Outlander3×02 Surrender

Dopo un salto temporale di sei anni, scopriamo cos'è successo a Jamie e Claire e alle loro vite. Chi prova ad andare avanti, nonostante tutto, e chi finisce per chiudersi in se stesso. Outlander ci mostra, ancora una volta, che per quanto la vita faccia il suo corso, certi amori sembrano impossibili da dimenticare.

7.5

Un salto temporale di sei anni ci accoglie in Surrender, il secondo episodio di una terza stagione di Outlander che prosegue nuovamente con l’alternanza tra scene ambientate in Scozia e in America.  Tra un Jamie e una Claire apparentemente pronti a intraprendere un percorso di consapevolezza, ad arrendersi – come allude il titolo – ad aver perso fisicamente, se non nei loro cuori, l’amore di una vita.

Le vicende di Lallybroch assumono un particolare focus, e seguono un cambiamento lento ma dovuto del comportamento di Jamie verso se stesso e gli altri.  L’inizio dell’episodio ci mostra un personaggio quasi irriconoscibile, trascurato, incapace di comunicare, assente da una vita che continua ad andare avanti senza di lui. E nonostante gli inviti di una sorella molto presente, Jamie sembra non riuscire a contemplare l’idea della felicità, ancora legata a Claire. In un parallelo ben eseguito, la stessa Claire continua a immaginare Jamie e sembra incapace di accettare che nel suo letto c’è ormai un altro uomo. Un uomo con cui il contatto fisico è assente, e quello emotivo è rappresentato da poche briciole.

Per Jamie, il punto di svolta ruota attorno alla figura di Fergus, che ritroviamo ancora una volta come un vispo ragazzino, pronto all’azione e a proteggere il suo “padrone”. Commovente è il modo in cui Fergus continua a guardare Jamie, che stenta a riconoscere, ma del quale continua a cercare guida e appoggio. Tuttavia, Jaime continua ad apparire inerme dinanzi alle difficoltà che sta creando a tutti i familiari, tra le quali la più eclatante risulta la necessità di fingere la morte del nuovo arrivato in casa Fraser.  Ma tutto cambia quando è Fergus a subire le conseguenze del suo occultamento, arrivando a perdere una mano in una scena dura e sconcertante, alla quale Jamie, ancora incapace di agire, assiste. Sarà la conversazione con un Fergus ferito ma sempre pronto a reagire, a ricordargli che c’è ancora qualcosa per cui combattere e a strappargli il primo sorriso che scorgiamo sul suo volto dall’inizio di questa stagione.

Per Claire, invece, il punto di svolta sembra avvenire in modo più semplice, vista la sua improvvisa voglia di avventarsi su Frank, quasi a voler credere che l’unico modo di abbattere le barriere si trovi nel loro letto matrimoniale. E ci prova non una, ma ben due volte, a sentirsi viva, voluta, amata attraverso un “amore” che (purtroppo per Claire) è privo di emozioni e pathos, risultando in un mero accoppiamento. E a Frank questo non sfugge, specialmente quando si accorge che la moglie stenta a guardarlo negli occhi, segno di una mancanza di coinvolgimento che Claire proprio non vuole considerare, comportandosi nuovamente in modo brusco e egoista nei confronti del marito.

L’incapacità di Jamie di giacere con una donna è invece da lui gestita con estrema difficoltà e tentennamento. Non è per cupidigia, ma per il bisogno di sentirsi di nuovo un essere umano in grado di sentire emozioni, che il nostro amato scozzese si arrende a un’idea che un tempo gli sembrava inconcepibile, ma che poi diventa un passaggio quasi obbligato per ritornare a essere se stesso, a “guardare nuovamente negli occhi”, pur non separandosi dalla donna che ama e che farà sempre parte di lui.

È da notare come il riavvicinamento al contatto fisico faccia scaturire sviluppi ben diversi per i due protagonisti.  Rimossi i capelli troppo lunghi e la barba, Jamie Fraser torna a essere quello che conoscevamo, pronto a consegnarsi agli inglesi per proteggere la sua famiglia e ad affrontare le conseguenze delle sue azioni. Pronto, effettivamente, a ritornare a vivere, nonostante il suo destino non appaia dei migliori. Claire, dall’altro lato, fallisce su tutta la linea. Le cose con Frank non riescono a prendere la piega ben sperata, e la separazione dei letti è una scelta che i due fingono di vivere con tranquillità, ma che peserà sicuramente negli episodi a venire.

Un barlume di speranza lo si vede nella decisione, sicuramente più saggia, di Claire di reagire concentrandosi su se stessa e sulla sua passione medica. Il rifiuto di una società bigotta, gli sguardi di colleghi chiusi nella loro idea di ciò che è moralmente accettabile sono eclissati dalla speranza di una nuova amicizia. E si spera che questa strada possa finalmente far raggiungere un equilibrio alla nostra Sassenach.

Il moving forward è il tema principale di un episodio che continua a coinvolgere emotivamente, grazie anche ai dialoghi sentiti e a un’ottima recitazione. Spiccano i confronti tra Jamie e Fergus, ma anche tra Jamie e sua sorella, straziata all’idea di lasciar andare suo fratello. Il bisogno di confermare un’identità che si riteneva persa – altro tema importante dell’episodio – spinge i nostri protagonisti a scegliere, nel bene e nel male. Jamie si dimostra il più maturo e consapevole della coppia nella volontà di evitare di perseverare a ferire gli altri a causa dei propri errori, cosa che a Claire finora è riuscita decisamente poco bene. Ci si chiede come farà il povero Frank a continuare a sopportare questa più che difficile situazione.

Certi amori finiscono per aleggiare nella vita, risultando impossibili da dimenticare.

Il ritmo narrativo, che mantiene i suoi connotati lenti ma dettagliati, è movimentato dalle sequenze d’azione a Lallybroch, e prende sicuramente buone distanze da quello dell’episodio precedente. Le sequenze scozzesi sono state più approfondite in questo episodio e appaiono più emozionanti rispetto al filone narrativo americano, che a tratti si spegne e diventa un po’ ripetitivo. Si prospettano tuttavia novità per Claire, che probabilmente miglioreranno l’atmosfera.

Il finale con Claire che incontra un suonatore di cornamusa è ben costruito e racchiude perfettamente un messaggio chiave: pur andando avanti, certi amori finiscono per aleggiare nella vita, risultando impossibili da dimenticare.

Porcamiseria
  • 7.5/10
    Storia - 7.5/10
  • 7/10
    Tecnica - 7/10
  • 8/10
    Emozione - 8/10
7.5/10

In Breve

Il moving forward è il tema principale di un episodio che continua a coinvolgere emotivamente, grazie anche ai dialoghi sentiti e a un’ottima recitazione.

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7.5/10 (8 votes)

Porcamiseria

7.5

Il moving forward è il tema principale di un episodio che continua a coinvolgere emotivamente, grazie anche ai dialoghi sentiti e a un’ottima recitazione.

Storia 7.5 Tecnica 7 Emozione 8
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