RiverSeason 1 Recap

Più che una recensione, a voi il nostro manifesto d'amore per questa ennesima stupenda miniserie britannica, incentrata sul tormentato detective John River.

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Se non ci avete ancora capito niente della Brexit, se non sapete da che parte stare nel referendum inglese che sta scuotendo il cuore dell’Europa; se preferire le ragioni del Remain, e quindi augurarvi che i sudditi della Regina non ci abbandonino proprio adesso nel momento del bisogno, o se invece ritenere auspicabile un trionfo del Leave, e quindi ognuno per la sua strada e chi si è visto si è visto, esiste un metodo semplice per prendere posizione. Si chiama River, ed è disponibile da qualche giorno su Netflix. È una miniserie in sei episodi, che racconta la vita e i tormenti dell’ispettore John River.

River Season 1 Recap recensione

Ambientata in una Londra grigia e notturna, racconta di un solitario ispettore di origine svedese, che non ha mai trovato una sua dimensione nella metropoli britannica e che nel corso delle sue indagini dovrà vedersela, oltre che con i sudditi della Regina, con immigrati moldavi e somali, a volte entrati illegittimamente sul suolo britannico (per dire di quanto il tema immigrazione, centrale nelle ragioni di chi vuole uscire dall’Europa, sia sentito al di là della Manica). Amiamo le serie perché hanno spesso la capacità di fotografare la realtà più rapidamente di media alternativi: River non fa eccezione.

Per cui, se amate le atmosfere cupe, i crimini efferati, l’understatement dei protagonisti e quel meraviglioso accento cockney che risuona ad ogni dialogo (River va gustata rigorosamente in lingua originale con sottotitoli, altrimenti, come recitava la pubblicità, godreste solo a metà), beh, nessun dubbio che stiate dalla parte del Remain. Per voi l’Europa senza Inghilterra non può esistere, e non possiamo farci mancare perle come River. Se invece tutto questo spettacolo vi lascia indifferenti, e non apprezzate i perfetti meccanismi narrativi di chi il giallo lo ha inventato e continua a darcene lezione, non avrete rimpianti se dalle urne dovesse risultare vincintore il Leave. Sappiate però che vi perdereste un’occasione ghiotta, rinunciando a una serie che mescola solitudini abissali a momenti di commedia, visioni di gente morta in stile Sesto Senso a discomusic anni Settanta, la suspense del poliziesco a riflessioni esistenziali su amore, follia e rapporto con il prossimo.

River Season 1 Recap recensione

Al centro della serie c’è uno strepitoso Stellan Skarsgård, visto in tanti film (buona parte dei quali diretti da Lars Von Trier) e qui in stato di grazia. Intorno a lui ruota un cast di alto livello, che raggiunge l’apice nelle interpretazioni di Lesley Manville (l’affannato e sofferto DCI Chrissie Read) e Adeel Akhtar (un disorientato DS Ira King).

Sulla trama non si vuole svelare nulla, ma andrà affrontato, prima o poi, il tema fondamentale del confronto tra serie americane e serie inglesi. Perché esiste, anche se molti lo ignorano, una fiorente ed eccellente scuola di serie televisive oltre la Manica, che negli anni ha prodotto capolavori come Broadchurch, Whitechapel, Black Mirror, Luther, Wallander e altri ancora. Molti di questi sono adesso disponibili su Netflix, la cui opera meritoria non sarà mai lodata a sufficienza, e permettono di entrare in contatto con uno stile sobrio, cupo, spesso violento (le serie inglesi sono quasi sempre poliziesche) ma chiaramente riconoscibile. La serie inglese è di norma più breve della serie americana (raramente si superano i sei episodi), ha storie ben congegnate, protagonisti tormentati, spesso disturbati o visionari e non necessariamente belli e patinati come i loro colleghi americani. Sullo sfondo brillano i fantastici paesaggi inglesi, siano essi scorci urbani da grande metropoli (la Londra dura e violenta di Luther) o viste mozzafiato della campagna e dell’oceano (i panorami costieri di Broadchurch). Perché alla fine, una volta grattata via la superficie, quando si è goduto di ogni singolo episodio, ci si è appassionati ai personaggi e si è arrivati in fondo a scoprire il colpevole, ciò che rimane, negli occhi e nel cuore, è solo e soltanto lei: la cara, vecchia e non più perfida Albione. Di cui proprio non vorremmo fare a meno. Referendum sulla Brexit permettendo.

River Season 1 Recap recensione

Porcamiseria 5: vogliamo bene a John River, come se ne può volere a un vecchio amico un po’ fuori di testa, che insegue i suoi fantasmi ma che è pronto a dare tutto se stesso per amore della verità e delle persone a cui vuole bene. Perciò non possiamo che dargli il massimo dei voti, per stima e affetto.

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