Les Revenants2×05 Madame Costa – 2×06 Esther

Per chi si appassiona ad una serie televisiva, vederne tutti gli episodi in un breve lasso di tempo può essere sia positivo sia negativo. Da una parte, soprattutto nel caso di prodotti pieni di suspense e di mistero, non si vede l’ora di arrivare alle soluzioni finali. Dall’altra, si ha la sensazione che qualcosa di […]

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Per chi si appassiona ad una serie televisiva, vederne tutti gli episodi in un breve lasso di tempo può essere sia positivo sia negativo. Da una parte, soprattutto nel caso di prodotti pieni di suspense e di mistero, non si vede l’ora di arrivare alle soluzioni finali. Dall’altra, si ha la sensazione che qualcosa di bello e intenso ci stia sfuggendo troppo rapidamente fra le mani. In ogni caso è ciò che sta succedendo per la seconda stagione de Les Revenants, dato che Canal+ (così come Sky Atlantic in Italia) ha deciso di mandarla in onda – a tre anni dalla prima – in sole 4 settimane.

Con gli ultimi episodi andati in onda, dunque (il quinto, Madame Costa, e il sesto, Esther) siamo a un passo dalla conclusione, almeno di questa stagione. Certamente un bene per lo spettatore nella cui mente ormai si stanno affastellando quesiti che necessitano di risposte sempre più impellenti L’unico problema è che in questi due capitoli non è successo granché, con molti dei personaggi che si ritrovano o si dividono ma che rimangono sostanzialmente nella stessa situazione di prima. Il timore di un (ennesimo) finale sospeso s’insinua nel cuore anche del fan più accanito.

In breve, veniamo a sapere che l’inquietante bambino dal doppio nome – Louis nel passato, Victor nel presente – è perseguitato da incubi a base di tragedie che si avverano di lì a poco e che lui tramuta in terrificanti disegni a pastello: è successo anche nel caso dell’omicidio di Esther, una delle ragazze trucidate nel tunnel da Serge (ora tornate a perseguitarlo), che il bimbo aveva cercato inutilmente di avvertire. Scopriamo anche che Louis/Victor non era nemmeno veramente figlio dei Lewanski: semplicemente una sera bussò alla loro porta e si sedette a tavola. Nel frattempo la famiglia di Léna e della “revenante” Camille si è riunita, grazie all’arrivo nel Dominio del padre Jérôme, appena in tempo per salvare la moglie Claire dalla sua follia autolesionista. In città, la “boss dei revenants” Lucy continua a voler rapire il figlio di Simon e Adèle perché – ci rivela – è l’unico in grado di “mostrare loro il Cammino”.

Siamo dunque in un momento di sostanziale stasi, in pieni preparativi per ciò che accadrà nei momenti finali. E dunque qui si iniziano ad accumulare, oltre alle domande, anche le speranze: capiremo da dove vengono i poteri di Victor? Ci spiegheranno finalmente cosa sono le strane falde che si irradiano sotto la diga? Comprenderemo cosa vogliono i revenants? Ma soprattutto: Berg, il nuovo personaggio introdotto nella prima puntata, farà finalmente qualcosa di utile?
Un’altra speranza – ma qui è l’autore dell’articolo che prende il sopravvento – è che qualcuno la faccia pagare a Pierre: il mezzo prete mezzo despota del villaggio, che in questi episodi ha convinto la madre di Audrey a cedergli la figlia appena “ritornata” per torturarla e farsi dire dove sono gli Altri, ha bisogno di una lezione. Convinto com’è che i revenants non siano altro che impostori venuti a mettere a dura prova la fede dei più, fa di tutto per mettere assieme il suo piccolo esercito personale e punire chiunque non gli dia retta (Inquisizione, anyone?). Il suo personaggio è l’assoluta negazione dell’elasticità mentale, l’esasperazione della cecità nella fede che non ammette eccezioni.


Invece più si va avanti più si capisce che Les Revenants – così come la sua “mamma” Lost e sua sorella The Leftovers – parla di fede. In quello che è accaduto, ma soprattutto in quello che potrebbe accadere. Una propensione alla vita e agli affetti che dovrebbe farci capire in chi riporre fiducia, nelle persone (i revenants cadono in catatonia solo quando non c’è più nessun congiunto ad aspettarli) così come nelle storie (sono i personaggi che indagano alla ricerca di risposte, i veri protagonisti qui). Ed è perché abbiamo grande fiducia in un romanzo seriale come questo che attendiamo pieni di aspettative il gran finale. Qualunque cosa accada, siamo sempre pronti a ritornare.

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