Nel nuovo episodio di Quantico, le reclute della Farm devono imparare ad orientarsi e a captare, nel minor tempo possibile, tutte le informazioni necessarie. Nel giro di pochissimi secondi devono valutare la situazione in cui si trovano, in ogni minimo particolare. Una recluta particolarmente brava in questa prova è una new entry: madre di due figli, wedding planner delle Kardashian, Lee Davis spicca per la sua precisione maniacale. Ma non è soltanto molto ben organizzata, è intelligente, svelta, astuta. La velocità con cui parla, il modo di presentarsi e la sua personalità la rendono, sin da subito, un personaggio memorabile, a differenza degli altri di cui, nei primi episodi, a stento ci si ricordava il nome ed apparivano abbastanza interscambiabili. Intanto continua la missione di Ryan e Alex, i quali devono identificare l’anello debole del gruppo e metterlo sotto sorveglianza. Dopo una conoscenza più approfondita di Leon e Dayana, la scelta ricade su Leon, nonostante la disapprovazione di Alex. Ma ciò è abbastanza relativo, in quanto la cimice posizionata subisce un’interferenza: ci sono altri sistemi di sorveglianza. Messi da chi non si sa, ma la cosa non dovrebbe sorprendere, visto che ci troviamo alla CIA.
Nel piano del passato, la prova di orientamento risulta un efficace espediente narrativo, in quanto si dà una presentazione, seppur veloce, dei vari personaggi, in modo da poterli identificare in un profilo preciso. Leon, a quanto sembra, è un fotoreporter con uno spiccato senso etico. Infatti, si fa arrestare di proposito, pur di poter denunciare il sistema corrotto delle prigioni messicane. Dayana è un avvocato di successo, in bilico tra una spiccata competenza e la paura di agire. A detta di Ryan è una persona molto spaventata, ma Dayana ha attraversato un ponte fatto da un tronco d’albero con i tacchi, tanto inibita non sembra. Harry Doyle, intrigante ed enigmatico, appare ossessionato dalla storia di Quantico e da tutti i suoi protagonisti. Sul finir dell’episodio, infatti, lo vediamo ad un bar con Will Olsen. È stata una piacevole sorpresa rivedere Will, personaggio dinamico ed originale, il cui profilo può dare un contributo avvincente alla storia. Ciò che risulta importante, dal piano del passato, è sicuramente la storyline di Lidia: tradita dal padre e confinata al mondo dell’insegnamento, una sua telefonata sospetta testimonierebbe la sua annessione al gruppo di dissidenti. Tesi avvalorata dal fatto che, nel presente, Alex uccide Angie, istruttrice della Farm e complice dei terroristi.
Nel presente, Miranda appare, in modo inequivocabile, complice dei terroristi. Con quello sguardo da Crudelia De Mon, così poco consono alla Miranda che conoscevamo, cerca in tutti i modi di sovvertire Shelby, la quale aveva steso un profiling del tipico terrorista. Per fortuna, Shelby è una di quelle persone che crede ancora nel sistema cartaceo e diffonde il proprio identikit psicologico dei dissidenti. Intanto, Alex riesce ad infiltrarsi e a nascondersi tra i terroristi, fino a quando un geniale Ryan la fa scoprire. Certo è che Ryan e Raina, relativamente agli espedienti da creare, sono abili quanto un boy scout al suo primo giorno. Invece Super Alex non solo si libera dal suo carnefice, ma lo uccide e lo fa cadere dal soffitto con un’emblematica scritta -2 down.
L’episodio presenta, nel piano del passato, un buon ritmo e la creazione di un contesto referenziale adatto a creare, per lo spettatore, un transfert con i nuovi personaggi. Infatti, un altro elemento che ha oscurato l’inizio di questa stagione è sicuramente il cambiamento di quasi tutti i personaggi, in particolare la dipartita di Caleb, acclamato da tutto il fandom, non solo per la sua prestanza fisica, ma anche per il suo ruolo centripeto e catalizzatore di quasi tutte le dinamiche interpersonali. Per questo, l’arrivo di Will Olsen, a mio avviso, può risollevare il plot building.
Per quanto riguarda il presente, il colpo di scena finale è decisamente ad effetto. Purtroppo, però, il plot non è stato strutturato abbastanza bene tanto da creare attesa. Anzi, sortisce l’effetto contrario: non attesa, non interesse, bensì incredulità. Miranda che passa al lato oscuro e si fatica a capire il perché; Alex che, sempre con un bel tacco 12 (vedi su Dayana), trova subito la divisa da terrorista, le armi, uccide e fa piovere cadaveri dal soffitto; Ryan che escogita un piano mediocre. Insomma, se decidiamo di guardare Quantico senza pretese, queste defaillances si possono ignorare, ma se vogliamo individuare un minimo di coerenza narrativa, diventa difficile. Non vogliamo arrenderci. Quantico ha ottime potenzialità, c’è solo bisogno di creare un filo logico solido in grado di unire tutte le tessere del puzzle narrativo.
Tre porcamiseria per Stescalade, perché, in fondo, la Parrish che lancia un cadavere dal soffitto fa il suo effetto.
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È tornato Will yaaaaay #Quantico
— Manu (@Wandering__Soul) October 17, 2016
Alex Parrish regina indiscussa che combatte da sola sui tacchi una schiera di terroristi, con pettinatura sempre impeccabile #Quantico
— Erika (@_eriss) October 17, 2016
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