Dopo aver seminato opportunamente indizi, informazioni e immagini decontestualizzate, Preacher inizia a mostrare i primi frutti del buon lavoro svolto finora, in un terzo episodio che spinge poco sull’acceleratore delle varie storyline e che preferisce iniziare a dipanare il bandolo della matassa. Anche perché gli interrogativi iniziano ad accumularsi, intorno a quelle che sono le figure principali della storia, ma anche a tutta una serie di comprimari che ci vengono mostrati di volta in volta.
Il titolo dell’episodio, col senno di poi, appare quantomai emblematico di come esso verta sulle opportunità che un dono come quello di Jesse possa offrire, ma anche, in senso più ampio, di come la vita ti ponga improvvisamente dei bivi inaspettati. Jesse inizia a familiarizzare col suo potere di mind control, inizia a capire come utilizzarlo al meglio, quasi ingenuamente senza considerare appieno tutte le potenzialità, al contrario di Cassidy che ne coglie immediatamente la portata. Se nei primi due episodi la figura di Jesse Custer era in costante conflitto con se stessa e la sua mancata Fede, questa dicotomia lascia spazio ad un più ampio e in un certo senso canonico equilibrio precario tra Bene e Male. L’utilizzo del Potere ha un effetto quasi inebriante: più volte vediamo il nostro predicatore come rapito dal fascino di queste sue capacità, dal senso di onnipotenza e rivalsa che queste possono donare. Una sensazione questa resa sì dalle azioni del Reverendo, che accetta di seguire Tulip nel suo piano di vendetta, ma percepibile pienamente nell’inquietante confronto con Donny nei bagni di una qualunque area di servizio sperduta nel Texas. Dominic Cooper è molto bravo nel rendere al meglio tale condizione, ma è ancora più notevole l’interpretazione di Derek Wilson nei panni di un Donny Schenck quasi marionetta ai comandi di Jesse pronta anche a spararsi un colpo in bocca. Una delle scene migliori viste finora nella serie.
Protagonista dell’episodio insieme a Jesse, la nostra amatissima Tulip, sempre alle prese con uno dei suoi loschi lavoretti e sempre a caccia di informazioni circa una persona del proprio passato. Grazie a dei provvidenziali flashback, apprendiamo qualcosa in più sui fantasmi che perseguitano lei e Jesse: la vendetta anelata dalla donna è rivolta ad un presunto complice di nome Carlos, le cui azioni sembrano aver portato Tulip e Jesse a varcare certi confini, a compiere azioni di cui andar poco fieri. Per il momento ci basta anche così, se ciò significa avere l’occasione di conoscere meglio il personaggio interpretato da Ruth Negga. Lo abbiamo già abbondantemente detto, la Negga sta facendo un gran lavoro con la sua Tulip, la cui scrittura è peraltro pregevole, abile a raccontarci dell’anima di una donna attraverso la menzogna. Anche in questo episodio, captiamo molte più sfaccettature di Tulip durante la pantomima col poliziotto che attraverso i confronti con Jesse, peraltro anche un filo ripetitivi. La mimica facciale, la gestualità, i dialoghi, tutto diventa specchio di una personalità tutt’altro che banale e che ad ogni fotogramma trasuda un passato sofferto.
Infine, non si possono poi non citare alcuni dei fattori che sono già cifra stilistica di Preacher.
In primis l’immancabile – quasi essenziale – prepotenza scenica di Cassidy. D’altronde, quando si danno a Joseph Gilgun siffatti dialoghi dissacranti e scene esilaranti in cui c’è da spingere sulla componente grottesca, quasi trash, ce n’è davvero per pochi:
Jesse: Hop and tell me a secret.
Cassidy: I like Justin Bieber. Shite!
Jesse: Hop and tell me the governor of Texas.
Cassidy: Bloody Chuck Norris. I don’t know that.
Ora che Cassidy si è però proposto come intermediario con Jesse per i due angeli che cercano di ottenerne il potere – ebbene sì, finalmente ci viene svelato il ruolo dei due figuri massacrati dal nostro amato vampiro nello scorso episodio – sarà interessante capire se ci sarà modo di dare maggiore profondità ad un personaggio che ha già conquistato trasversalmente tutto il pubblico di Preacher. Il rischio è sempre dietro l’angolo con personaggi di questo tipo: non vorrei arrivare a fine stagione a vedere un Cassidy in costante parodia di se stesso.
Altro elemento distintivo di Preacher sono poi le scene avulse, decontestualizzate. Anche questo terzo episodio non fa eccezione e ci troviamo qui di fronte all’inquietante boss della Q.M. & Power, Odin Quinncannon, quasi rapito dal suono delle urla strazianti dei poveri animali prossimi al macello, ascoltati mediante un interfono. Una sequenza assolutamente gratuita che ci fa percepire la pericolosità e la cattiveria dell’uomo ma che ci offre un ulteriore affondo sulla figura di Donny, a tratti stronzo di prima categoria, a tratti umano nel senso di commozione innanzi ad un figliastro che lo ha difeso davanti ai compagni nonostante tutto. Nuovi interrogativi giungono infine da un’altra scena, che ritrae la donna che ingaggia Tulip al cospetto di un uomo vestito di bianco all’interno di un cinema. Chi sarà?
The Possibilities è un episodio godibile, scorrevole, finalmente generoso con lo spettatore in termini di informazioni, che sa regalare al tempo stesso sequenze di pregevole fattura, sia sul registro comico-grottesco che su quello più squisitamente ansiogeno. E ancora, continua il gran lavoro sulle caratterizzazioni, non più solo sui tre protagonisti principali, ma anche sui comprimari, a riprova di un casting eccellente per questo progetto se non altro ambizioso. Almeno a questo giro, la deriva in stile True Blood appare scongiurata.
Nota: Questa settimana all’entrata della Chiesa di Jesse leggiamo la frase: “Jesus is coming… Run”.
Vota l'episodio!
Sei d'accordo con noi o avresti dato un voto diverso? Dai i tuoi porcamiseria all'episodio e dicci che ne pensi nei commenti!
Hanno votato questo episodio 4 lettori, con una media di 4,25 porcamiseria su 5.
Loading...
https://twitter.com/kodokunaokami/status/742855097630269440
https://twitter.com/Cabbot_/status/742793677932769284
"Sotto 'o sole la pelle brucc'" #Preacher pic.twitter.com/2zi1MdJpSO
— monia 🏳️🌈 (@maplewhite1912) June 14, 2016
"Episodio transitorio" per #Preacher significa: gente investita, pistole in bocca, miracoli celesti. Come si fa a non amarlo? #SerialUpdate
— Gabriele Lazzari (@ragazzoeroe) June 14, 2016
Ti è piaciuto l'episodio?
