondo punto di prospettiva del flashback è, ovviamente, Quinn. Il suo personaggio ha assunto, nel corso delle stagioni, un globale dinamismo caratteriale , reso evidente in questo ultimo episodio. I suoi processi cognitivi, resi attraverso le allucinazioni dei QPA, la sua capacità di analisi e la sua determinazione scandiscono il ritmo dell’episodio in modo vincente. La bidimensionalità del plot, attraverso i due punti focali Rowan-Quinn, rende il discorso narrativo coerente e lineare, senza sovraccarichi di informazioni confusionarie, come nell’episodio precedente. Inoltre, la quasi assenza di Olivia e di altri personaggi come Fitz divenuti caricaturali e statici rende la sceneggiatura versatile e poliedrica, con due protagonisti con un background emotivo in fieri e non definito.

Porcamiseria
  • 6/10
    Storia - 6/10
  • 5/10
    Tecnica - 5/10
  • 5/10
    Emozione - 5/10
5.3/10

In breve

I flashback del rapimento di Quinn, per quanto ben costruiti, non sono sufficienti per compensare le dinamiche filler e la rappresentazione irrisoria del plot twist del winter finale.

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Porcamiseria

5.3

I flashback del rapimento di Quinn, per quanto ben costruiti, non sono sufficienti per compensare le dinamiche filler e la rappresentazione irrisoria del plot twist del winter finale.

Storia 6 Tecnica 5 Emozione 5
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