Outlander2×12 The Hail Mary

Gli Highlander sono stremati, sfiniti dalla fame. Ma ora non ci si può fermare perchè la battaglia è alle porte. Jamie proverà a proporre una nuova strategia al principe Charles ma non andrà esattamente a buon fine. Colum Mckenzie torna sulle scene per chiedere aiuto a Claire. Black Jack Randall si scoprirà incredibilmente capace di amare.

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Cosa c’è di peggio dell’attesa? Dell‘attesa per l’inevitabile si intende. Quella sgradevole sensazione che ti fa sentire come la preda braccata da una bestia feroce che ti ansima sul collo con sempre più veemenza, mentre affannosamente ti crogioli in quell’inconscia consapevolezza che ogni tuo sforzo sarà comunque vano.

Fin dal preludio di questo dodicesimo episodio l’atmosfera è tesa, cupa e tremolante: niente sorrisi questa volta, né battute atte a stemperare il momento di paura. Nemmeno Rupert e il fittavolo di Lallybroch riescono a strapparci un sorriso, e questa è probabilmente una scelta artistica fatta con apposita consapevolezza, forse per mettere lo spettatore nell’ottica di non aspettarsi nulla di buono da quel che rimane di questa seconda stagione. A dare come sempre voce ai pensieri di tutti c’è Claire o,  per meglio dire, la sua voce narrante: davanti a lei non scorge più quegli impavidi guerrieri Highlander che con la loro forza e presenza di spirito hanno sconfitto l’esercito britannico in battaglia. Ora le appaiono come uomini sfiniti, abbattuti e provati dagli stenti della fame. Quella luce calda e brillante della rivalsa che tanto ardeva nei loro occhi e infiammava i cuori ora sembra così affievolita, quasi del tutto spenta.

Outlander 2x12 The Hail Mary recensione

Claire si sente del tutto avvilita, sconfitta, quasi frustrata oserei dire. Dopo gli innumerevoli sforzi profusi nei passati due anni, hanno raccimolato niente più di un pugno di mosche. L’empatia dello spettatore in questo caso è straripante: la sensazione del fallimento è forse una delle più mentalmente provanti di tutte, quella che chiunque ha provato volente o nolente almeno una volta, che ti fa sentire piccolo ed insignificante davanti all’inevitabile incedere degli eventi della vita.

Ed è proprio quello che sembra provare Claire in questo momento. Jamie ovviamente per carattere e convinzione personale, cerca di scuoterla e tirarle su il morale. Non è ancora il caso di alzare bandiera bianca. C’è un consiglio di guerra a cui partecipare e Jamie è fiducioso di poter dissuadere quella zucca vuota del principe Charles a non imbarcarsi in una battaglia senza speranze.

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Ovviamente le strategie di guerra del ragazzo vengono stroncate sul nascere dall’idealismo utopistico e becero del giovane Stewart, che rimane fermo sulla sua decisione di dare battaglia sulla piana di Culloden. Tutto questo almeno fino alla preziosa rivelazione strategica che farà, solo in apparenza, rimescolare le carte in tavola.

In apparenza perchè, una volta convinti tutti della sortita notturna improvvisa, la colonna di soldati capitanata dal principe Charles fa marcia indietro verso all’accampamento, perdendo così ogni possibilità di effetto sorpresa. L’immagine che chiude l’undicesimo episodio, ci mostra un primo piano di Jamie con un’espressione in viso che da sola esprime più di mille parole: lo sguardo terrorizzato ed incredulo di chi sa di aver definitivamente fallito, di chi ormai ha perso la speranza e non ha più assi nella manica da giocarsi, perchè il tempo è agli sgoccioli e la storia non aspetta più.

La battaglia di Culloden si farà e lui non potrà più fare nulla per impedirlo.

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Facendo un attimo passo indietro, la soffiata vantaggiosa sull’esercito inglese trapela dal più insospettabile dei personaggi, Black Jack Randall, il bastardo più sadico di tutta l’Inghilterra. Presenza decisamente centellinata in questa seconda stagione, il capitano Randall fa capolino sulla scena di Outlander esattamente come era successo in Francia nella prima parte di stagione, in maniera improvvisa e nel momento più insospettabile di tutti, quando ormai la sua assenza permeava da diversi episodi.

Quello con cui abbiamo a che fare in questa circostanza, è tuttavia un Randall un po’ diverso, atipico rispetto a quanto ci ha abituato nel corso di due stagioni. L’incontro tra Claire e il capitano avviene in una modesta stanza in affitto dove stanziano momentaneamente Mary Hawkings ed Alex Randall, primo interesse amoroso della ragazza e suo futuro sposo. Accusando Claire di aver sabotato la loro felice relazione, Mary scatena in lei un forte senso di colpa che la spinge a profondersi in sincere scuse nei confronti del ragazzo.

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Il giovane Randall però si trova in una condizione di salute molto precaria, incapace di alzarsi dal letto anche solo per andare a lavorare. Mary è incinta, spaventata, in agonia per la salute dell’uomo che ama e incapace di provvedere al loro approvvigionamento. La loro situazione però sarebbe più disperata senza l’aiuto morale ed economico di Black Jack, che irrompe improvvisamente nella stanza, gelando all’istante lo sguardo di Claire che corre via appena incrociato il suo sguardo.

Dopo averla raggiunta le chiede un gesto di misericordia per suo fratello, un aiuto grazie alle sue abilità di guaritrice per aiutarlo ad alleviarne le sofferenze. Mai abbiamo visto in lui una parvenza di umanità, una parvenza di benevolenza per qualunque cosa se non il suo piacere personale e la sua lussuria sadica e malata.

Qui invece abbiamo a che fare con un uomo in pena, che si avvale addirittura del senso di colpa di Claire per chiederle una mano. Lei non giocherebbe con le sofferenze di un povero ragazzo innocente solo per ripicca e odio nei suoi confronti. Ed è proprio qui che abbiamo la rivelazione strategica di cui parlavamo ad inizio paragrafo: Claire accetta alla sola condizione che lui riveli la posizione dell’esercito di Cumberland. Lei fa il possibile per il povero Alex che però sembra avere il destino inevitabilmente segnato.

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Il ragazzo sa di avere ormai poco tempo, ed esprime il desiderio di vedere la sua Mary sposata con il fratello, per poterle così garantire un futuro e una posizione sociale dignitosa. Si appella alla parte buona e generosa di Black Jack, quella parte che lui vuole nascondere al mondo ma che in realtà esiste nel suo profondo. Randall tuttavia tentenna di fronte a questa richiesta.

Non se la sente, non è in grado di prendersi questa responsabilità: lui vive nel dolore e nell’oscurità, si crogiola nella sofferenza altrui e ne fa il suo piacere personale, la sua lussuria, la sua ragione di vita. Esattamente come ha fatto con Jamie, traendo piacere nell’appropriarsi del suo corpo e della sua mente tramite una brutale violenza carnale e psicologica. Come può lui essere un marito amorevole per Mary? Claire, più per un tornaconto personale in funzione della nascita di Frank che per bontà d’animo, cerca di persuaderlo ad accettare.

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Randall:” He never tell you the things i did to him in that room?”

Claire:”Yes.”

Randall:”I regret none of it.The pain.The fear.I revel in it.

Mettendo a nudo la sua mente deviata, Randall cerca di istigare Claire ad abbandonare le sue intenzioni, ma la ragazza riesce infine a convincerlo. Assistiamo per tanto allo sposalizio di Mary Hawkings e Black Jack Randall subito prima che Alex spiri definitivamente ma con il cuore in pace dopo aver assistito alla cerimonia. Questo è decisamente l’episodio interamente dedicato alle “vecchie glorie” dello show in piena crisi esistenziale, perchè il capitano non è l’unico personaggio riesumato a sorpresa dalla formalina in cui era stato posto per diverso tempo. Ritroviamo infatti con piacere il buon vecchio Colum Mckenzie.

Anche in questo caso emergono limpidamente atteggiamenti e un comportamento atipico rispetto all’usuale, esattamente come nel caso di Randall. La malattia di Colum sta progredendo in maniera piuttosto evidente, per tanto il temperamento più dimesso del solito rispecchia il suo aspetto rachitico e malandato. L’esempio che più salta all’occhio in questo senso, è l’immagine che ci mostra il primo piano del suo volto vestito di un’espressione che anela misericordia, con gli occhi quasi lucidi e imploranti mentre chiede a Claire un gesto di pietà nei suoi confronti, pregandola di porre fine alla miseria della sua vita.

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Con espressione attonita ma allo stesso tempo comprensiva, Claire gli allunga una boccetta di veleno che Colum prenderà per poi morire subito dopo. L’immagine forse più commuovente di tutte la si riscontra nel discorso di Dougal al fratello. Ha appena ricevuto la notizia che non sarà lui a sovrintendere il clan Mckenzie una volta morto Colum, bensì Jamie, il nipote più saggio e lungimirante.

Le dure parole del fratello maggiore l’hanno ferito, sconvolto fin nel profondo, uno schiaffo in faccia a lui e al suo ego. Jamie è un Fraser non un Mckenzie. Com’è possibile che lui, suo fratello, venga messo da parte per un ragazzino nemmeno appartenente al suo clan? Calum nella sua spiegazione è glaciale ma al contempo razionale.

Dougal  non è in grado di pensare lucidamente quando si tratta di prendere decisioni perchè, detta in parole povere, è fondamentalmente un altro idealista esaltato e limitato dal suo fanatismo che gli impedisce di avere una visione ampia e corale di tutto ciò che lo circonda, più o meno come il principe Charles per intenderci. Manderebbe gli uomini del Clan Mckenzie al massacro pur di combattere per una causa ormai senza speranze.

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Anche se la reazione a caldo di Dougal è furente, non può fare a meno di sciogliersi come neve al sole davanti alle sofferenze del fratello che lo hanno accompagnato per tutta la vita. Lui gli vuole bene, gliene ha sempre voluto nonostante non l’abbia mai dato a vedere, ne a Colum ne tantomeno a noi. Le lacrime che gli rigano il volto (per la prima volte durante tutto lo show) alla morte dell’amato fratello ci mostrano come anche i più imprevedibili, i più duri e risoluti, sotto la loro scorza irriverente sono capaci di amare, anche se a loro modo.

Puntata eccelsa, toccante, che ha finalmente dato spazio a quei personaggi principali lasciati in disparte per molto tempo. Diamo così l’estremo saluto a Colum Mckenzie, che pur se in certi momenti ci ha fatto sollevare un po’ il sopracciglio a causa di certe poco rimarchevoli, tirando le somme se ne esce di scena con la connotazione di personaggio tutto sommato positivo. L’aver rivisto invece Black Jack in questa insolita veste di persona non del tutto priva di sentimenti non fa certo pendere la bilancia in suo favore, ma ci fa capire la volubilità della psiche umana e delle sue mille sfaccettature: non si vive di solo bianco e nero. L’ansia per il season finale cresce. L’appuntamento con la storia è sempre più vicino. Cinque porca miseria per questo undicesimo episodio.

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