Scandal6×14 Head Games

Tutto sembra essere tornato alla normalità. La transizione di potere sta per prendere luogo, ma c'è ancora qualche tassello fuori posto. I tormenti di David e i sensi di colpa di Abby fanno da sfondo all'episodio, ma è la sete di giustizia di Quinn la protagonista assoluta.

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La quiete dopo la tempesta. Dopo una stagione frenetica e così densa di avvenimenti, un episodio dai toni più leggeri e un focus sull’evoluzione dei personaggi era tutto ciò di cui Scandal aveva bisogno. Il passaggio dai turbolenti eventi del post-elezioni alla calma apparente di Head Games è metaforicamente rappresentata dalla transizione di potere fra i due Presidenti, pretesto che la serie usa per fare un gran bel respiro prima del finale di stagione. Gli strascichi delle brutalità da tutti subite sono ancora una ferita aperta per alcuni personaggi e, ancora una volta, la redenzione si configura come il leitmotiv dell’intera stagione.

La vittoria di Mellie stravolge l’intero assetto della serie dando finalmente delle risposte sul futuro incerto degli OPA. Per molto tempo il pubblico si è chiesto cosa ne sarebbe stato di Quinn, Huck e Charlie qualora i nuovi impegni alla Casa Bianca di Olivia si fossero tramutati in realtà. L’episodio riserva molto spazio a questi interrogativi, schierando ancora una volta il pubblico contro Olivia. La complessità del personaggio è ciò che rende Olivia Pope reale e, in un certo senso, diversa dalla tipica eroina dei drama, ma la sua evoluzione è parecchio controversa. I suoi scontri con Quinn servono in qualche modo a dare voce alle perplessità del pubblico, costretto a ripensare alle dinamiche che lo hanno fatto innamorare del personaggio. Sebbene Olivia metta alla prova Quinn per l’intera durata dell’episodio e il passaggio del testimone fra le due sancisca l’intensità del momento, l’Olivia degli ultimi tempi continua a non convincere del tutto. La speranza è che il suo nuovo ruolo al fianco di Mellie possa ridare al personaggio quel qualcosa che la contraddistingueva da tutti gli altri, il cappello bianco che sventolava con fierezza nelle prime stagioni della serie. Al momento, la donna è infatti incastrata su più dimensioni e la controversa relazione con Fitz non fa altro che complicare il tutto.

Gli altri personaggi, in un modo o nell’altro, fanno i conti con i propri demoni. Se David è tormentato dai dubbi circa il suo ruolo all’interno della brutale vicenda che ha minacciato l’essenza stessa della democrazia americana, Abby è invece alle prese coi sensi di colpa. Redimere il personaggio dopo i cruciali errori da lei commessi sembrerebbe un’impresa possibile, ma le indagini per arrivare alle radici degli “attentati terroristici” potrebbero essere la soluzione. Su un piano completamente diverso troviamo invece Eli, elevato a simbolo dell’incertezza della serie stessa. Sembrerà paradossale, ma il personaggio ha capito che è arrivato il suo momento di farsi da parte, ha compreso fino in fondo che il suo percorso all’interno di Scandal è giunto ad una conclusione ed è pronto a dire addio alla figlia per salvaguardare il suo futuro. A non averlo capito (per il momento) sembrerebbero essere proprio gli sceneggiatori che, episodio dopo episodio, continuano a gettarlo in situazioni più grandi di lui che lo risucchiano inevitabilmente all’interno di infinite dinamiche.

La serie terminerà probabilmente, come già annunciato, con la settima stagione. In verità, vi confessiamo che il materiale per un series finale degno di nota c’è già. La struttura di questa stagione si è rivelata inaspettatamente impeccabile, riuscendo a combinare l’azione che ha da sempre contraddistinto Scandal ad un preciso studio della psicologia dei personaggi. Il doppio season finale della prossima settimana porrà fine al magistrale percorso compiuto in questi mesi con il ritorno di Maya, ulteriore simbolo di un cerchio che avrebbe potuto chiudersi anche prima del previsto. Lo scontro fra Eli e Maya ha un ruolo centrale, l’eterna lotta fra “bene” e male e l’essenza stessa dello spirito della serie. Andare oltre la risoluzione di questo conflitto avrebbe senso solo ed esclusivamente con una stagione Olivia-centrica che possa dare un epilogo soddisfacente alla storia del personaggio.

Per quanto Head Games servisse a dare credibilità a ciascuna storyline in corso, rappresenta allo stesso tempo i primi sintomi di stanchezza della serie. Vogliamo aspettare il season finale prima di trarre delle vere e proprie conclusioni, ma le debolezza di una struttura che inizia a vacillare appare piuttosto evidente. La speranza è che le regole del gioco vengano ancora stravolte, seguendo però traiettorie differenti. Il pericolo è proprio quello di non riuscire a uscire da un circolo vizioso che potrebbe solo danneggiare la qualità che questa stagione ha raggiunto, ma non ci resta che aspettare.

3.5

 

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