Outlander3×10 Heaven and Earth

Jamie, imprigionato, tenta di far leva sulla voglia di approvazione che cerca così disperatamente Fergus per convincerlo ad ammutinarsi. Claire deve fronteggiare il dilagarsi della febbre tifoide e il crescere incalzante del malcontento tra i marinai che non vedono di buon occhio il fatto di prendere ordini da una donna.

8.0

Ecco finalmente la vera e propria consacrazione della terza stagione. Era nell’aria, questo l’avevamo intuito già nello scorso episodio, ma a una settimana di distanza possiamo dire di averne avuta la conferma definitiva. È effettivamente strano parlare di consacrazione all’alba del decimo episodio, visto soprattutto che, a parte qualche neo sparso qua e là, non si può certo affermare che la stagione difetti in maniera sostanziale né a livello di contenuti né tantomeno a livello emotivo. Ciò che forse non risultava propriamente chiaro, era l’impronta effettiva della storia, quella che avrebbe poi modellato tutto il percorso dei personaggi accompagnandoli per mano fino al finale di stagione

Ricalcando la cornice narrativa dello scorso episodio, il contesto marinaresco in cui si trovano Jamie, Claire e tutto il resto della “ciurma”, incide vistosamente e in maniera forse ancora più marcata sullo svolgimento della storia, caratterizzandone le diverse situazioni.

Tradizione, regole non scritte, superstizioni profondamente radicate nel tempo e soprattutto il codice della marina che mai deve venir meno, neppure nelle situazioni più difficili e drammatiche. Inseriti in questo contesto, Jamie e Claire sono forzatamente costretti lontani l’uno dall’altra; l’ennesima, scomoda situazione in cui non possono far altro che adattarsi e sopravvivere al meglio delle loro possibilità, sperando di potersi ritrovare quanto prima.

Dall’inizio della stagione, le critiche mosse nei confronti di Claire, riferite perlopiù allo scarso impegno con cui ha sempre dimostrato di affrontare gli inevitabili cambiamenti della vita, sono state disparate e numerose tanto quanto le lodi nei confronti di Jamie, a cui abbiamo attribuito con merito la capacità di manifestarsi sempre con razionalità ed equilibrio in più di un’occasione, riuscendo a superare le iniziali difficoltà, per quanto ostiche possano essere state.

Diversamente accade in questo episodio, in netta controtendenza rispetto all’usuale, dove il nostro highlander perde qualche punto agli occhi di noi appassionati.

Più che giustificabile la paura di perdere di nuovo la persona amata dopo aver appena ricominciato ad assaporare l’idea di una seconda possibilità insieme, ma questa paura è stata espressa con assoluta mancanza di razionalità, riversandosi in maniera totalmente ingiustificata nei confronti di Fergus che, tuttavia, riesce a far fronte alle follie senza senso di Jamie, dando prova ancora una volta della sua profonda maturazione.

Dopo lo spavento iniziale, dopo essere stato ferito ed essersi rammaricato per le dure provocazioni di Jamie, il ragazzo agisce nella maniera più giusta possibile; prendendo coscienza delle tragiche conseguenze che si sarebbero verificate qualora avesse deciso di dar retta all’assurdo progetto di ammutinamento di Jamie, Fergus si mobilita seguendo il suo personale ragionamento, che si dimostra logico e lungimirante dato che, così facendo, riesce a salvare sia il suo patrigno che l’amata Marsali, agendo proprio come avrebbe fatto Jamie nei suoi momenti migliori.

Ma la vera parte del leone, come già accennato, è stata assegnata a Claire in questa circostanza, specialmente considerando il suo essere donna in un contesto del genere.

E’ vero che il rischio di incappare nel semplicistico è grande se si apre questa parentesi, ma è doveroso sottolineare che la pressione a cui è sottoposta è dura da sopportare, forse ancor più rispetto a molte delle situazioni già affrontate in passato.

È ammirevole la sua capacità di mantenere tutto in costante equilibrio, nonostante i tanti e vari stimoli provenienti da ogni dove. L’epidemia dilagante di febbre tifoide sta mietendo una vittima dietro l’altra e, nonostante i ripetuti sforzi, Claire non riesce ad individuare la vera e propria origine della malattia, se non molte settimane dopo; questa è già di per sé una fonte di frustrazione, che viene ulteriormente alimentata dalla persistente volontà dei marinai nel non voler prestare attenzione alle direttive igieniche da lei impartite.

Questo è sì dettato in parte da una mancanza di conoscenze mediche di base, ma anche e soprattutto dalla diffidenza di gran parte della ciurma, in modo particolare dei sottufficiali, che mal sopportano l’idea di prendere ordini da una donna, tentando spesso di bypassarne l’autorità concessa dallo stesso capitano.

Il malcontento è ancor più alimentato dalle sciocche superstizioni marinaresche che danno maggiore credito a sussurri maligni ed occhiatacce truci nei suoi confronti visto e considerato che, in quanto donna, è sicura portatrice di sventura.

L’apice dell’insopportabile viene raggiunto quando Claire scopre che il capitano è a conoscenza della vera identità di Jamie.

Il carico da sopportare è davvero notevole per Claire che appare davvero sola in questo luogo estraneo ed ostile, capace solo di darle dispiaceri e grattacapi.

L’unico volto amico che riesce a darle conforto e a supportarla con parole incoraggianti è il buon Elias Pound, dolce e gentile ragazzo messo in una posizione, seppur secondaria, di comando, che fa un po’ sorridere vista la sua giovanissima età. E’ proprio lui che, con i suoi interrogativi dettati dall’inesperienza e da una più che giustificabile curiosità, domanda a Claire quale sia il segreto per gestire una situazione così tragica, come possa non farsi sconvolgere e demoralizzare dalla morte che vede perpetuarsi giorno dopo giorno e come riesca, a dispetto di tutto questo, rimanere fredda, lucida, razionale e perseguire il suo operato senza demordere di un centimetro.

Elias: “What’s your secret? Remain calm and face so much death?”

Claire: “There’s a word for it, compartmentalizing. It means separated certain areas of your life so you can do your work. If you let yourself effected by every death, you’ll never save a life.”

La morte tragica ed improvvisa di Elias colpisce nel segno, perché il coinvolgimento emotivo è grande e profondo nonostante le poche decine di minuti che lo vedono protagonista. E’ facile per noi immedesimarci nel dolore di Claire che vede morire davanti ai suoi occhi non solo un ragazzo strappato alla vita a soli quattordici anni, ma anche l’unica fonte di supporto e serenità in mezzo a quell’ambiente così ostile, il solo volto amico che era riuscito a strapparle un sorriso.

Il cambio di passo rispetto al nono episodio è piuttosto evidente; in questi sessanta minuti sono stati mossi diversi ingranaggi per fare in modo di creare terreno fertile per gli ultimi episodi rimasti, mettendo in moto parecchie questioni, per ora lasciate in sospeso, che speriamo di vedere risolte il prima possibile. Tuttavia un piccolo monito: dopo la fuga di Claire, scappata per avvertire Jamie dell’imminente pericolo che incombe, sembra quasi che il rapimento di Ian sia passato in secondo piano. E’ assolutamente apprezzabile l’impegno con cui è stata messa tutta questa carne al fuoco, ma mancando ormai solo una manciata di episodi, si spera che il tempo rimasto sia sufficiente per risolvere in maniera adeguata ed esaustiva tutti gli interrogativi rimasti in sospeso.

https://twitter.com/msjoanajyn/status/932881090074828800

Porcamiseria
  • 8.5/10
    Storia - 8.5/10
  • 7/10
    Tecnica - 7/10
  • 8.5/10
    Emozione - 8.5/10
8/10

In breve

Un episodio molto più dinamico rispetto al precedente, anche e soprattutto dal punto di vista emotivo, che ci mostra finalmente una Claire molto più positiva e propositiva rispetto al solito.
Tuttavia sembra che il rapimento del giovane Ian sia passato in secondo piano e si spera quindi che, con tutta questa carne al fuoco, si riescano a concludere al meglio tutte le questioni lasciate in sospeso.

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Porcamiseria

8

Un episodio molto più dinamico rispetto al precedente, anche e soprattutto dal punto di vista emotivo, che ci mostra finalmente una Claire molto più positiva e propositiva rispetto al solito. Tuttavia sembra che il rapimento del giovane Ian sia passato in secondo piano e si spera quindi che, con tutta questa carne al fuoco, si riescano a concludere al meglio tutte le questioni lasciate in sospeso.

Storia 8.5 Tecnica 7 Emozione 8.5
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