Outlander2×11 Vengeance Is Mine

La paura per l'imponente esercito inglese porta anche i più ferventi sostenitori giacobiti a tornare sui loro passi. Nel ritorno verso caso il gruppo di Jamie viene attaccato dalle giubbe rosse e Claire, per salvare la situazione, userà il suo vecchio trucchetto della donzella in difficoltà. Una volta condotta alla residenza del Duca di Sandrigham scoprirà un segreto che lascerà tutti senza parole.

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Nelle gioie (poche) e nei dolori (tanti) del primo spaccato di episodio, ad un attento spettatore non sarà sfuggita la sorprendente analogia con la prima parte della scorsa stagione, quando Outlander era ancora nella sua fase più grezza, embrionale, ma non per questo meno entusiasmante, anzi. Si può infatti dire che questa primordialità ha un suo ritmo ed una sua armonia in grado di coinvolgere più fattori all’unisono: quell’ambientazione così incontaminata e selvaggia, il brivido della “caccia”, l’ansia della fuga, la passionalità ed il carattere dei personaggi che fuoriescono nella maniera più pura e sincera. Niente imbellimenti di facciata come nel caso della parentesi francese, ma un vero e proprio “ritorno alle basi” che ci fa riassaporare l’autentico gusto di Outlander prima maniera.

La campagna militare giacobita è giunta ad un momento di stallo: alcune vittorie sono state ottenute a pieno successo, ma ciò che darebbe il colpo di grazia all’esercito britannico sarebbe la conquista di Londra, il cuore pulsante dell’intera nazione. La città è a soli cinque giorni di marcia e il principe Charles, con l’appoggio di Jamie, vuole battere il ferro finchè è caldo. Il problema è che il suo tanto conclamato Dio non è sufficiente a smuovere i cuori e il coraggio dei soldati, il cui fervente spirito così indomito e condottiero è scemato improvvisamente alla sola idea di dover affrontare il monumentale esercito inglese su ben tre distinti fronti. Charles Stewart persiste nel suo essere un fanatico idealista inconcludente e con le sue ideologie religiose, fataliste e ridondanti inizia ad irritare parecchio, almeno per la personalissima opinione della sottoscritta.

Outlander 2x11 Vengeance is mine recensione

Sorprendentemente il nostro Jamie lascia da parte l’equilibrato mediatore che è in lui, per farsi trascinare dalla cieca passionalità, sostenendo prepotentemente la ragione del principe, lodandolo quasi per il suo coraggio, fatto che stride parecchio con la scarsa opinione che il ragazzo ha sempre avuto per Charles. Beh è ora di fare baracca e burattini e tornare nella cara vecchia madre patria, quindi gambe in spalla!

La notte prima della partenza, ci viene mostrato un breve momento di tenerezza tra Claire e Jamie, completamente a se stante rispetto ai confusionari subbugli che intercorrono lungo tutto l’episodio. Mentre Claire dorme beatamente, Jamie  le sussurra parole d’amore, quasi simili ad una preghiera attraverso la quale chiede a Dio di proteggere la sua amata dal male e dalla violenza, non importa se in questo o in quell’altro luogo.

E questo è un chiaro riferimento alla promessa imposta da Jamie a sua moglie, quella in cui lei sarebbe tornata nel suo tempo da Frank nel caso in cui la guerra si fosse messa male. Le sue parole sono espresse profondamente e sinceramente da ogni fibra del suo essere, dal tono della voce, dallo sguardo carico di sincero sentimento, risuonano quasi vellutate, simili ad una carezzevole poesia a dispetto della durezza della lingua gaelica: sono quanto di più vicino all’amore ideale si possa aspirare, perchè il bene dell’altro esce vittorioso nello scontro con la gelosia e l’egoismo.

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Dopo che Claire si sveglia, si accoccolano l’uno affianco all’altra sussurrandosi dolci parole e scambiandosi sorrisi, ritrovando definitivamente il loro equilibrio e la loro serenità, senza le costanti tensioni maturate in Francia. Questo è uno degli esempi perfettamente calzanti al discorso d’inizio paragrafo, il già sopracitato ritorno alle origini, perchè è proprio quello che accade al rinato rapporto tra i coniugi Fraser.

Altrettanto calzante è ciò che accade una volta che Jamie e il suo seguito di Lallybroch, lasciano l’accampamento per dirigersi ad Inverness: mentre cavalcano e marciano verso le Highlands, vengono sorpresi da un nutrito plotone di giubbe rosse. E via con inseguimenti rocamboleschi e al cardiopalmo! Inglesi all’attacco sparando con i loro portentosi moschetti e highlander ribelli in fuga tra i boschi in cerca di un riparo. Ditemi che questo non vi ricorda il preludio della prima stagione!

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Altrettanto fa Claire in versione crocerossina, che cura al meglio delle sue capacità il povero Rupert ferito e accecato in un occhio per colpa di una sfortunata pallottola accidentalmente finita nel posto più inopportuno. Chi si ricorda di Claire che aiuta a rimettere in sesto la spalla ferita e dolorante di una testolina rossa di nostra conoscenza? Tutti immagino.

E non fa certo eccezione il momento in cui viene presa in custodia” dai soldati inglesi per essere portata in salvo dai “barbari” highlander dai quali era stata rapita. Tutto calcolato ovviamente. La fandonia spudorata di Claire funziona anche questa volta ma sfortunatamente viene condotta verso una destinazione leggermente diversa da quella sperata. E come farà Jamie a ritrovarla?

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Nella jella più nera fa però capolino un briciolo di speranza sottoforma di stracci maleodoranti, enorme cappello bitorzoluto e un linguaggio fatto esclusivamente di gesti e grugniti. Ebbene sì cari lettori, Munroe il mendicante muto è tornato!

L’abbiamo ammirato nella scorsa stagione per la breve durata di un solo episodio, quanto basta tuttavia per prendere in simpatia questo buffo ometto dal cuore tenero che nonostante il suo gravoso handicap riesce ad esprimere il suo carattere allegro e gentile anche con pochi versi. Il grande affetto che lo lega a Jamie porta Claire a servirsene come prezioso alleato soprattutto a causa degli sfortunati eventi (ed incontri) che avrebbe fatto di lì a poco tempo. Scopriamo infatti che Claire sarà tenuta in custodia niente meno che alla residenza del Duca di Sandringham.

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Personaggio mai particolarmente amato già dalla sua prima apparizione sullo schermo, il Duca ha assunto una caratterizzazione sempre più solida e strutturata durante queste due stagioni, mostrando mano a mano in costante crescendo, la sua vera natura infima e doppiogiochista. Il Duca rappresenta la tipologia di villain più odiato e mal sopportato sia sullo schermo, sia in letteratura che naturalmente nella vita reale di tutti i giorni. Pur non mostrando quella malata perversione alla violenza e al puro sadismo espressa da Black Jack Randall, risulta sotto certi punti di vista, ancor più meschino e detestabile.

Randall è sì un crudele e violento macellaio, ma lo è, passatemi il termine, in maniera genuina, onesta e alla luce del sole; non nasconde la sua natura malata sotto false maniere di cortesia e spudorata ruffianaggine. E’ insita invece nel Duca quel tipo di infamia e cattiveria subdole, calcolate, celate dietro un bel sorriso, una parlata forbita e una ricciuta parrucca impomatata. E’ il tipo di persona che non si sporca mai le mani, che si serve dei suoi  mezzi politici ed economici per far si che siano gli altri a sporcarsele per lui: è il perfido burattinaio che muove i fili dietro le quinte.

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Veniamo infatti a scoprire che è stato lui il mandante dell’assalto parigino a Claire e alla povera Mary Hawkings. Quest’ultima è stata la sfortunata vittima dello stupro indirizzato invece ai danni di Claire come risarcimento morale nei confronti dell’ormai defunto Compte San Germain, al quale il Duca doveva un’ingente somma di denaro. La sua brama di tenere il piede in due scarpe e dirigersi sempre verso i venti che soffiano più favorevoli, lo ha portato ad essere additato dalla corona inglese, come sospetto sostenitore giacobita. Ed effettivamente lo è: a giorni alterni, più forse il quarto giovedì di ogni mese.

Per cercare quindi di salvare le apparenze e soprattutto la pelle, si serve di un’intricata rete di doppi e tripli giochi per uscire dalla sua difficile situazione con le mani pulite: finge di voler essere salvato a sua volta dai soldati inglesi che circondano la sua casa, quando invece il suo solo scopo è quello di attirare Jamie in una trappola per farlo catturare in quanto ribelle giacobita. Consegnando un ricercato insieme alla sua mogliettina inglese traditrice della corona farebbe la figura del suddito leale e devoto, vanificando così le “false” accuse mosse nei suoi confronti. Bisogna concederglielo, un piano furbo ed illuminato, studiato nei minimi dettagli: fare il doppiogiochista affina la mente modellandola come quella del più fine stratega.

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Fortunatamente i suoi piani vengono stroncati sul nascere perchè Jamie e Murtagh riescono ad irrompere nella casa del Duca e salvare la situazione. Finalmente ci viene mostrata per la prima volta una Mary Hawkings con gli attributi, una ragazza che è sempre stata alla mercè di tutto ciò che la circondava senza mai avere potere decisionale su niente che la riguardasse, che cerca di vincere il trauma dello stupro vissuto mesi prima, uccidendo con una pugnalata il servo del Duca, autore di quella tremenda violenza.

La standing ovation tuttavia la merita Murtagh a pieni voti, tagliando di netto la testa del nobile doppiogiochista imparruccato rimasto infine  imbrigliato nella sua stessa rete di bugie, deponendola ai piedi di Claire, alla quale tempo prima aveva promesso giustizia per quell’efferata aggressione.

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Inseguimenti, fughe nei boschi e vecchi personaggi rispolverati per queste ultime puntate: un ritorno alle origini della serie era proprio quello che ci voleva! Puntata frizzante e movimentata , resa ancora più interessante dal personaggio del Duca di Sandringham, interpretato alla perfezione da uno splendido Simon Callow. Mancano ancora poche puntate alla fine di questa stagione e già il groppo alla gola inizia a farsi sentire: tutti sappiamo come andrà a finire ma in cuor nostro speriamo che non sia così. Un po’ come succede quando si guarda per la millesima volta Titanic: preghi sempre che la nave non si schianti contro l’iceberg anche se sai benissimo che alla fine succederà! Il voto per questo episodio è di 4 porca miseria e mezzo.

4.5

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