Quantico

Per la prima volta, dopo davvero molto tempo, Quantico preme il tasto pausa sull’azione, per focalizzarsi maggiormente sulla componente relazionale. Non che l’azione non sia presente in Mockingbird, ma possiamo dire che rappresenta soltanto la cornice pragmatica in cui personaggi agiranno, ma soprattutto conosceranno se stessi in modo nuovo.

L’episodio, infatti, sin dall’incipit, mostra quale sarà il fil rouge concettuale. Clayton chiede ad Owen un profilo preciso di ogni componente della task force. Se Alex Parrish è affetta dalla sindrome da eroina, impulsiva ed emotiva, Shelby è in costante ricerca di un’affermazione sociale, Nimah si sente soffocata dai propri stessi errori e Ryan è un soldato, pronto ad eseguire gli ordini, forse in modo troppo automatico. Ma quest’analisi, quanto mai necessaria, coinvolge lo stesso Clay. Chi è Clayton Haas? Se a primo impatto sembrava, a detta di Ryan, lo Sheldon Cooper dei poveri, scopriamo un profilo più complesso. Clay non è un agente, ma un politico, un assiduo protagonista delle più alte camere del potere e si trova a guidare questa task force, dall’emotività da liceali, proprio perché sa come agiscono i politici e gli enti governativi. Ma non sa insegnare, né sa come gestire la leadership, e qui interviene Owen. Come ben sappiamo Owen Hall è da sempre un insegnante e tutti i membri della task force lo considerano il reale punto di riferimento. Non ci sarà nessuna competizione tra i due, ma un sincero confronto per capire i punti deboli degli altri e i propri.

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Infatti Mockingbird si configura come una grande autoanalisi, un momento per riflettere su come quanto è accaduto ha modificato il carattere di ognuno. Era assolutamente necessario un confronto introspettivo tra i personaggi. L’azione, l’adrenalina, i colpi di scena non possono essere gli unici elementi narrativi di una serie tv. Ciò che facciamo, ciò che subiamo e ciò che siamo chiamati ad affrontare, inevitabilmente, ci condiziona. Se Quantico si ostina a porre l’accento sulle missioni, le bombe e quant’altro, i personaggi rischiano di diventare meri burattini, delle pedine poste su uno scenario, senza nessun profilo, ma addirittura interscambiabili. Ora, finalmente, ognuno affronta i propri problemi, in modo maturo e senza alcun risentimento infantile. Il primo è Clay che, per amor di professionalità, capisce di aver bisogno dell’esperienza di Owen e di andare oltre i propri preconcetti, sia con Nimah sia con Shelby, con la quale, duole dirlo, si nota un’intesa più che amichevole.

Mockingbird si configura come una grande autoanalisi, un confronto introspettivo tra i personaggi

Finalmente il circolo vizioso in cui erano intrappolati Ryan e Alex viene annullato, grazie all’intraprendenza di Ryan e al desiderio di iniziare una storia più semplice, magari con Sasha. Infatti, la stessa Alex mostra maggiore autenticità e spontaneità con Harry, piuttosto che con l’ex fidanzato/collega/quasi marito. La facilità con cui Alex e Ryan si dicono ad ogni episodio “ti amo e ti amerò per sempre” è a dir poco stucchevole e siamo felici di non doverli sentire per un po’. Il discorso di Alex ad Harry è, invece, uno dei momenti topici dell’episodio: è empatico, rivelatore e simbolo di un’amicizia autentica. Entrambi si aiutano ad affrontare il proprio passato e a migliorare il proprio presente.

La scena finale al pub ricrea quell’atmosfera da college che si respirava nei primi episodi di Quantico, funzionale a rafforzare le dinamiche relazionali e quelle dialettiche dell’amicizia, da sempre carta vincente delle sceneggiature. Inoltre, il fatto che non vi siano piani temporali distinti e che tutto non si riduca al canonico meccanismo del sospetto conferisce allo show maggiore originalità. Il colpo di scena finale, infatti, crea la stessa suspense, senza però quella confusione della prima parte della stagione. Quindi, quattro porcamiseria per Mockingbird, per aver ridato ai personaggi la statura caratteriale che avevano perso, per aver ridisegnato le relazioni personali, e per aver dato spazio ad un tema molto attuale come le fake news e i troll.