Preacher1×07 He Gone – 1×08 El Valero

L'adattamento televisivo di Preacher torna a concentrarsi sulla figura del reverendo Jesse Custer per poi proseguire con l'assedio alla chiesa da parte del perfido Odin Quinncannon. Brutti momenti anche per Cassidy. Purtroppo.

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Dopo quello che è stato il culmine di questa sua prima stagione, l’adattamento televisivo di Preacher torna a concentrarsi sulla figura del reverendo Jesse Custer con due episodi che lasciano poco spazio a riempitivi, sequenze ai limiti dell’assurdo o dall’apparente inspiegabilità.

He Gone

La figura di Jesse e del suo percorso ci viene raccontata attraverso il rapporto con gli altri protagonisti della serie: analizzare le dinamiche del reverendo con Tulip, Cassidy e gli altri protagonisti della storia ci permette non solo di conoscerlo meglio, ma anche di vedere quanto l’influenza di Genesis sia radicata in Jesse, di quanto questo lo abbia cambiato profondamente.

Preacher 1x07 He Gone - 1x08 El Valero Recensione

I commoventi flashback ci riportano all’infanzia di Jesse e Tulip, al loro essere stati fratelli prima che amanti, permettendoci di capire quanto profondo fosse il loro rapporto. L’uso dei flashback come mezzo narrativo non è di per sé un espediente innovativo, certo, ma risulta quantomeno efficace grazie all’ottima interpretazione dei due bambini e grazie soprattutto alla loro doppia sfaccettatura che fa luce anche sul rapporto tra Jesse e il padre e su quanto successo al reverendo Custer Sr.

Interessante poi anche il confronto/parallelo tra Tulip e Cassidy, in cui i due sembrano quasi gareggiare sulla profondità del loro rapporto con Jesse, una forte di un passato difficile da ignorare, l’altro forte dei segreti che condivide col reverendo, non ultimo la triste fine di Eugene. Una sfida che chiaramente non ha storia, ma che apre lo spiraglio ad uno sviluppo che ci lascia a bocca aperta. La schiettezza di Tulip spinge Cassidy a superare la sua codardia nel rivelarsi seriamente per quello che è all’amico/reverendo, lasciandosi bruciare alla luce del sole per dimostrare di essere un vampiro. Inspiegabilmente, senza che Jesse muova un dito.

Il rimorso, blando e quasi assente, di Jesse è la vera chiave di lettura di He Gone. Jesse quasi non prova rimpianti per Eugene, ma sottolinea anzi quanto in fondo fosse meritevole di finire all’Inferno, raccontando a Cassidy i dettagli di quella brutta storia, pur alterando la genesi originale del personaggio, “colorandola inutilmente di rosa”. Così come Eugene, il nostro amato vampiro si rende anch’egli reo di ammonire i comportamenti di Jesse, di suggerire l’abbandono di Genesis e questo probabilmente lo rende meritevole di bruciare innanzi ai suoi occhi senza che questi provi un briciolo di rimorso. Lo sguardo carico di repulsione di un’incredula Tulip la dice lunga su quanto l’animo di Jesse sia profondamente cambiato. Ruth Negga si conferma – eh sì, ancora – sempre una spanna sopra gli altri.

Preacher 1x07 He Gone - 1x08 El Valero Recensione

L’episodio scorre via così, tra dialoghi, confronti moralistici, flashback, senza nessun progresso della trama orizzontale, almeno fino alla brutta fine di Cassidy, che spezza il ritmo e che si rivela un vero e proprio game changer nell’economia della serie, nonché un’inspiegabile scelta degli autori. Speriamo ci sia qualcosa dietro. E non osate torcere un capello a Ruth Negga!

3

 

El Valero

Decisamente migliore l’ottavo episodio di Preacher, interamente dedicato all’assedio di Odin Quinncannon ai danni della chiesa di Jesse, che si rifiuta di onorare i termini della sua scommessa col magnate della carne. Pur orfana di Joe Gilgun – e l’assenza si nota eccome – Preacher ci offre un episodio che è un compendio di tutte le cose più belle viste finora.

Le sequenze dell’assedio rappresentano un raro momento di coralità della serie – messe domenicali escluse – con la precisa scelta stilistica di una messa in scena quasi medioevale, nelle dinamiche ma anche nelle inquadrature, seppur chiaramente in chiave moderna e col tono dissacrante di Preacher. Non mancano quindi scene gratuitamente splatter – l’uomo col proprio pene in mano – o nonsense – come un Donny vestito con una divisa da Guerra di Indipendenza in mezzo agli operai – e non manca Annville, che campeggia alle spalle del campo di battaglia quasi a godersi uno spettacolo estivo.

Preacher 1x07 He Gone - 1x08 El Valero Recensione

Questo che può sembrare dunque un episodio puramente action e dinamico, riserva però notevoli spazi all’introspezione psicologica dei personaggi.

Il Jesse Custer che ci viene presentato appare finalmente corroso dal rimorso per ciò che è capitato a Eugene, tentando invano di riportarlo sulla Terra scavando a mani nude sotto le assi della chiesa, dopo aver invano tentato la carta Genesis. Un Jesse disperato dunque quello che cerca di vincere l’ineluttabile, di resistere all’assedio degli uomini di Odin e che chiede addirittura l’intervento di Fiore e LeBlanc affinché rimuovano la malsana creatura dal suo corpo. Un’impresa apparentemente riuscita se non fosse che Genesis sfuggirà al loro controllo per rimpossessarsi di Jesse. Per lui, la resa appare come l’ultima delle possibilità.

Se il dissidio interiore del nostro Padre è frutto degli eventi che ben conosciamo, non avevamo ancora inquadrato la crudeltà e la personalità di Odin. I flashback – ancora – del suo passato ci rendono più manifeste le ragioni che hanno causato tanta efferatezza nell’animo di Quinncannon e il suo essersi quindi “votato” al Dio della Carne è lo sprizzo di folle genialità disseminata in innumerevoli tasselli che compongono questo strano puzzle che è Preacher. Alla luce di questa sua “fede”, il potere di Genesis ha dunque funzionato alla lettera, è il caso di dirlo.

Preacher 1x07 He Gone - 1x08 El Valero Recensione

A voler però andare nel particolare, la vera chiave di lettura di El Valero è l’illusione. Per tutta la durata di questo episodio, siamo rimasti fermi nelle nostre convinzioni. Sicuri nel credere Odin immune da Genesis, sicuri nel credere nel ritorno di Eugene dagli Inferi. E infine, ci siamo commossi innanzi all’avulsa storyline su Tulip e il cane, innanzi quell’affetto che solo queste creature sanno darti per poi rimanere attoniti innanzi all’orrenda fine della povera bestia proprio per mano della donna. È questo il Preacher che ci piace: scorretto, imprevedibile e allo stesso tempo toccante. E poi lo abbiamo capito, il sacrificio si è reso necessario per riportare tra noi Cassidy (grazie autori!), possiamo anche passarci sopra, che ne dite?

4

 

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