Amore e Potere, da sempre binomio identificativo di Scandal, diviene il leitmotiv di Hardball, in modo così suggestivo e profondo da rendere questo episodio perfetto e memorabile. Il bivio è sempre questo: scegliere la normalità, innamorarsi ed essere felici o ambire al Potere. Le due scelte non sono mai conciliabili e compatibili. Come ci insegna Olivia Pope, non si può essere vulnerabili o compromessi mentre si aspira allo Studio Ovale. Questo è un imperativo categorico, che non si può infrangere. La ascoltiamo mentre impone questo diktat ad una Mellie in balia di sentimenti contrastanti. Attraverso una serie di flashback, infatti, assistiamo al background politico e sentimentale di Mellie, a tutto ciò che è accaduto prima della sconfitta. La complessità e il dinamismo di Mellie, in Hardball, si esplicano in modo meraviglioso ed originale, rendendo le scene con Olivia centrali ed emblematiche del loro rapporto. Ai primi indizi di una complicità tra Mellie e Marcus, Liv interviene subito, sottomettendo la dinamica sentimentale alla logica del potere e dell’ambizione.
E Mellie, in prima istanza, non solo è d’accordo ma ci tiene anche a sottolineare che lei e Marcus non saranno i nuovi Liv e Fitz. Lei non cadrà nel cliché del candidato che si lega ad un giovane dello staff, è qualcosa che non la tange. Ma quando il sentimento cresce, e di questo ci viene illustrata tutta la fenomenologia, in modo attento e suggestivo, Mellie conosce la felicità di sentirsi legata a qualcuno, la gioia di una vita condivisa, il conforto di essere amata e finalmente amare. Lei, che si era chiusa in un vortice di freddezza e rigidità, non vuole rinunciare a vivere. Quando racconta in che modo la passione l’ha travolta e come la sua prospettiva sia cambiata, lo sguardo di Liv è carico di significato. Da un lato emerge l’emozione ed un forte sentimento nostalgico verso qualcosa che è stato e che non è più, dall’altro la commozione lascia subito il posto ad una visione calcolatrice e aliena da ogni sentimentalismo. Marcus diviene il prototipo dell’arrampicatore sociale e dato che Mellie non riesce a valutare razionalmente, Liv si preoccupa di separarli, facendo in modo che Abby dia il posto da portavoce a Marcus.
La lunga analessi che scandisce l’episodio in più punti risulta efficace per comprendere le dinamiche del presente. Infatti tutta la dietrologia della storia tra Marcus e Mellie risulta funzionale per comprendere le mutevoli scelte dell’ex First Lady. Se, in un primo momento, la prospettiva di diventare la VP di Cyrus Beene risulta aberrante, quando verrà a conoscenza – tramite una Abby che gioca a fare Olivia Pope in modo maldestro – del ruolo di Liv nella sua storia, tutto cambia. A questo punto mirare alla vicepresidenza, togliersi dai riflettori e poter avere una relazione con Marcus risulta la scelta più giusta. Ma a deviarla da questo intento, questa volta, non sarà Liv. Basterà camminare nello Studio Ovale, respirare quell’aria unica per non farle rinunciare ad un posto per il quale ha lavorato e combattuto. In una scena topica dell’episodio, amplificata da un cromatismo accurato, Mellie al centro dello Studio Ovale deciderà di annullare la sua prospettiva privata, a favore di quella professionale. Amore e Potere, di nuovo.
Il ricongiungimento con Liv è l’inizio di un sodalizio che lega le due donne non solo sul piano politico, ma ora anche personale. Sono due donne che hanno amato, hanno sofferto e hanno scelto, in modo consapevole, se stesse. Hanno scelto il Potere. La loro amicizia, come spesso accade in Shondaland, risulta il rapporto personale maggiormente centrale ed un grande valore aggiunto a tutta la serie. Ogni scena tra Mellie e Liv, sia in un contesto leggero, sia in uno più profondo, ispira complicità e stima, oscurando altre dinamiche interpersonali, in primis quella con Fitz che, a confronto delle sue ex, appare un inetto, impegnato soltanto a togliersi i pantaloni. Il finale di questo episodio punta proprio a far emergere questo. Infatti, nonostante il riluttante tentativo di Abby e Jake di archiviare il caso Vargas, Huck riesce a trovare un video in cui il neoeletto Presidente preannuncia l’arresto di Cyrus. Liv, orgogliosa e altera, pone la prova davanti lo sguardo incredulo di Fitz. Lei si avvicina con grande eleganza e stabilisce un enorme divario tra sé e Fitz che, come un latin lover da manuale, è intento ad indicare il panorama alla sua nuova fiamma: la direttrice dell’FBI Angela Webster. E mentre lui ricade negli stessi schemi, Liv si pone ad un livello più alto. Con grande fascino e autorevolezza, Olivia Pope gira le spalle a quel siparietto patetico e cammina per la sua strada, in direzione ostinata e contraria.
L’episodio merita cinque porcamiseria, per aver messo in scena la dialettica amore/potere attraverso scene emblematiche, sequenze dialogiche magistralmente scritte, per aver offerto esempi di entrambe le prospettive, con la storia di Quinn e quella di Mellie, e per aver evidenziato, ancora una volta, ancora in modo più potente, l’intensità dell’Amicizia e le capacità delle donne, mai più associate al sesso debole. Grazie Shonda.
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Fitz si dimostra ancora una volta il cretino delle stagioni precedenti, ma mi sarei stupita del contrario #Scandal
— 🃏 (@mnemosoune) January 30, 2017
Le Mellivia che si telefonano e bevono vino felici sul divano e parlano di amore, di sesso e ridono e litigano e fanno pace E ADDIO #Scandal
— nina (@atwellbrochu) February 3, 2017
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