SalemSeason 1 Recap

Season Recap Approda sulle pagine di SerialFreaks anche Salem, prima serie televisiva in assoluto prodotta da WGN America e, per quanto mi riguarda, una delle migliori novità seriali dell’anno scorso. Come già si può immaginare (con poco sforzo) dal nome, questa serie è liberamente ispirata alla caccia alle streghe avvenuta nell’omonima città del Massachusetts a partire dal XVII […]

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Approda sulle pagine di SerialFreaks anche Salem, prima serie televisiva in assoluto prodotta da WGN America e, per quanto mi riguarda, una delle migliori novità seriali dell’anno scorso. Come già si può immaginare (con poco sforzo) dal nome, questa serie è liberamente ispirata alla caccia alle streghe avvenuta nell’omonima città del Massachusetts a partire dal XVII Secolo.

Attenzione: contiene OVVIAMENTE spoiler sulla trama della prima stagione di Salem!

Innanzitutto, una delle cose più interessanti è che quasi tutti i personaggi principali che i fan avranno sicuramente imparato ad amare hanno una loro controparte storica, anche se, per esigenze di trama, il loro ruolo all’interno della caccia alle streghe è stato perlopiù stravolto (a partire da Cotton Mather, nella serie mostrato come un sacerdote più accomodante del padre Increase, quando nella realtà era esattamente l’opposto). Ma del resto, già solo l’idea che le streghe, nella vera Salem, siano realmente esistite, come per forza di cose accade nella serie tv, è fin troppo inquietante, quindi ogni stravolgimento è ben accetto, considerando inoltre che la serie non ha la pretesa di avere la benché minima accuratezza storica.

John Alden

Piccola premessa: io amo definire questo telefilm “quello che American Horror Story: Coven avrebbe potuto essere, ma non è mai stato”. Prima di tutto, per il fatto che è davvero un horror, a differenza di AHS: Coven, ma soprattutto perchè la trama – oltre ad essere ben scritta e sceneggiata al pari della sua controparte più celebre – esiste e va effettivamente a parare da qualche parte. 

Ma veniamo alla vicenda vera e propria su cui si basa tutta la prima stagione. Nella primissima sequenza del pilot abbiamo modo di vedere il processo ad Isaac, in seguito conosciuto come Isaac “the fornicator” (Iddo Goldberg), in procinto di essere marchiato con la “F” sulla fronte. Questo marchio, impresso sul suo viso con un classico pretesto tipico del contesto di repressione sessuale del tempo, lo condizionerà inesorabilmente per il resto della sua vita, confinandolo ai margini della società.
Ad assistere al processo e alla relativa esecuzione della condanna in pubblica piazza c’è Mary Sibley (una meravigliosa e perfettamente calata nel ruolo Janet Montgomery), vera protagonista di tutta la serie.

Mary Sibley aspetta un bambino da John Alden (Shane West), senza che i due siano sposati (!!!), con l’ulteriore aggravante data dal fatto che lui sta per partire in guerra. Alla povera Mary, vittima impaurita e frustrata di un mondo che non sembra comprenderla fino in fondo, non resta che chiedere aiuto a Tituba (Ashley Madekwe, la Ashley di Revenge), esperta negromante. Tituba le consiglia – come del resto farebbe qualunque brava amica – di vendere l’anima di suo figlio al diavolo, in cambio della promessa di ottenere tutto ciò che desidera: la vendetta.

Mary Sibley
Dopo questa breve premessa, il focus della vicenda si sposta parecchi anni dopo, e vediamo con stupore che Mary Sibley è ora a capo (perlomeno, di fatto) della cittadina; la bella morettina, sfruttando la sua capacità di aprire le gambe i suoi poteri di strega, ha sposato il sindaco, salvo poi invalidarlo completamente in mondo da prendere lei stessa, conseguentemente, il controllo del Consiglio della cittadina.
Il suo viscido maritino è completamente inerme, incapace di parlare e badare a se stesso, e questo perchè Mary gli ha letteralmente infilato in gola il suo famiglio – un rospo – che giornalmente tira fuori (con nostro gran disgusto) per nutrirlo dalla sua gamba.

Ma cosa vogliono, le streghe, a Salem? Ma ovviamente vogliono la morte e la distruzione di tutti i puritani della città, che non consentono loro di vivere la propria esistenza come meglio desiderano. Per raggiungere questo obiettivo, vogliono eseguire il Sommo Rito, per la cui riuscita è necessario il sacrificio di un certo numero di vittime innocenti (tredici, e che ve lo dico a fare).
E qui arriva il bello: la caccia alle streghe, a Salem, è condotta dalle streghe stesse. Mary Sibley, sfruttando la sua influenza come membro capo del Consiglio della città, riesce con nonchalance a far fuori chiunque si opponga al suo volere, con l’aiuto (all’inizio) della povera Mercy Lewis, una ragazza sbandata vittima di abusi da parte del padre nonchè di presunta possessione demoniaca.

Vale la pena di spendere due parole in più su questo personaggio, che è sicuramente da annoverare tra i più riusciti in assoluto nella serie (anche grazie all’interpretazione davvero magistrale della giovanissima Elise Eberle). Da ragazza-oggetto di Mary, che la utilizza come un pupazzo per accusare di stregoneria i puritani utilizzando la scusa della possessione e gli espedienti più macabri che vi possano mai venire in mente, Mercy diventa ben presto – una volta liberatasi dalla maledizione della sua aguzzina – una scaltra manipolatrice assetata di potere, finendo con il vendere lei stessa l’anima al diavolo creandosi una propria congrega di streghe.

Mercy

La Eberle riesce a rendere in maniera assolutamente perfetta entrambe le incarnazioni del suo personaggio: se nei primi episodi, l’unico sentimento che si riesce a provare per lei è la pietà, dopo il rito di iniziazione ad opera di Mary Sibley ci mostra un lato completamente diverso del suo carattere; la nuova Mercy è malvagia e assetata di sangue, e finirà per ribellarsi alla sua stessa iniziatrice.

Stessa sorte tocca ad Anne Hale, fin dall’inizio presentata come la classica ragazza innocente e dalla bocca mentalità stranamente aperta per il suo tempo (fin troppo, direi), ma che subirà, nelle ultimissime puntate della stagione, una metamorfosi completa: si scoprirà figlia di uno stregone (il “Magister Hale”) e, non disposta ad accettare la sua vera natura, libererà in men che non si dica tutto il potere distruttivo; la ragazza viene letteralmente risucchiata in una spirale di violenza che nemmeno lei stessa riesce a controllare, fino all’apice assoluto dato dall’omicidio del padre all’urlo di:

I’M NOT A WITCH!

Ma no che non lo sei, piccola mia.

Ma no che non lo sei, piccola mia.

Ad ogni modo, pur con i casi limite di Mercy ed Anne, questo confine poco definito tra oppressi ed oppressori costituisce uno dei temi fondamentali di tutto il telefilm: nessun personaggio è oggettivamente buono o cattivo, e la scelta della “fazione” per cui tifare è più che mai ad assoluta discrezione dello spettatore.

Gli stessi John e Mary, ad esempio, sono due personaggi estremamente sfaccettati. Il primo viene presentato fin da subito come vittima degli eventi, il classico paladino della giustizia in cerca del suo amore perduto, ma si scopre ben presto che nasconde parecchi scheletri nell’armadio; la seconda, invece, pur essendo autrice di azioni apparentemente deprecabili e completamente priva di scrupoli, ha dalla sua delle motivazioni più che concrete per odiare i puritani.
I suoi concittadini, infatti, le hanno impedito di veder suo figlio crescere e, soprattutto, di vivere il suo amore con John alla luce del sole. Personalmente al suo posto, avendone le possibilità, avrei fatto di ben peggio.

Cotton e Increase Mather

Le cose, comunque, si complicano con l’arrivo in città di Increase Mather, rinomato witch hunter che darà non poco filo da torcere alle nostre streghette, arrivando ad un passo dalla verità proprio nel momento in cui viene ucciso dal figlio, ingannato dall’ennesima manipolazione di Mary.
Ironia della sorte, proprio Increase Mather è la tredicesima vittima sacrificale che consente di creare i presupposti per la buona riuscita del Sommo Rito e la distruzione completa di Salem tanto agognata dalla congrega.
In realtà, gli effetti dell’apertura del Malum e del Sommo Rito sono stati solo accennati nel finale della prima stagione. Mi aspetto, quindi, che ne vedremo delle belle in quella che sarà (stando ai trailer che WGN America sta rilasciando in gran quantità da un paio di mesi a questa parte) una seconda stagione molto più densa e focalizzata sulla guerra tra le streghe, per la supremazia sulla città.

Mi sento di dare anche un voto alla prima stagione di Salem, che nello specifico è di quattro PorcaMiseria su cinque.

voto-2

 

 

Non nascondo che per me questa serie è stata una delle rivelazioni del 2014, e l’unico motivo per cui non ne è uscita a pieni voti è la puntata dedicata al viaggio di Mary nella mente del suo amato John, che ho trovato un po’ ridondante e noiosa. Devo ammettere, però, che fortunatamente la storia d’amore tra i due ha sempre trovato – ad eccezione di questa puntata – poco spazio nella linea narrativa della stagione.

NOTE SPARSE

  • Nella seconda stagione, ci sarà nientepopodimeno che LUCY LAWLESS, nel ruolo dell’ultima sopravvissuta di una stirpe di streghe provenienti dalla Germania. Io, però, voglio che stacchi un po’ di teste lanciando i cerchi rotanti con la sola imposizione delle mani.
  • La cosa che mi incuriosisce di più in assoluto è il ruolo che Anne avrà nella seconda stagione, visto che la metamorfosi completa di cui parlavo prima è avvenuta proprio nell’ultima puntata.
  • Il figlio di Mary, che è stato (surprise, bitch!) tenuto nascosto per anni dalle sue amichette streghe, non ha ancora detto una parola ma mi sta già abbondantemente sul quatzo.
  • La seconda stagione, date le premesse, sarà sicuramente più violenta (e ce ne vuole, eh…) ed action della prima.

Porcamiseria

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