Quantico2×10 JMPalm

Mentre nel presente il ritorno di Claire Haas risulta fondamentale per chiarire il quadro dell'azione dell'AIC, nel passato Alex e Ryan sono coinvolti nell'ennesimo schema che li vede avversari. Tra parziali colpi di scena e dinamiche relazionali invertite, la situazione sembra stabilizzarsi, in seguito all'intervento di Shelby.

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Se pensavamo che Miranda, come annunciato nello scorso episodio, avrebbe chiarito in modo trasparente le motivazioni per cui è diventata una terrorista, prepariamoci alla delusione. Infatti, in JMPalm, mentre il piano del passato presenta uno sviluppo degli eventi più consequenziale e logico, il presente si perde in un coacervo di azioni e dialoghi, difficili da interpretare.

Nel passato, protagonista e regista dell’azione è Harry Doyle. Infatti Harry, in modo sottile e subdolo, manipola sia Alex che Ryan, influenzando le loro scelte e, quindi, il loro rapporto. L’obiettivo di Harry è di dividerli e far sì che vi sia soltanto Alex come infiltrata dell’AIC. La missione in cui sono coinvolti – estorcere informazioni a Gabriel Carrera al consolato del Venezuela – diviene lo scenario contestuale in cui non solo prende forma il piano di Harry, ma in cui emergono anche le debolezze di Dayana, con conseguenze importanti. Leon, infatti, riuscendo a scoprire la cover story di Shelby, instaura un rapporto di diretta collaborazione con Nimah e quindi con l’FBI. Analizzando il grande disagio di Dayana e il suo rimorso nato dalla consapevolezza di far parte di un ente che non persegue nessun sentimento patriottico, si propone come infiltrato nell’AIC, pronto a debellarla. Quindi, Leon è riuscito ad infiltrarsi in una missione dell’FBI da vincente e come elemento fondamentale, a differenza di Ryan e Alex che cadono, inevitabilmente, negli stessi vecchi schemi. L’uno contro l’altra, senza nessuna fiducia. Si comportano come avversari, nonostante siano ad un passo dal matrimonio. Come unico fondamento della loro relazione vi è il sospetto, oggi come ieri. Nonostante, infatti, entrambi decidano di non farsi manipolare da Harry, rientrando insieme alla Farm, i loro discorsi individuali con Owen Hall porteranno ad un’ulteriore divisione ed a uno sviluppo importante della missione.

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Ryan decide di parlare liberamente con Owen, trattandolo come il fondatore e il reclutatore dell’AIC. Owen decide di stare al gioco e non replica, ma sfrutta le informazioni ricevute da Ryan nel dialogo successivo con Alex. Con lei smentirà di far parte dell’AIC ed evidenzierà la sua indignazione verso un’associazione sovversiva che si basa sulla negazione degli ideali, in cui ha sempre creduto. Ma non è questo l’unico colpo di scena. Negli ultimi minuti dell’episodio scopriamo chi c’è dietro all’AIC: Lydia Hall. E scopriamo anche che Alex non viene reclutata, a differenza di Ryan. Ora le cose da chiarire sono molte: se Owen è innocente, perché nel presente è in una prigione federale? E se Alex fallisce nella sua missione, qual è la ragione dell’insuccesso di Ryan e, a questo punto, anche di Leon? Infatti, apprendiamo con certezza dalle parole di Miranda che l’AIC non è stata debellata e questo sarebbe il movente che l’ha spinta a far parte del gruppo dei terroristi.

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Tra tutti questi gruppi di dissidenti, la confusione è molta e la dinamica che si è instaurata tra Alex, Nimah e Miranda non è del tutto chiara. Ci aspettavamo che la spiegazione di Miranda fosse più esaustiva e meno prevedibile, visto che si è rivelata una pedante ripetizione di ciò che già sapevamo; abbiamo solo appreso che vi è una differenza di posizioni ed ideologie tra Nimah e Miranda e ciò ci conforta. Il piano del presente, infatti, risulta fondamentale non per la storyline in cui è coinvolta Alex quanto per l’illuminante confronto tra Shelby e Claire Haas, divenuta la prima Presidente donna degli Stati Uniti. Il loro dialogo si basa su una dialettica efficace che miscela una serie di tematiche attuali ed importanti, tra cui quella femminista.

Gli uomini rifiutano l’idea del soffitto di cristallo, perché loro sono il soffitto di cristallo.

Shelby è lì determinata a confutare tutte le obiezioni di Claire e a sostenere le proprie tesi, con acume e passione. Se da una parte vi è una donna che si lascia condizionare dall’ambiente maschile che la circonda, per il timore di essere stigmatizzata come debole, dall’altra vi è una giovane ragazza che pensa che il soffitto di cristallo della società maschilista può e deve essere infranto. Che senso ha avere la prima Madame President se si rifiuta di agire in modo libero ed incondizionato? Che senso ha avere una donna al potere, se tutto resta uguale? Che senso ha essere al vertice, se ci si lascia influenzare dagli stereotipi della società? Lei è il comandante in capo, lei è il Presidente. Le parole di Shelby sono più appassionate che mai e celano un efficace riferimento alla realtà politica: ci piace pensare che in un universo parallelo ci sia una Presidente donna, in grado di cambiare lo status quo come ha fatto Claire Haas.

3.5

 

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