Scandal6×12 Mercy

L'unione fa la forza. Con un astuto piano di Olivia, i nostri gladiators in suits, in una formazione decisamente allargata, riescono finalmente ad assestare un duro colpo all'organizzazione guidata da Peus.

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Quella che è una delle stagioni più avvincenti di Scandal dagli ultimi anni a questa parte si avvia alla sua conclusione, mettendo in scena un episodio corale che assesta un duro colpa alla temibile – e misteriosa – organizzazione criminale capeggiata da Peus, il nemico forse più temibile che i nostri gladiators in suits abbiano mai affrontato. Le scelte narrative finora operate hanno reso con grande maestria la pericolosità di un’organizzazione di cui si conoscono appena due soli esponenti: ogni mossa di Peus e della Ruland è studiata nei minimi dettagli, come in una partita a scacchi, tanto da annullare preventivamente ogni possibile contromossa della controparte. E tale copione si ripete puntuale anche in Mercy, nella cui parte iniziale viene messo fuori gioco – stavolta solo politicamente – Jake, lasciando Mellie costretta a far da marionetta e perpetrare così i piani di potere di Peus.

Scandal 6x12 Mercy recensione

Olivia Pope però non ci sta: il cappello bianco è di nuovo saldo sulla tua testa e farà di tutto per salvare Mellie e riportare le cose al loro posto. E se c’è una cosa che Olivia Pope conosce bene e a cui sembra proprio non saper rinunciare è la Casa Bianca, e con essa tutti i suoi meccanismi. Forte di questa sua estrema conoscenza e dell’azione congiunta di tutti, Olivia riesce ad isolare Mellie pochi minuti prima dell’annuncio del futuro Vice-Presidente, sfruttando una delle tante procedure di emergenza in caso di minaccia alla Casa Bianca. Grazie a questo stratagemma riuscirà così a riunire in un’unica stanza Mellie, Fitz, Jake, Cyrus, David, Marcus e persino Rowan. L’obiettivo di una così insolita riunione? Naturalmente, trovare il modo di salvare Mellie e sbarazzarsi di Peus.

I minuti che seguono non sono solo teatro di possibili strategie e tensioni tra i vari componenti di questo insolito consesso, ma è anche un’occasione per affrontare vecchie questioni in sospeso e fantasmi del passato.

Cyrus, ad esempio, dovrà fare i conti con la propria disperazione, che lo porta dapprima a tentare di uccidere Rowan nell’insolita cornice della cantina di vini presidenziale, per poi cedere alla rassegnazione ad un futuro senza la politica. Emblematico il suo sguardo ad uno dei tanti ritratti presidenziali: ora che Frankie Vargas non c’è più, Cyrus ha perso la sua unica possibilità di redenzione, qualsiasi altra scelta lo farebbe ripiombare in quel baratro di sete di potere e di corruzione dal quale a stento è uscito vivo. Una resa incondizionata la sua, sincera, tanto da rinunciare alla Vicepresidenza offertagli su un piatto d’argento da Mellie.

Scandal 6x12 Mercy recensione

Mellie dal canto suo affronta il terrore della spada di Damocle che pende sulla testa, insieme ai suoi rimorsi per essere stata lei stessa la causa di tutto ciò, sin dai tempi di Defiance, in un esercizio di auto-referenzialità che irrobustisce ancora di più l’efficacia narrativa di questa stagione di Scandal. Il riavvicinamento a Marcus, lui stesso sacrificato da Olivia per il crudele gioco della politica, la stima incondizionata di quest’ultimo nei suoi confronti, le infonderanno nuovamente lo spirito battagliero che conosciamo, trovando nuovo vigore nell’affrontare di petto i suoi carcerieri.

Decisamente più deboli gli affondi sul resto della truppa, tra i dubbi di David sulle proprie scelte sentimentali, e un ennesimo episodio del triangolo amoroso tra Olivia, Jake e Fitz di cui avremmo tutti fatto volentieri a meno, non solo per la ripetitività della questione, quanto anche per il suo essere fuori luogo, dato tutto il sangue versato e dati i rischi che un intero Paese correrebbe se davvero finisse in mano a Peus. Paradossalmente, le stesse parole di Olivia a Jake sottolineano l’inutilità di questo canovaccio che viene riproposto di stagione in stagione senza mai portare a nulla.

Un discorso decisamente a parte va fatto per Rowan. La gravità della situazione è tale da chiedere aiuto all’assassino del Presidente eletto Vargas, ad un uomo le cui vittime, tra cui il figlio dello stesso Fitz, non si contano. Poteva essere una svolta epocale, poteva essere la possibilità di un cambio di registro per un personaggio che da troppo tempo appare monotòno. Purtroppo, però, si è preferito piuttosto affidarsi a dei percorsi sicuri, ed ecco quindi che il tutto si risolve in uno dei tanti sproloqui monologhi in cui Joe Morton suole eccellere, nonostante l’eccessivo utilizzo li renda ormai come i discorsi di un uomo bisbetico che vomita fiumi di parole e a cui non si presta più particolare attenzione.

Scandal 6x12 Mercy recensione

A salvare l’episodio da questi rovinosi scivoloni lungo il suo cammino, un finale perfetto e per cui daremmo di pancia tutti i porcamiseria di questo mondo. La scelta inaspettata di scegliere, quale Vicepresidente di Mellie, un personaggio immacolato agli occhi dell’America come quello di Luna Vargas, sarà il vero coup de théâtre, quella mossa che nemmeno Peus avrebbe mai previsto. Impagabile è la faccia incredula e sbigottita della Ruland, come impagabile è una Olivia Pope in grande stile che le sbatte in faccia questa prima grande vittoria con una delle sue solite frasi ad effetto:

“You can’t take Olivia Pope. Olivia Pope takes you.”

Obbedendo al nostro dovere di obiettività però, nonostante vorremmo ripetere le parole di Olivia come un mantra, i porcamiseria per Mercy sono quattro. Ma quanto abbiamo goduto.

4

 

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