Il nuovo episodio di Quantico risulta antitetico rispetto ad una premiere innovativa e dal ritmo incalzante. Sia chiaro: anche con Lipstick vi è quel pizzico di adrenalina, onnipresente in Quantico sin dal pilot, ma ciò non basta per risollevare un episodio che presenta più di una incongruenza.
Partiamo con il passato. Alex e Ryan iniziano il loro addestramento, sotto mentite spoglie, alla Farm. Argomento del giorno è imparare a diventare invisibili. Le nuove spie devono acquisire la competenza di sorvegliare, in modo discreto ed astuto. Come abbiamo visto già nella prima stagione, gli allievi sono coinvolti in una simulazione in cui sembra che tutti siano controllati. La situazione diviene interessante quando il piano della simulazione si interseca con quello della realtà. Infatti, la prospettiva simulativa è interrotta dalla fuga di Alex, nel presente, dai terroristi.
In una situazione così precaria lei dimostra di aver imparato la lezione della Farm, si rende invisibile e si sdoppia in un duplice ruolo: quello del Coniglio e dell’Occhio, riuscendosi a salvare, anche se con note un po’ drammatiche, in un bunker. Lo schema bidimensionale che porta lo spettatore a cogliere la dinamica causa-effetto risulta vincente: infatti la teoria del passato trova una sua realizzazione pratica nel presente, fornendo a chi guarda una spiegazione completa e dettagliata dell’azione. Ma a questo eravamo già abituati, è nel perfetto stile Quantico e non ci sorprende – e non ci dispiace – ritrovare tale escamotage narrativo anche nella seconda stagione.
E allora cosa non ha funzionato in Lipstick? A mio parere vari elementi. Partiamo da Shelby: divenendo il supervisore di Alex, si definisce il suo ruolo in questa stagione, come, d’altronde, anche quello di Nimah nel suo rapporto professionale con Ryan. Ciò che è apparso poco credibile e pittoresco è che durante la simulazione, davanti a Doyle, Alex e Shelby si siano impegnate in un duetto scontato e poco convincente per mantenere la copertura. Davvero pensavano che dopo tutto quello che era successo l’anno scorso non sarebbe bastato un click per collegarle tra loro? E loro dovrebbero essere le super agenti in grado di spiare la CIA? Seriously? Un’altra banalità confinata nel piano del passato riguarda la lezione della settimana: che Doyle fosse l’innesco di Alex era prevedibile quanto il sorger del sole, eppure Alex cade dalle nuvole. Di nuovo, seriously? Poi il rapporto paternalistico/conflittuale tra Alex e una Lidia simpatica quanto Margaux Le Marchal (amici di Revenge palesatevi), risulta essere un elemento non del tutto innovativo.
Passiamo al presente. Mentre Alex riesce a raggiungere il bunker, Raina e Ryan sono ostaggi di terroristi molto abili e astuti che, come hanno dimostrato, hanno pianificato tutto nel dettaglio. Eppure davanti ad un’organizzazione così meticolosa, Raina, dopo mesi di addestramento a Quantico e missioni segrete, ha la brillante idea di marchiare i terroristi con le unghie affilate. Cioè, vi prego. Poi, negli ultimi minuti di un episodio non memorabile, ecco il colpo di scena che avrebbe dovuto spiazzare lo spettatore, ma che in realtà appare una grande forzatura: Alex nel bunker riesce a comunicare con Miranda la quale, subito dopo, informa i terroristi che la Parrish è dentro l’edificio.
Allora, Miranda era stata una sospettata negli ultimi episodi della prima stagione, poi sappiamo tutti come è andata a finire e il suo personaggio aveva mantenuto la sua levatura morale iniziale. Miranda era – è? – una dei buoni, punto di riferimento dell’intero Bureau, mentre ora si ritrova a cospirare con terroristi che vogliono sovvertire il sistema della CIA e dell’FBI. Ora sappiamo che possono esserci mille spiegazioni al riguardo e che Quantico molto spesso cela la verità dietro false apparenze, però voglio ricordare che il movente per cui Liam era diventato un terrorista non fu ben costruito e apparve molto forzato. Questo colpo di scena, che andrà a cambiare tutte le dinamiche interpersonali e che mette in discussione tutta la trama orizzontale, dovrà essere spiegato bene, altrimenti rischia di diventare un’incongruenza troppo importante per poter essere sanata. Stesso discorso vale se questo colpo di scena si dovesse rivelare un falso indizio: d’altronde nella prima stagione ci hanno fatto sospettare di tutti e questo continuo depistaggio è diventato una nota di demerito, speriamo di non dover assistere alla stessa dinamica anche quest’anno.
Detto questo, indubbiamente, la seconda stagione ha un ritmo più veloce rispetto alla prima, ma in questo episodio le banalità sono state un po’ troppe e il rischio di divenire poco credibile è dietro l’angolo. Ovviamente, ci troviamo all’inizio quindi è giusto avere qualche episodio introduttivo, però penso sia palese che lo stile della premiere non abbia avuto un seguito prossimo. L’episodio presenta, tutto sommato, una struttura narrativa vincente, con un contenuto un po’ prevedibile e un colpo di scena che può avere del potenziale, se adeguatamente inserito nel plot building di Quantico e se pertinente allo schema dei personaggi. Sperando che questo calo di creatività sia stato solo episodico, assegno 3 porcamiseria, sulla fiducia.
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Ma Miranda ha solo sbagliato numero, vero? #Quantico #Quan2co
— dark and twisty. (@_sernali) October 3, 2016
https://twitter.com/hey__lexa/status/782956334027276288
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