SafeSeason 1 Recap: Gioventù Bruciata

Season Recap Le colpe del passato dei genitori ricadono sui figli, la verità viene sempre "a galla". Nessun alibi è abbastanza forte e dopo aver compiuto un passo falso, quello che resta è solo cenere.

8.0

Dalla patria dei migliori detective, e degli scrittori che hanno dato vita a tali personaggi, il seme di un nuovo giallo non poteva che essere fecondo. Secondo un cliché iniziato con Sherlock Holmes e Watson è “elementare” ritrovare una coppia di amici, nonché colleghi, coinvolti nelle indagini riguardanti una scomparsa e un omicidio, due eventi che sono solo l’inizio di un percorso che ci condurrà a segreti ben più nascosti e oscurati dalle sabbie del tempo.

Con la prima stagione di Safe, riscopriamo il gusto di un mistero tutto britannico che coinvolge interamente i nostri sentimenti e alimenta un hype tale, a suon di cliffhanger, che ci fa augurare di non rimanere a bocca asciutta con l’assenza di una seconda stagione. A prima vista sembra una storia qualunque, a partire dal motivo scatenante e motore propulsore della storia: la classica sparizione di una ragazzina, Jenny, figlia maggiore del medico Tom Delaney, il cui dolore e angoscia si sommano alla perdita prematura della moglie. Proprio quest’ultima aveva reagito alla diagnosi del suo male incurabile accettandola quasi come giusta punizione dal “karma”.

Fatalismo? Tentativo di esorcizzare l’inarrestabile avvicinarsi dell’eterno riposo? C’è dell’altro, se consideriamo che queste parole sono solo un piccolissimo pezzo di un puzzle complesso, un grattacapo che vede un’altra perdita, Chris Chahal, il diciannovenne ragazzo di Jenny, ritrovato senza vita nella piscina dei Marshall durante una festa all’insegna di alcol, musica e cazzotti. Situazione anomala, ma che rientra ancora in alcuni cliché che caratterizzano questo caso ambientato in una cittadina anonima di brughiera, precisamente in un quartiere residenziale in stile uptown. Deduciamo di trovarci nelle terre governate da “Queeny” Elisabetta II osservando la guida in auto in senso opposto. Di fatto però non è la geolocalizzazione a fare da padrona in questa serie, quanto le vicende in sé e la tensione che accumuliamo evento dopo evento, senza arrivare mai davvero alla soluzione (forse allungando un po’ troppo la minestra in alcuni punti, ma senza lasciare che la pietanza diventi indigesta e insapore).

All’apparenza sembra che tutto giri intorno a una ragazzata, la classica situazione di un’adolescente confusa e troppo piena di un dolore a cui dà sfogo fuggendo da casa, dopo aver perso due persone così vicine a lei. Sarà un gioco sempre più schizofrenico di flashback e flashforward a farci capire come la situazione sia molto più complessa ed enigmatica del previsto. La trama è così intessuta di sentimenti profondi, intimi e contrastanti tra loro, il cui comune denominatore resta la presenza della famiglia, così come il suo contrario, la “presente” assenza. Che sia rotta dal dolore, unita nella farsa di confessioni false o con genitori separati, ognuna di queste non sarà mai perfetta, nemmeno volendo. Ognuna di queste ha sempre un pezzo mancante, un tassello che diventa parte invece di quel puzzle che si dispiega sempre più sotto i nostri occhi.

Per quanto gli adulti portino avanti le ricerche, sono i giovani, di ieri e di oggi, i veri protagonisti della storia: il “popolo della festa” nasconde segreti, formando un gruppo unito tra loro, ma destinato pian piano a sciogliersi, esattamente come quella banda di cinque ragazzini ribelli che anni e anni prima avevano sfogato la loro rabbia con una bravata costata cara. Se tutti i nodi vengono al pettine, liberarsi di questi sarà piuttosto difficile. Due ragazze in particolare vivono una storia in cui districarsi non è semplice, assurgendo a contrassegni uguali ma opposti: Jenny e la detective Emma Castle. Entrambe orfane di madre, entrambe hanno assistito alla morte violenta del loro amore, ma si contrappongono per i loro sentimenti nei confronti della figura paterna. La prima vorrebbe solo fuggire da quel rifiuto misto a odio che prova per lui; la seconda, sola e senza ancore di salvezza, ne è alla disperata ricerca, pur di ritrovare l’unica persona che può aiutarla nella situazione “interessante” che sta vivendo.

La famiglia dunque è il tema che funge da fil rouge durante tutta la stagione, un’entità liquida e facilmente distruttibile, a volte anche per dovere morale. Di tutta questa grande bellezza, potremmo notare una pecca nel movente vero e proprio della sparizione di Jenny. La sua fuga sembra più una scusa per dare vita all’intero scorrere degli eventi, risultando l’unico elemento effettivamente debole in termini di motivazioni, ma non di certo nell’economia della storia. In conclusione, sono tanti gli indizi che ci fanno supporre una potenziale seconda stagione, possibilità che, come dicevamo, non potrebbe che farci piacere. Una serie la cui scusante delle indagini ci porta a scandagliare il dramma umano che si vive a tutte le età di fronte a una sconcertante verità rivelata. C’è chi fugge e chi resta unito, chi non si arrende e chi si nasconde. E come i migliori coup de théatre prevedono, i colpevoli sono coloro di cui meno si potrebbe sospettare (quindi no, non è stato il maggiordomo nemmeno stavolta).

Porcamiseria
  • 8/10
    Storia - 8/10
  • 7.5/10
    Tecnica - 7.5/10
  • 8.5/10
    Emozione - 8.5/10
8/10

In breve

In una tranquilla cittadina britannica, un omicidio e la scomparsa di due adolescenti mettono a soqquadro le vite delle famiglie residenti, finendo in un carosello di emozioni, segreti e alibi in cui tutti si ritrovano coinvolti.

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Porcamiseria

8

In una tranquilla cittadina britannica, un omicidio e la scomparsa di due adolescenti mettono a soqquadro le vite delle famiglie residenti, finendo in un carosello di emozioni, segreti e alibi in cui tutti si ritrovano coinvolti.

Storia 8 Tecnica 7.5 Emozione 8.5
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