Scandal6×13 The Box

Un attacco terroristico ad opera di Peus mette a dura prova Fitz e il resto della squadra. Solo l'intervento di Rowan riuscirà ad arginare una volta per tutte la minaccia rappresentata dal misterioso terrorista.

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È di poche ore l’annuncio che la prossima stagione sancirà il definitivo addio a Scandal e tutti gli appassionati della serie si staranno sicuramente chiedendo se la stagione conclusiva potrà mai essere all’altezza di quella attualmente in onda, in cui i passi falsi nel corso delle puntate sono stati veramente pochissimi. Anche questo The Box non delude le aspettative e alza – se possibile – ulteriormente il tiro, traghettando la storia verso un rush finale assolutamente incognito e speriamo denso di sorprese.

Scandal 6x13 The Box recensione

Dopo il colpo messo a segno da Olivia & co. in Mercy, la reazione di Peus non si fa certo attendere ed è assolutamente senza mezzi termini: nove droni armati pronti a colpire in nove città diverse qualora Mellie non ritorni ad essere il suo burattino e Samantha non venga messa di nuovo in libertà.

Un attacco terroristico in piena regola che però non piega Fitz, non più disposto a cedere a vili ricatti come ai tempi del rapimento di Olivia. Una situazione critica e difficile da sostenere alla luce di un numero sempre crescente di cittadini che rimarranno vittime dei vari attacchi.

L’intero episodio si gioca dunque sulle contromosse per fermare l’attacco di Peus e sostanzialmente si dipana su due binari distinti. Il primo è rappresentato dai tentativi di stringere un accordo con Samantha al fine di ottenere informazioni che possano aiutare a stanare Peus. Peccato che affidare un compito simile a Jake e David Rosen non sia proprio una genialata.

Scandal 6x13 The Box recensione

L’arma vincente, nonché focus dell’episodio, si rivelerà piuttosto Rowan, sempre più fermo sulle sue posizioni dopo il suo rifiuto di collaborare visto nello scorso episodio. Al di là dei soliti dialoghi sempre efficaci e sopra le righe, la parte più intensa dell’episodio è il confronto rivelatore con Fitz in cui si svelano le motivazioni dietro cotanta ritrosia: l’amore di un padre per una figlia, il terrore covato nelle settimane antecedenti di una qualsiasi ritorsione dell’organizzazione criminale nei confronti di Olivia. Una violenza psicologica messa in atto attraverso una crudele consegna di pacchi rigorosamente quadrati e dello stesso peso di una testa, all’insegna della più inquietante crudeltà che spesso è stata cifra stilistica di Scandal. Non possiamo che apprezzare.

Fatto rinsavire Rowan con un intenso discorso su Olivia, su come per l’ex Commando il bene della propria figlia si ponga al di sopra di quella Repubblica che sempre ha dichiarato di voler salvaguardare con ogni mezzo – e possiamo dire davvero con ogni mezzo -, la vendetta si consuma in maniera rapida e d’effetto. Tutto il finale è dedicato alla caduta di Samantha e Peus attraverso un abile doppio gioco di Rowan, di cui solo Fitz è evidentemente a conoscenza. Una chiusura forse troppo sbrigativa per la grandezza della minaccia fin qui raccontata, ma che non delude lo spettatore. E l’immagine finale che vede Rowan completare il suo modello di dinosauro a grandezza naturale con uno di quei tanti temuti pacchi grondanti di sangue proveniente dalla testa mozzata di Samantha è la ciliegina sulla torta di questo inatteso epilogo della vicenda di Peus. Epilogo che alza notevolmente il tiro se, come pensiamo, negli episodi rimanenti verrà svelato il deus ex-machina dietro le spietate manovre di Peus, e chissà se la sua identità non riesca ancora una volta a lasciarci senza parole dopo una stagione già costellata di innumerevoli colpi di scena.

Scandal 6x13 The Box recensione

Da segnalare poi l’immancabile impronta femminista della serie che lascia il suo marchio di fabbrica nel dialogo tra una rassegnata Mellie, pronta a rinunciare alla sua carica per la salvezza delle vittime dell’attacco terroristico, e Olivia, che la esorta a non demordere quando è ad un passo da una missione mai portata a termine finora, ovvero quella di poter vedere una donna sul tetto del mondo.

C’è davvero poco da dire di negativo su questo episodio: avremmo forse preferito un po’ più di dinamismo, magari tagliando le scene incentrate su Abby e Cyrus il cui senso non ci è ancora chiarissimo, se non l’ennesimo cambio della guardia a fianco di Fitz, non fosse che ci troviamo a fine mandato. Non ci resta che concentrarci sui restanti tre episodi e aspettarci davvero di tutto.

4

 

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